Chiudi
L'azzurra è cresciuta molto durante il 2021 ottenendo risultati insperati. Ma dopo aver raccolto soddisfazioni anche nel Tour maggiore, adesso le top 100 diventano un momento di passaggio. "L'obiettivo - spiega coach Piccari - è alzare l'asticella"
08 marzo 2022
Dopo il 2021 della svolta, Lucia Bronzetti è pronta al salto di qualità. La giovane tennista romagnola, che il 10 dicembre ha compiuto 23 anni, è ormai ad un passo dalla meritata top 100 Wta. Da quattro anni si allena con il Piccari&Knapp Tennis Team, composto dai fratelli Piccari e dall’ex numero 33 del mondo Karin Knapp. Ecco come la presenta Alessandro Piccari.
Quando e come è nato il rapporto di lavoro tra il vostro team e Lucia Bronzetti?
“Lucia si è trasferita ad Anzio alla fine del 2017. Francesco fu il primo ad avere contatti con lei, in occasione di un 15.000 dollari a Cuneo, mentre io la conobbi in Germania, durante un 60.000. Aveva necessità di cambiare, cercava nuovi stimoli e dopo alcune riflessioni ha scelto di abbracciare il nostro progetto”.
Quali sono state le vostre prime impressioni?
“Ci siamo presto resi conto di essere davanti a una ragazza molto grintosa, con tanto coraggio e voglia di imparare. Il non aver paura nei momenti chiave è qualcosa di molto difficile da apprendere. O c’è o non c’è e in lei l’ho notato subito. È arrivata che aveva appena finito il liceo, era poco più di una bimba per me. A forza di fare esperienze, dentro e fuori dal campo, è maturata molto. L’ho vista diventare una giovane donna mantenendo la sua semplicità e il suo senso del dovere. Crescendo non hai mai perso la sua vera natura”.
La determinazione di Lucia Bronzetti (foto WTA Portoroz)
Vi aspettavate un 2021 così ricco di risultati?
“Devo essere onesto: a gennaio della passata stagione non credevo che in un anno sarebbe arrivata a giocare il tabellone principale degli Australian Open. Sul fatto che avesse le qualità, invece, non ho mai avuto dubbi. Ho girato tanti tornei insieme a Liudmila Samsonova e il mio pensiero era che Lucia avrebbe tranquillamente potuto competere a quel livello. Il 2020 era stato un anno molto difficile per lei, ecco perché non credevamo che tutto potesse accadere così in fretta”.
C’è stato un momento della passata stagione in cui crede abbia acquisito maggiore consapevolezza nei propri mezzi?
“Senza dubbio la settimana in cui ha giocato il torneo di Bellinzona, dove ha raggiunto la finale. Il livello era molto alto, essendo l’unico 60.000 dollari del circuito in quel momento. Ha battuto con regolarità avversarie tra le prime 200 del mondo, prendendo tanta fiducia. All’inizio di luglio era arrivata in finale nel 25.000 di Torino, sia in singolare sia in doppio. Eravamo indecisi se andare o meno a Losanna, causa stanchezza, e invece si è spinta fino ai quarti dopo aver battuto la sua prima top 100, la russa Anna Blinkova. Da lì in poi si è certamente mosso qualcosa”.
Lucia Bronzetti con il coach Alessandro Piccari
Durante la preparazione invernale c’è qualcosa sulla quale vi siete concentrati in modo particolare?
“Abbiamo lavorato molto sulle fasi di inizio gioco perché quando sali di livello si utilizzano spesso le palle nuove e gli scambi si accorciano in modo considerevole, chiudendosi per il 70% circa dopo i primi quattro colpi. L’apporto di Karin (Knapp, ndr) è fondamentale per Lucia e per tutte le ragazze che si allenano con noi”.
Con quali prospettive siete arrivati in Australia?
“Quando una giocatrice è più o meno nuova nel circuito è necessario un periodo di adattamento. L’idea era quella di confrontarsi il più possibile con grandi giocatrici, soprattutto per fare esperienza, invece sono arrivati subito i risultati, con ottime prestazioni nelle qualificazioni sia di Adelaide che dello Slam. L’incontro con la Barty? In questo momento è una giocatrice fuori portata, ecco perché non l’ho nemmeno considerato come qualcosa di costruttivo. Chissà quando rigiocherà contro la numero 1 del mondo. Lucia mi ha raccontato di aver fatto fatica ad orientarsi nel campo, soprattutto all’inizio, poi ha avuto modo di godersela un pochino di più. Sono passaggi inevitabili di una carriera”.
Capitolo Billie Jean King Cup: vi aspettate una convocazione?
“Alle convocazioni pensa la capitana Garbin e lo fa per il bene della squadra. Io posso dire soltanto che Lucia ci tiene molto alla Nazionale. Per queste ragazze è il sogno di una vita, paragonabile a una grande prestazione in un torneo dello Slam”.
Programmazione ed obiettivi per la stagione?
“Adesso giocherà a Indian Wells e Miami, poi faremo il punto. La top 100 è lì a un passo ma non ci diamo obiettivi di classifica. Quando ci si avvicina a un traguardo è fondamentale alzare di nuovo l’asticella”.
Il saluto a fine match tra Ashleigh Barty e Lucia Bronzetti (foto Getty Images)