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Campioni nazionali

Cristiana Ferrando, il sogno continua: "Ha il fuoco dentro"

Giovanni Giordano - dallo scorso ottobre - è alla guida di un team che segue la 26enne azzurra nel suo percorso di crescita. Il problema al ginocchio accusato a Wimbledon ha complicato i piani, ma gli obiettivi restano gli stessi: "Giocare gli Slam ed entrare fra le prime 100"

26 luglio 2022

Dall'ottobre 2021, accanto a una delle ragazze italiane più interessanti, c'è una nuova guida tecnica. Per permettere a Cristiana Ferrando (oggi 305, best ranking di 247) di esplorare davvero il suo potenziale, dopo Maria Elena Camerin è arrivato Giovanni Giordano, coach che viene dal Tc Padova, dove continua la sua attività di direttore tecnico, e che adesso lavora in team insieme al padre della 26enne azzura Paolo Ferrando e a Riccardo Marcon, ex professionista. Con Fabio Benvenuto che completa il gruppo in qualità di preparatore fisico.

“Proprio la preparazione fisica – spiega Giordano – è un aspetto su cui investiamo tante energie, perché Cristiana tennisticamente non ha nulla da invidiare a tante colleghe che stanno più in alto nel ranking. Aveva trovato una buona continuità negli ultimi due anni prima di quest'ultimo Wimbledon, quindi quando avremo risolto il problema dell'ultimo infortunio bisognerà andare avanti a fare lo stesso percorso che era stato intrapreso in precedenza". 

Il diritto di Cristiana Ferrando (foto WTA Portoroz)

A fermare una ragazza che già in precedenza non era stata particolarmente fortunata è stato un problema al ginocchio destro, una distorsione che necessita di tempo per guarire. “Difficile dire adesso quando potrà recuperare del tutto, ma a distanza di tre settimane cammina senza tutore, quindi potremo cominciare a fare tutta la parte di rafforzamento. Detto questo, non siamo nelle condizioni di dare date, anche se per fortuna sono state scongiurate problematiche più gravi”.

I vari infortuni che hanno costellato la carriera di Cristiana l'hanno inevitabilmente condizionata, ma nonostante questo l'azzurra aveva trovato un equilibrio e una certa continuità per esprimersi. “Gli obiettivi – continua Giordano – sono ovviamente di lungo termine: all'inizio dell'anno ci eravamo trovati tutti per stabilire qualche traguardo, e in quel caso feci una promessa a Cristiana, che avrebbe giocato uno Slam nel corso del 2022: lei lo ha fatto, e se escludiamo l'epilogo sfortunato possiamo dire che è stato un passo importante. Adesso il primo obiettivo è stare bene, poi di conseguenza salirà: siamo convinti che valga di più, che possa stare almeno nelle prime 100. Ma per esprimere il proprio potenziale c'è bisogno di un benessere fisico e psicologico che va trovato e mantenuto”.

Cristiana è nipote di una ex professionista di altissimo profilo. Zia Linda Ferrando entrò fra le prime 40 al mondo negli anni Novanta, raggiungendo il terzo turno in ogni Slam e battendo Monica Seles (allora numero 3 Wta) nel terzo turno degli Us Open del 1990. “Anche la zia – racconta Giordano – avendo vissuto queste esperienze prima di lei, cerca di trasmettere tutte le sue conoscenze e le sue emozioni. Ci può stare che la nipote voglia emulare le sue gesta, e quello in fondo è l'augurio di tutti noi e della famiglia”.

Ma al di là delle ambizioni e dei problemi fisici, che giocatrice è la nipote d'arte? “Cristiana è una ragazza molto professionale, dedita al lavoro, alla cura di sé come persona e come atleta, è una perfezionista e si prende cura di se stessa. Aiutarla a perdonarsi di più e ad accettare di più gli errori è uno dei nostri compiti. Un altro è portare l'allenamento quanto più vicino alla gara, in primis attraverso l'intensità dei piedi, che a un certo livello deve essere sempre al top. Poi dovrà imparare ad accettare quello che viene: con le qualità di colpitrice che ha, lei vorrebbe sempre spaccare la palla e si perdona poco. Ma rispetto al passato è già molto migliorata”.

Non la perfezione, dunque, ma la continuità. “Cercare il risultato anche dove non gioca al meglio e l'intensità quotidiana nell'allenamento. Pensiamo all'ultimo Wimbledon e immaginiamo che potesse dare punti come accadeva di solito: senza infortunio si sarebbe potuta qualificare, a quel punto sarebbe potuta entrare nelle 200 Wta e lì sarebbe cambiato tutto. Diciamo che nel giro di un anno ha la capacità per fare un bel salto di qualità, anche nel ranking”.

Il fatto che gli anni siano quasi 27 (li festeggerà il 10 agosto) e che da tempo si parli di lei come di una promessa importante, non sono un problema: “Non la vedo patire questo aspetto, la vedo ancora con tanta energia. Ha una motivazione interna molto buona, ha il fuoco dentro. E indubbiamente che tutto il movimento stia facendo bene, compreso il tennis maschile, è uno stimolo per lei come anche per noi che la alleniamo”.

A dimostrarlo, quella fugace apparizione londinese. “I suoi occhi erano sognanti parlando di Slam, perché Cristiana vuole questo, sogna il tennis che conta. Giocare tutti e quattro gli Slam, entrare fra le 100 Wta, vorrebbe dire coronare il sogno di essere pro. E lei ha le carte in regola per farlo: quando gioca, difficilmente perde una partita che non deve perdere. Ha perso contro giocatrici di buon livello, con rivali lanciate ha sempre giocato alla pari. Sono convinto che nelle 100 sia più difficile entrare, poi prima di uscirne devi fare tanti risultati negativi”.

“Papà Paolo – chiude Giordano – è un gran conoscitore di tennis, ci siamo ritrovati a vedere le cose allo stesso modo. C'è una unione di intenti che è determinante e io punto tanto sul lavoro di squadra”.

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