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Nadal dopo la vittoria sull'azzurro: "Lo rispetto molto come giocatore e per questo sono stato super concentrato per tutti il match". Thiem, costretto a rincorrere, trova la chiave per superare l’ungherese Fucsovics. “Ho fatto una gran fatica". Serena Williams spiega l'uscita prematura
12 maggio 2021
Nadal elogia ancora Sinner e spiega che, per vincere al 2° turno degli Internazionali BNL d'Italia, è servita la versione di sé più concentrata. “È stato un match molto positivo per me, credo di aver fatto molte cose per bene. Sono stato molto solido e non era facile contro un giovane forte come Jannik. Devo dire che è davvero molto completo, e poi migliora giorno dopo giorno. I suoi miglioramenti sono tanti ma non è che si vedono tutti in un colpo solo, i miglioramenti si vedono torneo dopo torneo, settimana dopo settimana ti accorgi che il livello sale”.
“Ha un grande rovescio, ma per la verità anche il diritto non è facile da affrontare. Ho saputo tenere bene la posizione senza andare ‘troppo indietro’ e senza perdere troppo campo, e poi sono riuscito a evitare che riuscisse a giocare molti incrociati di rovescio per poi cambiare sul lungolinea. Non è stata certo una sorpresa per me, ha grandi colpi, anche in corsa e dalle posizioni più complicate. Ho un grande rispetto di Sinner come giocatore e in campo sono sempre stato molto concentrato, in ogni momento, e credo che sia per questo che alla fine sono riuscito a vincere”.
“Si perde molte volte il servizio? Bisogna considerare il quadro complessivo. Abbiamo giocato in sessione serale, con condizioni molto lente. Personalmente non ho servito benissimo ma nemmeno così male. Qui non siamo a Madrid, col servizio non si possono avere quegli stessi risultati: puoi perdere il servizio e vincere comunque le partite”.
Un gran rovescio nel momento che più conta, nel cuore del tie-break del secondo set che l’ha tenuto in piedi nel match di 2° turno contro l’ungherese Marton Fucsovics. Così l’austriaco Dominic Thiem, ultimo vincitore degli Us Open, ha tirato fuori i colpi del gran giocatore e pure gli attributi. Poi ha raccontato che cosa gli è passato per la mente in quel momento. “Ho dovuto rincorrere per tutto il match, ho perso il primo set e poi sono stato indietro di un break lungo tutto il secondo, e anche nel tie-break sono stato in svantaggio praticamente fino al 5-5. A quel punto mi sono detto: ‘ehi, hai la prima occasione per andare avanti in tutto il match, vedi di sfruttarla’. Ho pensato proprio a quello in quei momenti, fortunatamente sono riuscito a portare a casa quei punti così delicati ed è andata bene. In quei frangenti sei costretto a pensare alla situazione di punteggio, e non è semplice”.
“Però nel complesso si è trattato di un match molto duro, ho dovuto lottare col mio timing e poi comunque avevo di fronte un avversario che sta giocando una grande stagione, è molto in forma. Come ho detto, ho dovuto combattere molto anche contro me stesso, ma sono riuscito a vincere anche quella battaglia”. Con la consapevolezza che, per andare avanti a Roma, se ne prepara un’altra all’orizzonte. “Contro Sonego ho giocato una volta sola, a Kitzbuehel nel 2019, so che servirà molta intensità, è un ottimo giocatore e ho visto che contro Monfils ha vinto una gran bella partita. Sarà molto dura”.
Il saluto fra Nadia Podoroska e Serena Williams (foto Sposito)
“È sempre difficile giocare il primo match dell'anno sulla terra - ha spiegato Serena Williams dopo la sconfitta in due set (tirati) contro l’argentina Nadia Podoroska -. La cosa buona è che siamo andate per le lunghe e ho messo un po’ di match nelle gambe. Probabilmente mi servono ancora un po’ di partite prima di essere in condizione, adesso col mio team cercheremo di capire su che cosa lavorare maggiormente. Mi sono allenata per mesi, è vero, ma sulla terra rossa è sempre complicato trovare gli aggiustamenti. Ora si tratta di trovare il ritmo, ‘sentire’ il gioco e cominciare a prendere confidenza anche con le ‘scivolate’. Ci metto sempre qualche match prima di riuscirci, poi però divento pronta. Credo mi abbia fatto bene giocare contro una specialista di questa superficie, certo sono dispiaciuta per la sconfitta, ma così vanno le cose”.
“Nadia è molto solida, sbaglia poco, così sono andata in difficoltà. Ha detto che da ragazzina ero il suo idolo? A me non ha detto nulla, a rete ci siamo solo ‘date le racchette’, nient’altro”. La mente adesso vola già su Parigi: “A questo punto della stagione solitamente avrei già giocato diversi tornei sulla terra, Charleston, Madrid…. questa volta niente, non sono abituata a cominciare a competere su questa superficie così ‘tardi’. E poi io adoro giocare sulla terra: pensare che in un paio d’anni ci ho disputato soltanto qualche set. Sarà divertente tornare a Parigi dopo così pochi mesi dall’ultima volta, non vedo l’ora”.
Ha buttato fuori la campionessa in carica, o meglio si è trovata a passare al turno successivo a causa del suo infortunio e al conseguente ritiro. Ma Angelique Kerber, dopo un primo set in cui è stata assente non giustificata, ci ha messo del suo nella seconda frazione: “In realtà non mi sono nemmeno quasi accorta di quello che stava succedendo, ero molto concentrata sul mio game di servizio e all’improvviso Simona ha chiamato il fisioterapista e so che lei non è solita farlo per nulla, anzi".
"Ho capito che qualcosa è successo, ma non ho colto il momento esatto in cui è successo. Mi è dispiaciuto molto per lei perché questo non è mai il modo in cui vorresti che finisca una partita, per altro contro un’amica. Ci conosciamo da molto, dentro e fuori dal circuito. Ho provato anche ad aiutarla per quel che ho potuto, spero che possa tornare a stare bene il più in fretta possibile”.
“Ero partita abbastanza male, molto lenta. Non mi sono mossa molto bene, anzi. Però contro Simona è fondamentale farlo per il meglio perché sai già in partenza che gli scambi saranno lunghi. E poi non stavo neanche servendo bene", ecco spiegato l'1-6 del primo parziali. "Fortunatamente nel secondo set le cose sono cambiate e ho cominciato a lottare su ogni palla. Ho cominciato anche a muovermi meglio, a non pensare allo score e a giocare punto dopo punto. So che mi sto allenando bene e ho giocato delle buone partite negli ultimi tempi, così sono riuscita a diventare un po’ più aggressiva e a giocare traiettorie più profonde. Io sono convinta di saper giocare bene sulla terra, e in passato l’ho anche dimostrato. Credo che a livello mentale qualcosa si blocchi in me: devo convincermi di poter dire la mia anche su questa superficie. Ci sto provando, alla fine della stagione su terra faremo i conti”.