Chiudi
Matteo con due tie-break sfata il tabù Travaglia e raggiunge i quarti di finale agli Internazionali BNL d'Italia per la prima volta in carriera (seconda in un "1000"): "Sapevo che era una partita complicata e sono contento per come ho giocato nei momenti importanti"
di Gianluca Strocchi | 18 settembre 2020
Nonostante il vantaggio di un set Berrettini (20 errori non procurati, di cui 13 con il dritto) non si è sciolto fino in fondo e sul 3-3 si è trovato 15-30, situazione in cui una bella mano gli è venuta proprio dall'avversario, con tre gratuiti di fila a consegnare il 4-3 al padrone di casa. Che nel gioco seguente, con l'aiuto di due regali iniziali dell'allievo di Simone Vagnozzi e di un nastro sulla seconda palla break, ha piazzato lo "strappo" però quando è andato a servire per il match ha ceduto per la prima volta il servizio (4-5), affossando in rete un rovescio sotto la pressione di "Steto" (bravissimo prima a piazzare un vincente di dritto in corsa).
Dopo il riaggancio sul 5-5, il romano ha saputo cavarsi d'impaccio da una situazione delicata (0-30). Un doppio fallo dell'ascolano ha regalato il primo match point a Berrettini, che ha affossato in rete la risposta di dritto, con Travaglia solido a portare al tie-break anche questo set. Un errore di rovescio di "Steto" frutta il mini-break per Matteo (2 a 1), che poi allunga per il cambio campo sul 5 a 1 e chiude 7 a 1 quasi allo scoccare delle due ore di gioco.
Sulla strada di Matteo ora di nuovo il norvegese Casper Ruud, numero 34 Atp. "Con il norvegese ho giocato due settimane fa a New York e ieri l'ho visto battere Sonego per cui lo conosco piuttosto bene. In ogni caso chi arriva ai quarti è comunque in forma e ha vinto match prima, sarà in ogni caso una partita difficile. Ogni match è una lotta ", afferma il romano, che giudica positiva la notizia dell'apertura a mille persone sugli spalti per domenica e lunedì. "E' molto positivo avere pubblico per semifinali e finale, anche se sarebbe stato meglio averlo dall'inizio: fa male vedere lo stadio vuoto, anche se mi ci sto un po' abituando... Mille persone non sono poche e si fanno sentire. In ogni caso gli stimoli sono comunque forti per andare più avanti possibile".
Dopo aver elogiato i "ragazzi terribili azzurri" ("Musetti e Sinner sono impressionanti per la loro precocità e la capacità di gestire i momenti chiave con avversari di spessore, alla loro età io avevo molto meno tennis di loro..."), Berrettini guarda anche avanti, in direzione Roland Garros. "Devo dire che sono molto contento della mia condizione fisica, segno che con il mio team abbiamo lavorato bene. Inoltre ogni partita che faccio sto alzando il livello e mettendo dentro cose positive, ci siamo detti di avere pazienza ma con questa forma in crescendo ho tanta fiducia in vista dello Slam parigino".