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Campioni nazionali

Sinner in cifre: in 32 mesi da zero punti a 23 Atp

L'impressionante scalata di Jannik sarebbe stata ancora più evidente senza il congelamento del ranking da parte dell'Atp. Nella classifica 'reale', oggi sarebbe numero 11. In ogni caso, l'altoatesino si colloca sulla stessa linea di crescita di due personaggi come Roger Federer e Novak Djokovic

di | 08 aprile 2021

Le emozioni che Jannik Sinner genera negli appassionati di tennis non sono misurabili, non hanno bisogno di legarsi a delle cifre. Eppure, leggere adesso i numeri del 19enne di Sesto Pusteria è importante per provare a immaginarne il futuro, e al contempo per comprendere appieno la straordinarietà di quanto è accaduto sin qui nella parte iniziale del suo percorso agonistico. Lo facciamo oggi perché proprio lunedì scorso Jannik ha raggiunto per la prima volta la posizione di leader di una classifica, la 'Race to Milan', ossia quella dei Next Gen che si qualificheranno per le Finals Under 21 di Milano.

Un torneo che peraltro, il nostro, ha già messo in bacheca nel 2019. Detto che Sinner, stando ai risultati, è in piena corsa anche per le Atp Finals di Torino (è numero 7 della Race, quindi al momento sarebbe qualificato), quel numero 1 – peraltro con più del doppio dei punti del secondo, Sebastian Korda – fa già una certa impressione. Perché in tanti ormai associano l'allievo di Riccardo Piatti a un ruolo di leader, forse con un eccessivo anticipo rispetto alla tabella di marcia dello stesso ragazzo e del suo staff. E vederlo già occupare una poltrona di numero 1 è in qualche modo una prima conferma che le aspettative sono ben riposte.

Come detto, in realtà, Jannik si è già lasciato alle spalle con una disinvoltura disarmante lo step di una vittoria nelle Finals dei Next Gen. Nel novembre del 2019, quando ancora la pandemia non era entrata nelle nostre vite, l'altoatesino dominò il torneo disputato a Milano superando in finale Alex De Minaur: dare 4-1 4-2 4-2 a colui che allora era numero 18 del mondo fu un ingresso trionfale nel mondo dei grandi, e da quel momento le aspettative di tutti, nei confronti del teen-ager azzurro, sono profondamente cambiate.

Ma facciamo un ulteriore passo indietro, e andiamo a ripercorrere l'ingresso di Sinner nel mondo dei pro, dopo una carriera giovanile sostanzialmente inesistente a livello internazionale (133 come best ranking) e terminata nel 2018 quando l'altoatesino aveva solo 16 anni. L'entrata di Jannik nel circuito Itf risale in realtà al 2015: tre Futures in Croazia e una vittoria su quattro incontri disputati.

Il suo primo punto Atp risale invece a lunedì 12 febbraio 2018, una settimana la conclusione del torneo egiziano di Sharm El Sheikh, con vittoria sull'indiano Aryan Goveas e sconfitto negli ottavi contro il francese Tatlot. È del 19 agosto 2018 la prima finale Futures, sulla terra di Santa Cristina in Val Gardena (sconfitta contro il tedesco Peter Heller), mentre per il primo incontro vinto in un Challenger bisogna andare avanti di qualche mese, fino alla prova di Ortisei dove entrò con una wild card e che gli regalò un successo sull'altro azzurro Luca Giacomini.

Quella partita rimase l'unica vinta in un Challenger fino al febbraio del 2019, quando Jannik si presentò a Bergamo da numero 546 Atp. Proprio Bergamo, che poi sarebbe diventata una delle città più colpite al mondo dal dramma della pandemia, consegnò quella settimana all'altoatesino un salto di qualità che lo lanciò definitivamente in quel cammino che oggi abbiamo ormai imparato a memoria.

