PARIGI - "Federer? E' come giocare contro un computer". La frase è di Lorenzo Sonego, reduce dal prestigioso palcoscenico del nuovo Philippe Chatrier dove si è arreso al fenomeno svizzero in tre set: 62 64 64. Per il 24enne torinese era la prima volta nel main draw del Roland Garros e non poteva desiderare battesimo migliore: sfidare quello che molti considerano il tennista più forte di tutti i tempi.
"Cosa ho pensato quando ho visto il sorteggio? Che bello giocare contro Federer, anche se magari sarebbe stato meglio al secondo o terzo turno. Non è stato facile davanti al centrale pieno di pubblico - ammette l'azzurro -. Lui è partito benissimo, io ero teso e ho stentato ad entrare in partita. Quando ti scappa Federer gioca ancora meglio, rende facili le cose difficili, in certi momenti ci capivo poco. Poi quando sono riusciti ad agganciarlo, a stargli più vicino nel punteggio, è andata meglio. Ho cominciato a servire in maniera più incisiva variando molto e quando gli ho strappato il servizio nel secondo set in cui ero andato sotto 4-0 ho cominciato a sperare di poter rientrare - ha aggiunto -. Federer però sa gestire i momenti importanti, alza il livello e non c'è nulla da fare".
Una sfida che al di là del risultato resterà tra i suoi ricordi più belli, anche se la sua carriera è appena agli inizi. "Cosa ho imparato? Che è meglio non stuzzicarlo sul diritto. E che contro un avversario come lui che gioca così vicino al campo la palla corta non è una grande idea".
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