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Campioni nazionali

La Potenza di Luca, fra i volti nuovi del 2021

In questo finale di stagione Luca Potenza, siciliano, si è affacciato con continuità ai tornei Challenger, dimostrando di avere il livello per starci. Un bel traguardo per un ragazzo partito senza grandi risorse da una zona che gli dava poche possibilità di emergere, ma che ha saputo rimboccarsi le maniche fin da piccolo. Nel 2022 sarà uno degli osservati speciali

19 dicembre 2021

La sua stagione si è chiusa con tanta amarezza, a causa di un attacco febbrile che l’ha obbligato a dare forfait da quello che sarebbe stato il match più importante della sua giovane carriera, ma Luca Potenza ha salutato comunque il 2021 a testa alta, come uno dei volti nuovi capaci di affacciarsi a certi livelli. Il giocatore classe 2000 di Licata ha chiuso l’annata in crescendo, attorno al numero 530 della classifica mondiale, mettendo il naso nei tornei Challenger e capendo di poterci stare.

Un piccolo grande traguardo per una storia partita da lontano, in provincia di Agrigento, dove all’età di sei anni il siciliano ha deciso di impugnare per la prima volta la racchetta. Avrebbe preferito il calcio, ma a papà non piaceva l’ambiente così la sua casa è diventata il Tc Sant’Angelo di Licata, dove per otto anni si è allenato col primo maestro Francesco Pedani, seguendo le orme del fratello maggiore Davide (oggi insegnante).

Ha capito di saperci fare, ma si è accorto presto che da lì, lontano dalle grandi città, sarebbe stato difficilissimo emergere, così a 14 anni si è trasferito a Catania con Sergio Rizzo, continuando una crescita che nel luglio del 2017 l’ha spinto verso un altro grande salto, il più importante. Si è armato di coraggio e ha lasciato la Sicilia, per trasferirsi a Roma con la valigia piena di ambizioni, ed è al Tennis Team Vianello che pian piano sta costruendo una carriera sempre più interessante.

Tornei under da ragazzo? Pochissimi, anche per questioni economiche. “Vengo da una famiglia umile – ha raccontato di recente ai microfoni di SuperTennis –, nella quale lavora solamente mio padre. Di tornei all’estero non se ne parlava”. Eppure, malgrado si sia perso una fetta importante della fase di formazioni di ogni ragazzo, sta comunque riuscendo a farsi strada, con la scelta di spostarsi a Roma come mossa determinante.

L’idea è nata quando durante un incontro a squadre Potenza ha conosciuto Giacomo Vianello, nipote del suo attuale coach Massimo. Gli ha suggerito di fare una prova da loro a Roma, Luca ha accettato ed è stato amore a prima vista. “Sto facendo grandi cose – ha raccontato –, e sono contento della scelta che ho fatto”. Le più grandi conferme le ha trovate a partire dal 2020, dopo il lungo stop all’attività internazionale imposto dalla pandemia.

Prima della pausa al calendario era numero 1.169 della classifica ATP, ma al rientro nel Tour ha vinto il suo primo titolo ITF (a Monastir, in Tunisia) e ha chiuso l’anno da numero 727, con oltre 400 posizioni scalate in soli cinque mesi. E quest’anno ha continuato a crescere: ha vinto un nuovo titolo a Monastir a maggio, e nelle ultime settimane si è dedicato all’attività Challenger, trovando le conferme che cercava. Ci ha provato a Bergamo, e si è subito qualificato per il main draw (prima volta) e ha capito che era il caso di continuare.

Così ha giocato in tabellone anche a Bari, a Forlì e quindi a Maia, in Portogallo, dove per la prima volta ha superato anche il 1° turno. L’ha fatto battendo il tedesco Louis Wessels dopo una battaglia furibonda, vinta al tie-break del terzo, ma purtroppo la febbre gli ha impedito di scendere in campo per gli ottavi contro la prima testa di serie Andrej Martin, obbligandolo al forfait più doloroso della sua carriera. Un vero peccato, ma che non toglie nulla all’annata dell’allievo di Massimo Vianello, Marco Martizi, Claudio Subissi e Antonello Regina (preparatore atletico), che si è guadagnato a pieno titolo l’inserimento fra gli osservati speciali per la prossima stagione.

Terzo miglior siciliano nel ranking ATP alle spalle di Marco Cecchinato e Salvatore Caruso, Potenza ha vissuto un finale di stagione positivo sotto tutti i fronti: oltre ai risultati individuali, è stato il protagonista della salvezza nel Campionato di Serie A2 del Filari Tennis di Rometta (Messina), vincendo 8 dei 10 incontri disputati. Un tour de force, fra attività individuale e a squadre, che non gli ha comunque impedito di avvicinare l’obiettivo di entrare nei primi 500 del mondo, che potrà riprendere a inseguire nel 2022.

“Al prossimo anno – ha detto ancora Potenza – chiedo solo di lavorare sodo come sto facendo adesso. L’obiettivo principale sarà quello di abbandonare finalmente l’attività ITF, una sorta di palude dalla quale è difficile uscire, e iniziare a disputare solamente tornei Challenger, anche per alzare il mio livello di gioco. Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire un giorno ad avere un ranking a due cifre. Sono sicuro di poter fare bene, ma voglio andare avanti un passo alla volta, senza correre”.

Di strada ne ha già fatta tanta, lasciando i genitori e i tre fratelli già a 14 anni per inseguire un obiettivo difficile, che solamente in pochi possono dire di aver raggiunto per davvero. Ma che dopo le ultime settimane sembra un po’ meno lontano.


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