-
Campioni internazionali

Van de Zandschulp ai quarti: prima volta da sogno

La storia dell'olandese Botic Van de Zandschulp che al primo US Open in carriera centra il primo quarto di finale Slam

di | 05 settembre 2021

Prima dello US Open, il venticinquenne olandese Botic Van De Zandschulp (pronuncia autoctona Boutik fon-de Sondskoup) aveva giocato in tredici nazioni diverse. All'elenco se ne possono aggiungere altre, se si guarda al resto della sua carriera. Eppure, non aveva mai disputato un torneo negli Stati Uniti. New York l'aveva vista solo nei film o nelle serie su Netflix. La sua prima volta in campo sarà impossibile da dimenticare.

Ha superato le qualificazioni ribaltando sempre un set di svantaggio. Ne ha rimontati due allo spagnolo Carlos Taberner al primo turno, ha eliminato Casper Ruud, testa di serie numero 8, e l'argentino Facundo Bagnis, perdendo sempre il primo set. A 25 anni, il numero 117 del mondo ha raggiunto per la prima volta gli ottavi di uno Slam. E non si è fermato. Ha rischiato stavolta di farsi rimontare ma ha completato un'impresa storica. Ha sconfitto 6-3, 6-4, 5-7, 5-7, 6-1 Diego Schwartzman sul Louis Armstrong coperto dal tetto, diventando così il terzo qualificato nella storia a raggiungere i quarti di finale in singolare maschile allo US Open.

L'olandese non ha mai cambiato espressione, né ha mai perso la sua convinzione in se stesso. Nemmeno quando ha mancato due match point nel quarto set e altri due nell'ultimo game. Così entrerà per la prima volta in Top 100.

Le rimonte sono la sua specialità. Era sotto di due set anche contro l'allora numero 20 del mondo Hubert Hurkacz al Roland Garros. Il polacco, vincitore del Masters 1000 di Miami in finale su Jannik Sinner, sarebbe arrivato in semifinale a Wimbledon, battuto poi da Matteo Berrettini. Ma Van de Zandschulp non si lascia condizionare dai numeri o dal blasone degli avversari. Non l'ha fatto nemmeno allora, e infatti vinse al quinto.

Non l'ha fatto nemmeno al primo torneo ATP in carriera, il Great Ocean Road Open, uno dei due ATP 250 organizzati a Melbourne Park la settimana prima dell'Australian Open. Ha battuto Reilly Opelka, non proprio un compito facile, arrivando fino in semifinale. In quell'occasione ha perso lui dopo aver vinto il primo set contro il russo Karen Khachanov, numero 20 del mondo.

A New York, la fiducia e la positività alimentate nelle ultime settimane hanno creato un mix esplosivo. Dopo Wimbledon, ha giocato cinque Challenger in cinque settimane, in altrettante nazioni diverse: è arrivato in finale ad Amersfoort, in Olanda, battuto da Tallon Griekspoor eliminato allo US Open da Novak Djokovic al secondo turno; in semifinale a Tampere (Finlandia), Liberec (Repubblica Ceca) e Meerbusch (Germania); e nei quarti a Poznan (Polonia).

60A85F59-F960-45BD-82F8-E13D5EC5FC12
Play

In campo e fuori, ha detto al sito dello US Open il giornalista olandese Tim Colijin, Van de Zandschulp è molto rilassato.

Il suo carattere sembra rispecchiarsi perfettamente nel suo tennis, con un servizio vario e un diritto dal movimento estremamente fluido. Ma è l'atteggiamento a fare la differenza. "In una partita tre su cinque, se perdo i primi due set e vinco il terzo, mi sento come se fossi già alla pari con il mio avversario" ha raccontato.

Nato a Wageningen, ha iniziato a giocare per imitare il fratello maggiore, Melvin, di sette anni più grande. Si è appassionato al tennis proprio grazie allo US Open, affascinato dai servizi fulminanti di Andy Roddick nella finale del 2003.

Non ha avuto una grande carriera da junior, non è mai stato al centro dell'attenzione in Olanda. E' entrato in Top 300 e Top 200 pwer la prima volta solo nel 2019, l'anno del suo trionfo al Challenger di Amburgo. Poi è arrivato il Covid che ha fermato la sua scalata in classifica ma non i suoi progressi tecnici. Quest'anno si è qualificato in tre Slam su quattro e a Wimbledon, dove ha perso all'ultimo turno, è stato ripescato come lucky loser.

A New York lo segue un suo ex coach, Michiel Schapers, ma è probabile che dopo questo exploit la sua situazione cambierà anche da questo punto di vista. Di sicuro dovrà rimandare ancora il suo giro turistico a New York.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti