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Campioni internazionali

E Simona chiuse il cerchio, finalmente… - Video

Dopo due stop in altrettante finali, 2017 e 2018, la Halep riesce a conquistare il trofeo degli Internazionali BNL d’Italia, in un’edizione praticamente senza pubblico (in extremis solo in mille possono assistere a semifinali e finale) slittata a settembre a causa della pandemia. Del suo tanto atteso trionfo al Foro Italico si è parlato a “2020 Reloaded” su SuperTennis

di | 12 dicembre 2020

Simona Halep

Simona Halep con il trofeo degli Internazionali BNL d'Italia 2020

A Roma si è chiuso un cerchio per Simona Halep. In una insolita collocazione di fine d’estate a causa della pandemia, il torneo che l’ha lanciata nel firmamento internazionale nel 2013, quando partendo dalle qualificazioni si spinse fino alle semifinali prima di arrendersi a Serena Williams, finalmente l’ha incoronata regina. Al terzo tentativo infatti la rumena si è aggiudicata il trofeo, facendosi un bel regalo di compleanno anticipato, visto che di lì a qualche giorno, il 27 settembre, avrebbe spento 29 candeline (del trionfo romano di Halep si è parlato nella 13esima puntata di “2020 Reloaded” su SuperTennis).

Con la terra romana infatti Simona aveva un conto aperto visto che ci aveva giocato e perso due finali, nel 2017 e nel 2018, entrambe contro l’ucraina Elina Svitolina (con parecchio rammarico per la prima delle due, che stava dominando prima che un infortunio alla caviglia destra le impedisse di giocarsi fino in fondo le sue chance). Adesso quel conto è stato finalmente chiuso.

Nella finale della 77esima edizione degli Internazionali BNL d’Italia femminili al Foro Italico Halep, n.2 del ranking e prima favorita del seeding, ha superato la ceca Karolina Pliskova, n.4 WTA e seconda testa di serie, nonché campionessa in carica, costretta al ritiro per infortunio sul punteggio di 60 2-1 per la sua avversaria dopo appena 32 minuti di partita.

“E’ stato importante che oggi ci fosse il pubblico, venuto a sostenerci anche in un momento così difficile - le prime parole della nuova regina di Roma -. La mia storia è cominciata qui e sono davvero contenta, dopo due finali perse, di essere finalmente riuscita a vincere questo trofeo”.

Simona Halep (foto Getty Images)

Un torneo che sembrava quasi stregato per Simona. “Sarà la mia terza finale qui e grazie a Dio non affronterò Svitolina” aveva scherzato dopo il successo in tre set contro spagnola Muguruza, alla quale in semifinale non erano bastati i consigli del suo coach, la connazionale e Conchita Martinez, capace di firmare al Foro un incredibile poker (1993-1996).

Simona Halep (foto Sposito)

Stavolta la sfida per il titolo si rivela una pura formalità. Nel bilancio dei precedenti la 28enne di Costanza è in vantaggio per 7 a 4. E la tennista allenata da Darren Cahill parte subito con il piede giusto strappando la battuta due volte di fila ad una Pliskova un po’”addormentata”, forse in non perfette condizioni fisiche vista la vistosa fasciatura che sfoggia sulla coscia sinistra e sicuramente in difficoltà sulla diagonale del diritto.

La ceca non sfrutta tre palle-break nel quarto gioco e Simona vola sul 4-0 e poi chiude con un “bagel” in appena 20 minuti. Ed il ruolino di marcia certifica 25 punti a 9 per la rumena….

Nella pausa arriva in campo la trainer che fa alla Pliskova un veloce massaggio alla parte inferiore della schiena. Alla ripresa del gioco la situazione non cambia: Karolina commette due doppi falli di fila e cede ancora la battuta. Stavolta, però, nel game successivo alla ceca il contro-break riesce e finalmente porta a casa un game (1-1). Ma al termine del terzo gioco, dopo aver perso di nuovo il servizio, la 28enne di Louny fa segno che basta così e si ritira: per prima volta in carriera.

Seduta in panchina Karolina si lascia scappare qualche lacrima di rabbia, ma ritrova comunque il sorriso durante la premiazione - alla quale intervengono anche Carola Pessina e Vittoria Olivieri (le protagoniste del video virale del tennis sui tetti durante il lock-down) - glissando sull’infortunio e facendo i complimenti alla neo campionessa.

