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Campioni internazionali

Melbourne: Azarenka parla da leader e Bautista si scusa

L'ex n.1 del mondo affida a Twitter un appello ai colleghi e ai media per una maggiore consapevolezza delle difficoltà che il mondo sta vivendo e che inevitabilmente si ripercuotono sulla vita di ciascuno di noi. Ed invita a restare positivi

di | 19 gennaio 2021

Victoria Azarenka

Victoria Azarenka

Su uno degli aerei speciali approntati dagli organizzatori degli Australian Open, risultati poi con "Covid-19 a bordo", nello specifico sul volo QR7493 da Los Angeles a Melbourne del 15 gennaio, c’era anche lei, Vika Azarenka. La due volte regina dello Slam Down Under (2012 e 2913) ed ex numero uno del mondo è una dei 72 tennisti che per 14 giorni saranno sottoposti alla “quarantena stretta” in hotel, quella per intenderci che non prevede l’uscita dalla stanza nemmeno per le previste cinque ore giornaliere per potersi allenare sul campo da tennis in palestra.

Fino a questo momento i giocatori erano stati obbligati al regime più duro dalla positività o di un coach o di un membro dell’entourage con il quale avevano viaggiato, ma le ultime notizie da Melbourne parlano di due positivi anche tra i tennisti (senza renderne noti i nomi).

C’è chi la presa male, chi malissimo, chi ne ha fatto un caso social stile “reality show”. La 31enne bielorussa di Minsk, diventata molto più 'zen' dopo la querelle per l’affidamento del figlio Leo (che in pratica le ha tolto due anni buoni di carriera), ha invece utilizzato Twitter per un appello ai colleghi molto sentito. Un messaggio che nelle prime 7 ore è stato ritwittato 1706 volte e ha ricevuto 11.203 "mi piace". Eccolo:

“Cari giocatori, coach, membri dell’entourage e della comunità australiana, vorrei soffermarmi un momento e rivolgermi ad alcuni dei miei colleghi e ai media di tutto il mondo.

Questo si sta rivelando un momento molto difficile per molti di noi che non si aspettavano di trovarsi nella situazione in cui siamo oggi, me compresa. Essere per 14 giorni in quarantena dura è molto pesante da accettare tenuto conto di tutto il lavoro che ognuno di noi ha fatto nell’off-season per essere preparato a giocare il primo torneo del Grand Slam della stagione. Comprendo tutta la frustrazione e la sensazione di ingiustizia che si sta sviluppando in modo travolgente.

Stiamo vivendo una pandemia globale e nessuno ha un regolamento chiaro su come operare a pieno regime e senza problemi, lo abbiamo visto anche lo scorso anno. Qualche volta le cose succedono e noi possiamo solo accettarle, adattarci e andare avanti!

Vorrei chiedere ai miei colleghi di cooperare, comprendere ed empatizzare con la comunità locale che sta subendo molte restrizioni davvero molto impegnative che non hanno scelto ma che sono obbligati a seguire.

Vorrei chiedervi di essere solidali con le persone che hanno perso il lavoro e le persone care durante questo periodo orribile per tutti quanti nel mondo. Vorrei chiedervi di avere rispetto per le persone che lavorano duramente per fare in modo che la nostra vita sia più semplice.

Vorrei chiedere ai media per favore di essere consapevoli dell’impatto e dell’influenza che esercitano in questa situazione e sulla comunità.

Mi piacerebbe che le persone nella comunità sapessero e capissero che il nostro obiettivo primario è garantire la sicurezza sanitaria di tutte le persone. 

Infine vorrei che provassimo a sostenerci a vicenda per quanto ciascuno può o è disposto a farlo.

Le cose diventano sembre più semplici quando si vive in un ambiente compassionevole e si lavora tutti insieme.

Ancora una volta ringrazio tutti per i loro sforzi mentre continueremo ad andare avanti nei prossimi giorni e settimane.

Grazie, Vika.

Ecco il tweet di Azarenka:

Un atteggiamento sereno e comprensivo che Azarenka - tornata la scorsa estate finalmente a vincere un trofeo (quello del “Western & Southern Open” giocato eccezionalmente a New York), il 21esimo in carriera, a giocare una finale Slam (agli Us Open) e a riportarsi a ridosso dell’élite mondiale (è n.13 WTA) - aveva già dimostrato nei giorni scorsi con messaggi del tipo “Se hai tempo per lamentarti, allora hai tempo per trovare una soluzione”, “La cosa bella dell’apprendimento è che nessuno può portartelo via”, “Le scuse saranno sempre lì per te, le opportunità no” o “L'aspettativa è la madre di tutte le frustrazioni”.

Victoria Azarenka

Del resto appena giunta a Melbourne Vika aveva sentito subito il bisogno di ringraziare la comunità locale per quanto stava facendo. Altro che “bambina viziata”…

Intanto, sulla stessa linea di principio, sono comparse su Twitter le scuse di Roberto Bautista Agut, dopo il video postato dal suo manager nel quale il campione spagnolo descriveva il suo stato di isolamento in albergo come una prigione e la gestione della situazione generale dei giocatori come un disastro.

Qualcuno aveva immediatamente notato l’inquadratura un po’ particolare del video, che faceva pensare che lo spagnolo non fosse consapevole che il manager Amit Naor lo stava riprendendo. Fatto sta che in qualche modo il n.13 del mondo, noto comunque per essere atleta corretto e responsabile, ha deciso di prendere le distanze da… se stesso e di fare ammenda nei confronti degli organizzatori e del popolo australiano. Ecco il suo messaggio.

Voglio scusarmi con tutti coloro che sono stati offesi dal video che è stato pubblicato di recente con me che parlavo.

Si tratta di una conversazione privata fuori contesto che purtroppo è stata rilasciata ai media a mia insaputa e senza il mio consenso.

Sia io che il mio allenatore stiamo seguendo i protocolli messi a punto dal governo australiano e da Tennis Australia per evitare qualsiasi rischio e garantire la possibilità di competere di nuovo in modo sicuro. Sono tempi duri per gli atleti e per la società in generale.

Ringrazio tutte le persone che stanno rendendo nuovamente possibile giocare a tennis. Così come tutti coloro che combattono ogni giorno contro il Covid-19. La gestione che è stata fatta in Australia per prevenire la diffusione del virus è ammirevole.

Grazie"


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