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Campioni nazionali

Mattia Bellucci, di corsa verso i top 100

Dagli Itf ai Challenger nel giro di qualche mese. Dalla partecipazione ai Challenger al trionfo nell'arco di una manciata di tentativi. Il percorso di Mattia Bellucci, nel 2022, è stato un susseguirsi di sorprese. Alla fine, il bilancio di quest'anno parla di sette trionfi: quattro 15 mila dollari, un 25 mila e due Challenger

18 dicembre 2022

Dagli Itf ai Challenger nel giro di qualche mese. Dalla partecipazione ai Challenger al trionfo nell'arco di una manciata di tentativi. Il percorso di Mattia Bellucci, nel 2022, è stato un susseguirsi di sorprese. Anche per chi gli stava vicino, anche per lo stesso giocatore nato a Busto Arsizio, classe 2001. A gennaio era numero 681 Atp, oggi è 153. A gennaio giocava i 15 mila dollari, a luglio è entrato in tabellone a Todi grazie a una wild card, a ottobre ha vinto a St. Tropez partendo dalle qualificazioni. Una scalata assolutamente imprevedibile per un ragazzo che fino al 2021 aveva maturato pochissima esperienza in ambito internazionale. Alla fine, il bilancio di quest'anno parla di sette trionfi: quattro 15 mila dollari, un 25 mila e due Challenger.

“Un anno partito col piede giusto – spiega Mattia – perché col mio staff ci siamo preparati bene in inverno e abbiamo cominciato con le giuste aspettative e con tanta fiducia. Volevamo mettere in cascina tante partite che in quel momento mi servivano, perché non avevo maturato abbastanza esperienza nel circuito internazionale. Ho vinto un primo torneo a Monastir, in Tunisia (dove era arrivato anche il primo titolo da pro, nel 2021, ndr), poi ho proseguito nei tornei Itf e quel periodo è stato fondamentale per sperimentare l'ambiente dei pro, soprattutto in prospettiva di quel salto nei Challenger che sono riuscito a fare verso metà stagione, partendo dalla tappa di Todi”.

Dopo sei titoli Futures fra 2021 e 2022, Bellucci ha vinto in Costa Azzurra il suo primo Challenger

Vincere, come sempre, aiuta a vincere. “Partita dopo partita ho preso più fiducia nei miei mezzi e in quello che stavo facendo, gestendo meglio la partita, cosa che aveva sempre rappresentato un problema per me in passato. Ho subito uno stop per un problema al ginocchio destro, in un momento in cui stavo giocando bene. Poi a Cordenons ho sofferto di crampi. Dopo un mese siamo ripartiti da St. Tropez ed è stata una grande sorpresa arrivare in fondo. Il cemento è sempre stata la mia superficie preferita, ma giocare sulla terra mi ha aiutato a crescere ulteriormente trovando gli schemi giusti. Ho disputato due ottimi tornei a St. Tropez e a Vilnius, ho messo in fila dodici partite consecutive battendo anche avversari importanti come il mio amico Matteo Arnaldi. Poi sono andato a Ortisei, ma ero davvero stanco dopo tutti questi match. Infine ho chiuso la stagione con la Serie A per Casale”.

Inevitabile, adesso, pensare al futuro con entusiasmo. “Dopo una stagione così le aspettative sono alte ma allo stesso tempo devo anche restare coi piedi per terra. L'obiettivo è entrare nei top 100 Atp, come peraltro è sempre stato. Ora si è avvicinato, mentre fino allo scorso anno mi pareva più lontano. In ogni caso è ugualmente difficile raggiungerlo, e per questo voglio giocare tante partite nel circuito Atp, anche nelle qualificazioni. Abbiamo deciso così perché credo di avere bisogno di fare esperienza a un livello ancora superiore. Poi in base ai risultati e alle mie sensazioni ci gestiremo di conseguenza”.

Mattia Bellucci (foto saint-tropez-open.com)

Il passaggio dagli Itf ai Challenger, che per molti richiede parecchio tempo, è stato decisamente rapido. “Devo essere sincero: non mi sono fatto la domanda di quanto tempo ci sarebbe voluto per superare lo scoglio dei tornei Itf. C'è stato un salto di qualità inatteso, ma mi sono approcciato ai Challenger solo quando ho sentito che avevo il livello per questo passo. Ad ogni modo non pensavo certo di poter vincere due Challenger già quest'anno. Sono impaziente di scoprire cosa ci sarà di nuovo per me nel 2023”.

Come premio finale, anche un approdo a Milano come sparring per le Next Gen ATP Finals. “Mi sono sentito adeguato a quel livello, molto più di quanto non fosse nel 2021. Anche solo gestire l'emozione di poter scendere in campo con giocatori di quella levatura è stato importante per capire come lavorare in futuro. Per capire cosa fanno quelli che potrebbero essere i miei avversari, visto che molti sono del mio stesso anno. Io sono stimolato quanto loro nel crescere ancora e poterli raggiungere”.

A seguire il giocatore lombardo, da metà del 2021, c'è coach Fabio Chiappini. “Il nostro incontro – spiega l'allenatore – è stato un po' casuale, un po' voluto da Giancarlo Palumbo. Mattia era in un periodo un po' difficile, ma quando ci siamo incontrati abbiamo cercato subito di creare un ambiente sereno attorno a lui. Studiando i punti di forza e i punti deboli. Dopo qualche mese, mi sono accorto che non era un giocatore di attacco come mi avevano raccontato, bensì un giocatore decisamente difensivo. Dunque abbiamo lavorato per cercare una sua precisa identità in base alle sue caratteristiche naturali”.

E adesso? “Seguiamo il principio di gradualità, con una programmazione semplice ma razionale. Dai 15 mila dollari siamo passati ai 25 mila dollari, ricavando le risposte alle domande che ci eravamo fatti. Poi siamo approdati ai Challenger, con una lunga parentesi sulla terra che ci ha dato informazioni importanti. Adesso vogliamo provare a giocare con continuità gli Atp”.

Col successo in Costa Azzurra, Mattia Bellucci ha scalato 89 posizioni nel ranking in un colpo solo: dal n.275 a n.186

Mattia Bellucci

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