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Denis che risente dei difficili inizi con mamma Tessa e Frances che si allena benissimo con le colleghe, elogiano le tenniste ma soprattutto l’universo femminile
di Vincenzo Martucci | 10 marzo 2023
Non hanno letto Bel Ami, il secondo romanzo di Guy de Maupassant, e forse mai lo leggeranno. Ed è un peccato. Ma, a distanza di poche ore, l’8 marzo, due significativi protagonisti della nuova generazione, il 23enne canadese Denis Shapovalov e il 25enne statunitense Frances Tiafoe, hanno tributato un significativo omaggio alle donne, dimostrando una sensibilità e un’apertura mentale che gli fa onore.
Denis dal viso angelico ha confessato a The Players' Tribune: “Quando ho iniziato a giocare a tennis, ero ingenuo. Pensavo che gli atleti professionisti, uomini e donne, venissero trattati allo stesso modo. Perché mai dovrebbe essere diverso? Poi la mia ragazza, Mirjam Bjorklund, che è stata top 150, mi ha aperto gli occhi: si era qualificata per un torneo 250 ed ero felice per lei. 'Brava, guadagnerai 7000 dollari già solo per essere entrata in tabellone'. Lei mi ha guardata stupito e mi ha detto: 'Guarda che pere noi saranno forse 1000 i dollari per chi gioca il primo turno'".
Shapo dal tennis brillante vive in una bolla come tanti colleghi, ma si ribella alla realtà: “Non è giusto, non ha senso e fa anche male al tennis. Le spese nel nostro sport sono folli: viaggi tutti l’anno, stai in hotel e devi pagare tutti i costi dello staff tecnico e medico. Tutti guardano i guadagni delle star, che però non devono preoccuparsi delle spese vive, mentre molti sul Tour lottano per andare pari: per molti il premio non è un di più ma la semplice sopravvivenza. E se sei donna le possibilità di sopravvivere sembrano essere molto più basse”.
La tesi di chi sminuisce il tennis donne parte sempre dalla risposta del pubblico che è inferiore rispetto a quella dell’ATP Tour. Ma Shapovalov non la pensa così: “Alcuni dicono che le donne non vendono tanti biglietti ma io quando vado alle partite gli stadi sono sempre pieni. Ad agosto ho scattato anche delle foto dagli spalti mentre giocava Mirjam contro Daria Saville al torneo di Washington: le tribune erano piene, lo spettacolo era pazzesco, la qualità incredibile. Ma, mentre chi ha superato il primo turno nel parallelo “500” maschile preso un assegno di 14.280 dollari, la Saville che ha battuto la mia ragazza al terzo set ne ha intascati 4.100. Meno di un terzo! E’ vero, sono di caratura diversa come tornei, ma in quel “250” c’era anche una top 10 come Jessica Pegula e la vincitrice del torneo ha vinto 33.200 dollari. Può sembrare tanto, ma pensa quanto anni di lavoro ci sono dietro, quanti sacrifici e quanti soldi spesi per miglioprarsiu e tenersi in condizione. In parallelo, io, come finalista di Seul, a settembre, ho guadagnato 100.000 dolari, una cifra nemmeno vicina a quella delle donne”.
This is a message to tennis… Something has to change.@PlayersTribune pic.twitter.com/D0rG4uNIpG
— Denis Shapovalov (@denis_shapo) March 7, 2023
Denis non capisce il meccanismo che porta alle differenze salariali nel tennis: “Gli Slam stanno andando bene. È fantastico anche che la WTA abbia reso obbligatoria l’ospitalità gratuita e abbia aumentato il montepremi dei Challenger. Le cose stanno andando nella giusta direzione. Ma nel complesso il divario è ancora enorme. Smettiamola di parlare di riduzione del gap di genere. Se vogliamo che il tennis sia equo, non dovrebbe esistere affatto”.
Couple of good practice days in the desert ?? Any ???? at the @BNPPARIBASOPEN come out to Stadium 4 tonight 2nd match after 5pm for doubles with me + @felixtennis let’s goooo ???? #TennisParadise pic.twitter.com/l51XZLHfaR
— Denis Shapovalov (@denis_shapo) March 9, 2023
La posizione così decisa di Denis parte dall’esperienza personale: “Quando avevo 10 anni, la Federazione canadese mi invitò a un programma di allenamento nazionale. I maestri non conoscevano il mio gioco ma ogni volta che mia madre spiegava loro qualcosa, la ignoravano, non accettavano i suoi rilievi e i suoi consigli. Ovviamente, dopo un paio di mesi, i miei risultati stavano peggiorando e così decidemmo di lasciare la struttura federale. A ripensarci, quella, storia fa davvero schifo: mamma era era un’ex giocatrice della nazionale sovietica, aveva vinto campionati nazionali, aveva allenato anche un giocatore di talento e conosceva il mio gioco meglio di chiunque altro. Perché nessuno le dava retta e la prendeva sul serio? Forse solo perché era una donna?”.
Per il giovanissimo Denis non è stato facile: “I miei genitori mi hanno persino suggerito di smettere di scivolare sul campo perché stavo bucando le scarpe e non potevamo permetterci di comprarne continuamente di nuove. Fortuna che mamma, per evitare che anche’io avessi gli stessi limiti che aveva avuto lei, ha affittato un magazzino e ci ha messo due campi da tennis per allenarci lì e farne la mia prima accademia”. Da cui la sua voglia extra di emergere: “Volevo dimostragli che si sbagliavano e giocavo ogni partita come se in gioco ci fosse l’intera carriera. Ancora oggi gioco come quello che è stato scartato e che ha tutto da dimostrare. Il mio fuoco e la mia passione in campo, vengono da quei giorni difficili”.
Frances ha sempre dimostrato una straordinaria sensibilità nei confronti delle donne. Sempre sorridente e gentile, sempre prodigo di una buona parola verso il gentil sesso, sempre pronto a rispondere agli appelli delle atlete donne, che siano le professioniste della WNBA come del WTA Tour, per esibizioni benefiche o semplici comparsate. E l’8 marzo ha postato su Instagram: “Auguri di una felice giornata delle donne”. E ha spiegato il suo pensiero, allargando a tutto l’universo femminile: “Penso che le donne dovrebbero essere apprezzate per tutto. Portano al mondo bambini straordinari, rendono il mondo un posto migliore, sono super laboriose e meritano di ottenere la stessa notorietà. Sono felice per tutte le donne fantastiche che fanno grandi cose e voglio incoraggiarle ed esaltarle tutte, una ad una”.
Spesso Frances si allea proprio con le donne: “Sinceramente ti danno un ritmo migliore”. A Indian Wells ha saggiato palle e campi contro Coco Gauff: “E subito ho trovato il ritmo giusto”. Coi complimenti della connazionale Pegula agli Australian Open di gennaio: "I miei nervi di solito vengono fuori in allenamento quando non sto colpendo bene la palla e magari vado fuori di testa. Ma Frances è così spensierato ed è una così bella persona che mi costringe a trovare la concentrazione di cui ho bisogno. Così come io, secondo lui, gli faccio trovare la giusta cadenza sulla palla. Dice che quando palleggia con me si sente il miglior giocatore del mondo”.
Viva le donne.
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