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Rublev ha spiegato che gli organizzatori di Wimbledon hanno respinto diverse proposte dei tennisti russi e bielorussi per evitare l'esclusione. "Cambiare nazionalità è un'ipotesi che tengo in considerazione" ha rivelato
di Alessandro Mastroluca | 20 luglio 2022
Andrey Rublev ha festeggiato la decima vittoria in carriera ad Amburgo. Nel torneo tedesco, per la prima volta combined con il classico ATP 500 e il nuovo WTA disputati in contemporanea, il russo ha fatto parlare di sé già prima del 63 64 sul lettone Ricardas Berankis al primo turno.
Finalista nel 2019, vincitore nel 2020, in Germania Rublev è tornato a parlare della decisione di Wimbledon di escludere russi e bielorussi. "Ci sono state diverse conversazioni con un certo gruppo di giocatori - ha detto nella conferenza stampa della vigilia -, abbiamo proposto alcune idee per mostrare quanto sia importante per noi vivere in pace. Ma non ci hanno prestato attenzione, non gli interessava capire quanto la questione fosse importante per noi".
Alcune di queste proposte, finalizzate a trovare un punto di compromesso per evitare l'esclusione dei russi senza andare in senso contrario alle linee guida non vincolanti del governo britannico, Rublev le aveva rivelate in una intervista recente al blogger russo Vitya Kravchenko su YouTube.
“Abbiamo proposto di giocare in doppio, anche misto, con tennisti ucraini, ci siamo offerti di rinunciare naturalmente a tutti i premi ma abbiamo ricevuto sempre la solita risposta negativa. Hanno detto che il governo russo avrebbe usato i nostri successi per fare propaganda politica e non lo potevano accettare”.
Rublev non ha mai nascosto di essere contrario alla guerra scatenata dal suo presidente. Due giorni prima dell'inizio dell'operazione militare in Ucraina, vinceva il titolo di doppio a Marsiglia con l'amico ucraino Denys Molcanov. Un'immagine che sarebbe piaciuta a John Lennon, la sintesi di un altro futuro possibile. "Siamo persone normali, non facciamo politica ma sport. E lo sport unisce le persone" diceva dopo la vittoria.
Al quinto mese di conflitto, le divisioni continuano a condizionare anche il mondo dello sport. Per questo, Rublev ha ammesso di aver preso in considerazione l'ipotesi di cambiare nazionalità. “Ci ho pensato, credo che Wimbledon lo avrebbe accettato - ha spiegato a Kravchenko -. Se questa situazione dovesse proseguire, potrei non avere scelta, e non voglio rinunciare alla mia carriera”.
Pressing martellante: l'analisi del gioco di Andrey Rublev
Intanto in Russia il canale televisivo MatchTV ha sospeso la giornalista Sofya Tartakova, uno dei suoi volti di punta nella redazione sportiva. Tartakova aveva criticato i toni utilizzati in un altro programma della rete in cui Rublev veniva pesantemente attaccato insieme a Daria Kasatkina, che ha rivelato la sua omosessualità e la sua profonda contrarietà alla guerra in Ucraina. La stessa Tartakova ha raccontato la sua versione dei fatti sui suoi profili social. "Sei la migliore, ti vogliamo bene" le ha risposto Kasatkina, scoppiata a piangere durante l'intervista quando le hanno chiesto se avesse paura di non poter tornare in Russia.
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