Per Halep era diventato un punto d’onore conquistare il Foro Italico: “Finalmente ho vinto! Adoro questo torneo, ed ogni volta gioco piuttosto bene qui, tranne lo scorso anno. A Roma è iniziata la mia scalata al ranking ed avevo sempre sognato questo trofeo. Ora ce l’ho fatta… - dice raggiante -. Festeggerò bevendo champagne nella mia stanza visto che siamo nella bolla. Non proprio una celebrazione esaltante…”, aggiunge ridendo.

Karolina Pliskova, Vittoria Olivieri, Carola Pessina e Simona Halep durante la premiazione

Simona ha iniziato a giocare a tennis a 4 anni seguendo il fratello maggiore Nicolae: i suoi idoli sono stati Justine Henin e Roger Federer. Fin da junior ha fatto di tutto per diventare una campionessa, compresa nel 2009 una mastoplastica per riproporzionare una quarta abbondante.

Dotata di un fisico “normale” - 168 centimetri per 60 chili secondo la scheda della WTA -, oltre ad un solidissimo rovescio bimane, può contare su estrema mobilità di piedi, rapidità di esecuzione dei colpi, geometrie esasperate e controllo impressionante. Il tutto supportato da una grande tenuta mentale.

Ed è stato soprattutto grazie a quest’ultima dote che a Roma, zitta zitta, si è ripresa la scena. Dopo aver iniziato la stagione con i quarti ad Adelaide seguiti dalla semifinale agli Australian Open e dal successo a Dubai, alla ripresa dopo il lock-down aveva mantenuto un profilo basso. Aveva disputato un solo torneo, il WTA International di Praga, lo aveva vinto pur non giocando in maniera esaltante e poi era sparita di nuovo, rinunciando alla trasferta negli States.

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Simona a Parigi in versione "pink panther" (foto Getty Images)

Dopo il trionfo al Foro Italico Halep ha marciato come un rullo compressore anche al Roland Garros mettendo in fila Sorribes Tormo, Begu ed Anisimova (un solo game concesso alla statunitense nella rivincita per la sconfitta subita dodici mesi prima) prima di andare a sbattere contro Swiatek. Quella contro la futura regina di Francia è stata l’ultima partita giocata da Simona nel 2020.

A fine ottobre, infatti, ha reso noto di essere risultata positiva al Covid-19 ed una decina di giorni più tardi ha rassicurato i suoi fan comunicando di essere guarita.

Tornando al successo sulla terra capitolina, per la Halep quello di Roma è stato il 22esimo titolo WTA in carriera, l’ottavo sul “rosso” (nella speciale classifica è terza tra le giocatrici in attività dietro Serena, con 13, e Venus, con 8).

Nella bacheca di Simona, che grazie a coach Darren Cahill ha coronato il sogno di diventare regina del tennis mondiale (per la prima volta il 9 ottobre 2017), luccicano anche due trofei Slam: il primo conquistato al Roland Garros nel 2018 superando la Stephens, il secondo lo scorso anno a Wimbledon battendo Serena.

Simona Halep con il coach Darren Cahill (foto Getty Images)

Halep, che star! In 10.000 ad applaudirla

Grazie al trionfo del 2018 a Parigi, dove esattamente dieci anni prima si era assicurata il titolo junior, non ha più condiviso con Pliskova, Jankovic e Safina il poco gratificante primato di essere stata numero uno del mondo senza aver vinto trofei Slam (come Simona anche Clijsters, Mauresmo e Wozniacki ci sono riuscite in seguito).

Nel luglio del 2019, al rientro in patria dopo il trionfo sull’erba londinese - prima rumena a riuscire nell’impresa - è stata nominata Cavaliere della Repubblica e ha festeggiato con 10mila fan all’Arena Nationala di Bucarest, con “papà” Ion Tiriac a condurre le danze.

C’è da scommettere, comunque, che la coppa degli Internazionali BNL d’Italia andrà ad occupare un posto particolare tra i trofei, e nel cuore, della tennista di Costanza. Perché è a Roma che tutto ha avuto inizio: ave Serena!

Simona Halep

2020 RELOADED - GUARDA LA TREDICESIMA PUNTATA: Simona Halep, regina di Roma

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