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Campioni internazionali

Zverev & Tsitsipas, due bocciature con e senza alibi: chi sta meglio?

Negli Slam "Sascha" ha ceduto due volte a Thiem, a Melbourne ed a New York (con il ko di Flushing Meadows che non lo fa ancora dormire la notte), ma per la sconfitta contro Sinner a Parigi si nasconde dietro il raffreddore. Stefanos da parte sua non si dà pace per gli errori al Roland Garros…

di | 15 ottobre 2020

Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas

Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas

Poteva essere Daniil Medvedev, l’anno scorso agli Us Open, ma Rafa Nadal gli ha sbarrato la strada in finale. Poteva essere "Sascha" Zverev agli Australian Open di gennaio e agli Us Open di settembre, ma Dominic Thiem l’ha stoppato in semifinale e in finale, e poi Sinner l’ha fermato negli ottavi del Roland Garros. Poteva essere Stefanos Tsitsipas, al Roland Garros di ottobre, ma Novak Djokovic l’ha bocciato  in semifinale.

I giovani rampanti ancora non sono super, non sono pronti nelle sfide estreme, sui cinque set contro i magnifici tre, nei tornei di due settimane dello Slam. Gli manca il fondo fisico, gli mancano i nervi, gli manca la resilienza, gli manca quel pizzico di cattiveria in più? Forse gli manca un po’ tutto questo insieme. Vedremo, magari in un 2021 più regolare nella programmazione e nei viaggi, più libero dal coronavirus e più ricco di tornei e di partite.

Con i soliti noti più anziani di un anno e magari più appagati e stanchi di sacrifici continui. Intanto, possiamo giudicare i giovani più concreti della stagione, il 23enne Zverev e il 22enne Tsitsipas anche in base alle loro reazioni dopo le delusioni-Majors. 

Zverev è uscito con le ossa rotte dal doppio Slam che poteva portarlo in paradiso e invece l’ha sbattuto all’inferno.

“Ora mi sento meglio, anche se sono ancora un po’ stanco. Non mi sono allenato fino a quando non sono arrivato a Colonia durante il fine settimana. Ho avuto un raffreddore normale, e la gente ha frainteso pensando che avessi il Covid-19. Ma tutti i test sono stati negativi e fisicamente sono in gran forma. Per me la stagione è solo all’inizio”.

La batosta agli Us Open gli ha lasciato parecchio segni: era avanti due set a zero, era avanti un break al terzo set, era avanti 5-3 al quinto, voleva fare un regalo indimenticabile ai genitori, entrambe colpiti dal coronavirus, e invece ha finito il match in lacrime, non di gioia ma di rabbia. La prima finale degli Us Open conclusa con una rimonta da due set a zero sotto non ha più dato tregua nel profondo del suo io al potente tedesco, comunque rinforzato dal super-coach David Ferrer: “Penso a quel quinto set ogni giorno, mi succede circa 20 o 25 volte. Anche durante la notte. E mi rincorre pure nei miei sogni”.

La sconfitta contro Jannik Sinner al Roland Garros è stata quella di chi non trovava energie psico-fisiche in un match allo specchio contro un avversario molto più in fiducia come l’italiano. A "Sascha" ha fatto sicuramente male, ma gliene ha fatto meno di quella di New York perché è stata la conseguenza della prima. E comunque poteva rifugiarsi dietro l’alibi del forte raffreddore che non lo faceva respirare: “Abbiamo giocato con otto gradi appena e pioviggine per due settimane. Ho avuto un po’ di mal di gola, avevo 37,6 di febbre”. 

Stefanos Tsitsipas esulta (foto Getty Images)

Come ha reagito invece Tsitsipas al match a due facce contro Djokovic nelle semifinali parigine? Dopo due set senza riuscire ad imporre il proprio gioco, nel terzo ha riaperto la partita, ha trascinato l’avversario al quinto ma ha pagato lo sforzo ritrovandosi col serbatoio completamente vuoto, arrendendosi quindi nettamente per 6-1.

“Ho sensazioni miste: da una parte sono contento, dall’altra parte il risultato sarebbe potuto essere diverso per me. Novak ha dimostrato ancora una volta che stupendo atleta sia e che cosa sia capace di fare sul campo. E’ difficile giocarci contro, è uno degli avversari più difficili che ho affrontato nella vita. E lo rispetto molto per questo. Sfortunatamente, ho risentito di un infortunio che avevo avuto a Roma, ed è stato difficile chiudere il match lottando, tenendo alto lo spirito. Nonostante questo, ci ho provato, ho dato il meglio, e sono contento di aver rimontato, e ho provato a restare nel match più a lungo possibile”.

In realtà, nel profondo di sé stesso, a prescindere dal ko psico-fisico del finale, Stefanos sa bene di dover recriminare sui primi due set: “Avrei voluto capire certe cose prima... In allenamento, avevo provato delle soluzioni nuove ma quando ho cercato di implementarle in partita mi è sembrato tutto sbagliato, ed è stato dannoso per me. Vorrei non averle provate, avrei dovuto invece cercare di rimanere nel mio gioco ordinario, sentire di più la palla e di dettare il gioco. Nei primi due set ho fatto un errore enorme snaturandomi”.

Per Tsitsipas è stata la seconda semifinale Slam dopo quella degli Australian Open dello scorso anno: “Allora, ero ancora un bambino, ora mi sto trasformando in un adulto. Sono maturato. Ho superato un sacco di cose. Sono cresciuto anche grazie alle persone intorno a me, ho acquisito molta esperienza, ho fatto tanti miglioramenti nel fisico e nella lettura del gioco. Inoltre, ora ho la capacità di essere più rilassato in campo, mi sono visto nei video di due-tre anni fa, e sono molto più calmo e attento”.

Questa nuova semifinale Slam persa a Parigi lo riporta però alla sconfitta ancor più drammatica, sempre in cinque set, di un anno fa contro Wawrinka, persa per 8-6, con “Stan the man” che aveva salvato 22 palle break su 27 e il dio greco che era finito in ginocchio: “Con le peggiori sensazioni possibili di sempre nel tennis. Nessuno vorrebbe stare adesso al mio posto. Mi sento esausto, non ho mai provato una cosa del genere in vita mia. Sono estremamente deluso. Era tanto che non piangevo dopo una partita, ma emotivamente non è stato facile da gestire. Proverò a imparare il più possibile da questa sconfitta", aveva detto.

   

Evidentemente, deve ancora imparare molto. Ma almeno non cerca alibi come Zverev. E quindi magari è un passettino avanti rispetto a Sascha. Quando avremo la riprova per tutti e due? Alle ATP Finals di Londra coi migliori 8 del mondo della stagione, se si disputeranno. E, soprattutto, al primo Slam 2021, a gennaio in Australia. 

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