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Nel 2018 ha giocato le Next Gen ATP Finals di Milano (senza vincerle). Oggi, Taylor Fritz ha 24 anni ed è numero 9 della Race verso Torino. Un obiettivo, quello delle Nitto ATP Finals, che è alla portata dell'americano, chiamato a guidare la rinascita tennistica del suo Paese
15 luglio 2022
La cavalcata di Wimbledon non gli ha portato punti, per i noti motivi. Ma i risultati del 2022 stanno dando ragione a Taylor Fritz, e torto a chi lo considerava niente più che un perdente di successo. A 24 anni, l'americano di Rancho Santa Fe non è affatto in ritardo per ambire a posizioni superiori rispetto a quelle toccate finora (best ranking di numero 13). Per ambire intanto all'ingresso fra i top 10, e poi chissà, anche molto più in alto. Con le Nitto ATP Finals di Torino che sono ormai un obiettivo decisamente alla portata. Un traguardo mai raggiunto in passato.
Potrebbe salire in fretta, il figlio d'arte, visto che in fondo Taylor ha solo 275 punti da scartare da qui agli Us Open. E negli States, sul cemento che conosce come le sue tasche, ha sempre giocato bene. Quest'anno più che mai: basta rivedersi qualche immagine del Masters 1000 di Indian Wells, dove a finire travolto fu persino Rafael Nadal, per rendersene conto. Certo, la continuità non è mai stata il suo forte, ma i mezzi tecnici sono talmente importanti da non precludergli nessun traguardo.
Prima del suo fantastico Wimbledon 2022, tuttavia, negli Slam era andata male, malissimo. Un ottavo di finale in Australia, proprio quest'anno, e persino peggio altrove, con il terzo turno come migliore prestazione tra Parigi, Londra e New York. Insomma, non proprio il cammino di un predestinato. Al contrario, un percorso a ostacoli (anche fisici, a volte) che aveva dato fiato ai detrattori, non si sa bene perché così attenti nel sottolinearne i difetti, ignorandone i pregi.
Forse perché Fritz è – oltre che uno splendido tennista – anche un bel ragazzo, per giunta molto ricco. Dunque il prototipo perfetto della persona da invidiare. Con un'esistenza già piuttosto movimentata, un po' sulla falsariga di quella della famiglia, tra le più famose del mondo del tennis americano (e non solo). Ai Fritz il denaro non è mai mancato, le possibilità nemmeno. Ma non è che poi siano andati al risparmio se guardiamo alle esperienze personali. Per esempio Taylor si è sposato che ancora non aveva 19 anni, pensando che quello con Raquel Pedraza – pure lei tennista, con una manciata di match all'attivo tra le pro – sarebbe stato amore per sempre.
Non sarebbe andata così. Nel 2019 il divorzio, poi la nuova relazione con Morgan Riddle, che lo ha seguito da vicino anche nel suo percorso agli ultimi Championships. Nel mentre, la carriera andava a ondate: qualche bella vittoria, qualche problema per via degli infortuni, qualche atteggiamento non proprio professionale. E gli anni che passano senza quel salto di qualità atteso da tecnici e media.
Quello di oggi, però, è un Taylor Fritz diverso da quello del passato. Si potrebbe obiettare che quasi la metà dei suoi 3045 punti siano arrivati sugli hardcourt di Indian Wells, a pochi passi da casa. Nel pieno della sua zona di confort. Per correttezza, però, va aggiunto che questi punti non glieli ha regalati nessuno, è che quello di Indian Wells non è proprio il torneo della parrocchia, ma uno degli eventi che concorrono annualmente al ruolo mai assegnato di quinto Slam. Parlando di Major, invece, basta guardare Wimbledon di pochi giorni fa, e tutto diventa chiaro.
L'obiettivo delle Finals torinesi, per Fritz (già protagonista delle Next Gen ATP Finals a Milano nel 2018), è conseguente a una situazione nella quale ormai non si può (e probabilmente non si vuole) più nascondere. Nella Race è già numero 9, a un passo dai primi 8, con 2060 punti all'attivo in tredici tornei disputati in stagione. E davanti a Djokovic, Hurkacz, Berrettini, Norrie e Sinner.
Tra cemento e campi indoor, tutto giocherà a suo favore. Con quel servizio e quel diritto che vanno a duecento all'ora e con una fame di vittorie che riguarda solo il tennis e la sua storia, e non c'entra niente con soldi e popolarità. Chissà che mentre stanno per scoccare i 25 anni, Fritz si possa finalmente scoprire maturo, e magari fare da traino per una nuova stagione d'oro del tennis americano.
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