Chiudi

-
Campioni internazionali

Uragano Iga alla scoperta di se stessa: una numero 1?

Dopo l’esplosione al Roland Garros 2020, il talento polacco Swiatek sta scoprendo se stessa col nuovo allenatore e l’esperienza sul campo. Così ha capito che attaccando può battere le attaccanti…

di | 28 febbraio 2022

Iga Swiatek compirà 21 anni il prossimo 31 maggio

Iga Swiatek compirà 21 anni il prossimo 31 maggio: ora è n.4 del mondo (Foto Getty Images)

“Voglio che Iga si conosca meglio”. La chiave per capire Iga Swiatek, il più grande talento del tennis, sta in questo messaggio della sua psicologa sportiva, Daria Abramowicz, l’angelo custode della regina del Roland Garros 2020 che ha appena vinto il quarto titolo WTA a Doha mettendo in fila Sabalenka, numero 2 del mondo, Sakkari, 6 e Kontaveit, 7, recuperando la classifica-record di un anno fa numero 4 del mondo.

Il problema della prima polacca campionessa Slam, che compie 21 anni il 31 maggio, non è nel tennis e nel fisico quanto nell’equilibrio fra lo straordinario desiderio di vittoria, l’eccessiva ricerca del perfezionismo e la capacità di vivere la vita senza farsi soffocare dal tennis. Che, a sua volta è ricco di varianti e prettamente offensivo e necessita quindi di una continua ricerca del colpo giusto al momento giusto, partendo da due ottimi fondamentali, ma soprattutto di un diritto velocissimo - con la forza delle braccia di papà, ex canoista -, tanto da raggiungere punte di 127 chilometri all’ora in quel Roland Garros che l’ha fatta conoscere al mondo come la più giovane vincitrice di Parigi da Rafa Nadal nel 2005 e la più giovane donna in uno Slam da Maria Sharapova a Wimbledon 2004.

Con un top di dritto “alla Rafa” e il servizio kick si esalta sulla terra, la superficie sulla quale è nata ma, da attaccante, si esprime benissimo anche sul cemento. Senza dimenticare che, da junior, al rientro dopo 7 mesi di stop per un’operazione alla caviglia destra, si è aggiudicata Wimbledon, nel 2018.

ALTI E BASSI 

Quel che colpisce particolarmente di Iga è la naturalezza del gioco, la facilità con cui entra nella bolla magica e non lascia scampo all’avversaria tirando dardi imparabili da tutte le parti del campo a una velocità supersonica, magari quasi pareggiando vincenti ed errori, ma diventando travolgente, come un uragano. Quello che stupisce è la facilità con cui, allo stesso modo, smarrisca la strada e perda fiducia sempre più senza riuscire a gestire lo stress, concedendosi totalmente all’avversaria. I suoi “su e giù” sono quasi proverbiali, e legati più spesso alle sue lune, e forse a un animo non così agonisticamente cattivo. Come spiegare altrimenti la statistica delle ultime 4 finali vinte da Iga Swiatek, annientando le avversarie, dopo quella iniziale del 2019 a Lugano che perse? Nelle partite decisive, la polacca è stata intoccabile: ha superato per 6-4 6-1 Kenin sotto il traguardo del Roland Garros 2020, per 6-2 6-2 Bencic ad Adelaide 2021, per 6-0 6-0 Pliskova a Roma l’anno scorso e ora per 6-2 6-0 Kontaveit a Doha, cedendo appena due games negli ultimi due Wta “1000”.

L’altra faccia della medaglia è la Iga Swiatek che alle Finals Wta di Guadalajara a novembre non è riuscita a sostenere l’impegno con le migliori e, contro la bestia nera Maria Sakkari ha rimediato la terza sconfitta su tre confronti ed è scoppiata a piangere in campo, frustrata, delusa da se stessa, incapace di trovare una qualsivoglia reazione, travolta dalla vergogna per il troppo netto 6-2 6-4 che faceva seguito alle altre sfide con la potente greca, perse sempre in due set secchi, e fino al punto di lasciare il campo col viso coperto da un asciugamani, autentico fantasma della campionessa che, altre volte, non lascia scampo alle avversarie.

Ecco adesso invece questa sua volata in Qatar, con la quale ha rotto il ghiaccio contro Sakkari con un convincente 6-4 6-3 e ha poi stoppata la giocatrice più calda della stagione e sul cemento, Anett Kontaveit, facendo piangere lei la potente estone - imbattuta da 10 match - con lo sprint degli ultimi dieci games a zero, giocando un tennis frenetico ma impegnandosi anche moltissimo nella risposta. Per prendere in mano lei il comando dello scambio.

CAMBIO DI COACH

Iga è diversa dalle colleghe del WTA Tour. Mentre le altre evitano di allenarsi fra di loro prima dei tornei, lei, al contrario, è sempre disponibile: “Mi piace molto, anche perché è una bella occasione per parlarci insieme. Di solito rimaniamo chiuse nei nostri team”. Dopo 5 anni, Iga è appena passata da coach Piotr Sierzputowski a Tomasz Wiktorowski, già guida storica della pioniera del tennis polacco, Aga Radwanska.

E, sebbene tutti capiscano ad occhio nudo che sia un’attaccante, è curioso notare come lei dica: “Tomasz mi ha convinta a cambiare il mio approccio al mio tennis, ora come ora sono più aggressiva e mi piace. Prima non ero davvero convinta, lo ringrazio tanto di avermi aperto questo nuova prospettiva tecnico-tattica. A Doha si è visto bene come il mio tennis sia quello di mettere pressione sull’avversaria, provando anche il giusto mix, perché se finalmente sono riuscita ad impormi contro grandi picchiatrici o forti giocatrici da fondo con un gran top spin, nella finale contro Anett ho dovuto fare di più e variare. E la varietà è un’altra caratteristica importante del nuovo corso che ho intrapreso. E’ importante sapere che posso attingere a una bagaglio di opzioni diverse per tirarmi fuori dai problemi che possono sorgere durante la partita”.

Un altro fattore importante è la continuità: “Spesso mi accorgevo che il livello del mio tennis era molto alto ad inizio torneo ma poi scemava”.

STRANEZZE

Iga dà l’impressione di essere un’atleta naturale, istintiva, anche negli eccessi. Mentre a sentir lei deve sempre ricordarsi cosa fare in campo: “Possibile che debba persino ancora spingermi a piegare le ginocchia? Certe volte lo chiedo a Daria (la famosa preparatrice mentale…) e mi stupisco io stessa. In campo è troppo facile essere distratti mentre devi concentrarti su tutto e non è per niente naturale”.

Sorpresa delle sorprese: “Ci sono alcune cose tecniche che sono abbastanza facili e ce ne sono alcune che hai sbagliato da un po' di tempo. Così devi prendertene cura e farlo bene e cambiare improvvisamente le tue abitudini. Che è un’altra cosa piuttosto complicata”.  

Magari il puzzle di se stessa da completare si chiama soltanto maturità e il tennis sta aiutando Iga Swiatek a scoprire chi è esattamente, sulla strada del Roland Garros e di molto altro ancora. Perché se c’è un nome sicuro, come degna numero 1 del mondo, ancor più della intelligente Ash Barty, che tutti direbbero è proprio Swiatek. Ma lei lo sa, lo vuole, è convinta?


Non ci sono commenti
Loading...