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Il friulano trapiantato in Lombardia non riesce a superare la barriera dei quarti nei challenger in questa stagione, ma le prestazioni sono sempre di alto livello. Centrato il suo record personale (oggi è 268), l'obiettivo è crescere ancora e giocare gli Slam
23 agosto 2021
Nel Challenger di Verona, anche lui è finito tritato dal carrarmato Holger Rune a livello di quarti di finale. Però Riccardo Bonadio, origini friulane e storia tennistica ben radicata in Lombardia, tra il Milanese e Pavia, resta comunque uno dei talenti italiani più interessanti della sua generazione, malgrado un ranking che non è ancora decollato come ci si aspetterebbe vedendolo giocare.
Aperture ampie e tennis brillante, Bonadio è uno dei giocatori più completi che si possano incontrare nel nostro Paese, ma è pure uno di quelli esteticamente più apprezzabili. Solamente, troppo spesso non è riuscito a dare continuità ai suoi colpi all'interno di un match, o alle sue prestazioni dentro a uno stesso torneo.
Un rovescio tagliato in scivolata di Riccardo Bonadio (foto Magni/MEF)
“La stagione – spiega – non era iniziata troppo bene, ho avuto difficoltà a vincere quando ne avevo l'opportunità, ma nell'ultimo periodo qualcosa fortunatamente è cambiato: adesso sono soddisfatto della mia condizione. Però cerco ancora quella fiducia e quella consistenza che ho avuto prima della pandemia e subito dopo lo stop del circuito. Entrare nelle qualificazioni degli Slam resta il mio obiettivo principale”.
Tutti coloro che lo vedono giocare restano ammaliati dal suo rovescio, un colpo a una mano di grande eleganza ed efficacia. Tanto da scomodare paragoni illustri con i migliori interpreti del Tour, da Stan Wawrinka a Richard Gasquet.
“Il rovescio a una mano? Si tratta di un colpo che ho coltivato da piccolo con mio padre, poi negli anni ho cercato di curarne i dettagli, imparando a mettere nel repertorio più variazioni e stando più vicino al campo. In questo momento è un colpo su cui in effetti posso fare affidamento”.
Proprio papà Marco è stato il primo artefice del professionista Riccardo. Tutto cominciò sui campi del Tc Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, con il genitore che era professore di disegno tecnico alle scuole medie ma pure maestro di tennis da una vita. Non gli ci volle molto a capire che il figlio aveva delle qualità e che tutto quel potenziale non si poteva lasciare inespresso.
Oggi che è un uomo maturo, il 28enne friulano da San Vito al Tagliamento è passato da tante esperienze diverse, come da coach e preparatori atletici che lo hanno formato ulteriormente. Ma soprattutto ha avuto modo di cambiare il suo approccio al gioco attraverso non soltanto gli allenamenti, ma pure attraverso le letture. Galeotto, in questo senso, fu il libro ‘il Cervello tennistico’, mentre dopo aver letto Eat and Run di Scott Jurek, Riccardo ha deciso di cambiare alimentazione diventando vegano. “Un sacrificio – spiega lui – perché a me in verità la carne è sempre piaciuta”.
Riccardo Bonadio al servizio (foto FB Eurosporting)
Il risultato sotto il profilo atletico ha però subito messo in chiaro che ne valeva la pena, e adesso Bonadio sta inseguendo il suo sogno: partecipare agli Slam e provare a dare la caccia ai top 100. Perché in fondo oggi 28 anni non sono più un problema, anzi sono l'età della maturità e delle chance da sfruttare prima che comincino a farsi largo i rimpianti.
Il 2021, per Riccardo, è stato l'anno dei quarti di finale: non solo a Verona, ma pure a Gran Canaria, Praga (un 25 mila dollari, dove l'emergente Rune lo aveva pure battuto), Almaty, Iasi e ancora Praga, stavolta a livello Challenger. Una manciata di partite perse con qualche rimpianto gli ha impedito di fare un salto importante nel ranking, ma non di centrare il proprio record personale, fissato all'attuale posizione: numero 268 Atp, che corrisponde pure al rendimento della stagione in corso.
Non ha mai avuto paura di andare a prendersi punti ovunque fosse possibile, Bonadio, e adesso che la classifica glielo permette vuole provare a fare dell'Italia il suo trampolino di lancio per l'ingresso nel tennis che conta. Verona, in fondo, ha ribadito che ha tutte le carte in regola per poterci provare.
Il rovescio a una mano di Riccardo Bonadio (foto FB Eurosporting)