Le vittorie su Miedler, Caruso, Galovic, Quinzi, Lamasine e Marcora arrivarono a costruire una cavalcata che di giorno in giorno si faceva sempre più impressionante. Il lunedì successivo, Sinner sarebbe approdato al numero 324 del ranking mondiale, con oltre duecento posti guadagnati in una settimana e la sensazione chiara che quello fosse solo l'inizio di qualcosa di davvero molto, molto importante.

Tanto che già pochi giorni dopo sarebbe arrivato un altro titolo, stavolta nel 25 mila dollari di Trento (battendo in finale il tedesco Jeremy Jahn). Mentre a fine marzo, sarebbe arrivato il terzo titolo di fila, sulla terra di Santa Margherita di Pula, in Sardegna (6-1 6-1 a Pellegrino nell'ultimo atto). Così, lunedì 29 aprile 2019 (che sembra una vita fa, ma non sono nemmeno due anni) Jannik entrava nei top 300, numero 298.

La scalata di Jannik Sinner nel ranking Atp. 5 febbraio 2018: senza ranking - 12 febbraio 2018: 1592 - 27 agosto 2018: 891 - 18 febbraio 2019: 546 - 25 febbraio 2019: 324 - 29 aprile 2019: 298 - 22 luglio 2019: 199 - 28 ottobre 2019: 93 - 12 ottobre 2020: 46 - 5 aprile 2021: 23.

Da quel momento, con il primo turno superato agli Internazionali BNL d'Italia di Roma, e altri risultati importanti tra Challenger e Ap 250, la scalata in classifica si è fatta poderosa: numero 199 il 22 luglio, 128 il 9 di settembre. E 93 – prima volta nei top 100 – il 28 di ottobre, dopo l'entrata in tabellone agli Us Open (primo Slam della carriera), la semifinale di Anversa e il secondo turno di Vienna, prologo al titolo nella 'sua' Ortisei, dove solo un anno prima aveva raccolto il primo successo in un match del circuito Atp.

La pandemia ha interrotto (momentaneamente) la scalata nella prima metà del 2020, ma quando Jannik ha ripreso il ritmo anche i suoi numeri hanno ricominciato a marciare, passo passo con le vittorie nel Tour: numero 46 il 12 ottobre dopo i quarti del Roland Garros, numero 37 il 16 novembre grazie al titolo di Sofia, Atp 250. E numero 23 il 5 di aprile, dopo la finale di Miami, prima presenza nel match decisivo di un 'Mille'.

Accanto a queste cifre relative alle classifiche maturate nel giro di poco più di tre anni, bisogna rimarcare il fatto che in questo lasso di tempo ci sono stati quasi cinque mesi di sospensione totale del circuito. Questo significa che Sinner è passato da zero punti nel ranking a numero 23 del mondo in un periodo di due anni e otto mesi.

Ma c'è di più: le classifiche attuali risentono in maniera evidente dei ranking congelati, proprio in virtù delle regole decise dall'Atp per far fronte alla pandemia. E questo, per Jannik, è stato penalizzante. Con i risultati dei soli tornei delle ultime 52 settimane, dunque senza contare il congelamento della classifica, l'azzurro si troverebbe in undicesima posizione, vicinissimo ai top 10. A 19 anni, sette mesi e qualche giorno.

Alla stessa età, Roger Federer viaggiava tra il numero 20 e il 24, Novak Djokovic era numero 16. Nessuno di loro aveva ancora raggiunto una finale in quelli che oggi vengono definiti Masters 1000. E, per entrambi, il miglior risultato Slam era stato un quarto di finale. Solo Rafael Nadal, tra i big odierni, supera Sinner in termini di precocità: a 19 anni era numero 2 Atp e aveva già in tasca un Roland Garros.

Tutto questo è cronaca, ma tutto sommato non garantisce nulla. La buona notizia è che, mentre qualche tifoso può legittimamente mettersi a sognare, Sinner, Piatti e tutto lo staff al seguito hanno piena coscienza del fatto che un percorso degno di un campione non sta scritto in anticipo da nessuna parte, nemmeno nel Dna dei talenti più puri. E tutto quello che arriverà sarà solo frutto di lavoro, pazienza e sacrificio.

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