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Su SuperTennis l’ultima delle cinque interviste esclusive, a cuore aperto, ai campioni azzurri: “L’unico rito scaramantico in torneo è utilizzare sempre la stessa doccia”, rivela Lorenzo, che poi parla delle sfide con papà Francesco o di come ha festeggiato i 18 anni
di Gianluca Strocchi | 27 dicembre 2020
Con i suoi 18 anni è una delle stelle emergenti più giovani del circuito, ma Lorenzo Musetti è già andato a vivere da solo. “Mi fa un effetto piuttosto strano, però si tratta di una scelta voluta, sia per motivi tecnici che soprattutto logistici, e devo dire che la sto vivendo bene, mamma Sabrina e papà Francesco non mi mancano. Che cosa mi sono portato da casa? Niente di particolare, giusto il trofeo vinto a Forlì, il mio primo challenger…”.
Da single il talento di Carrara deve dunque pensare anche a prepararsi i pasti. “Durante la quarantena non avevo niente da fare e mi sono dato alla cucina. Piatto forte? So cuocere bene le uova in tutte le maniere, pensa che una sera ci siamo fatti dieci uova in due, roba da fuori di testa, peggio dei body builder. Strapazzate con un po’ di pancetta è il modo in cui ci piacciono di più a me e al mio allenatore Simone Tartarini”, confessa Musetti a Max Giusti nella puntata che domenica 27 dicembre, alle ore 23, chiude il ciclo “Italians Do It Better”, serie di cinque interviste esclusive ad altrettanti protagonisti del tennis italiano in onda su SuperTennis.
Interviste divertenti ma al tempo stesso introspettive, a svelare anche lati inediti dei talenti con la racchetta del Belpaese.
Il 2020 da +229 di Lorenzo Musetti - Guarda la fotogallery
Ad esempio sapete come Lorenzo ha festeggiato il fatidico raggiungimento della maggiore età, il 3 marzo scorso, proprio subito prima che scattasse il lockdown?
“Ero a Potchefsroom, una città del Sudafrica, dove stavo disputando un challenger e la sera sono uscito con una decina ragazze che partecipavano al torneo visto che era combined, l’aspetto migliore di quell’esperienza…”, racconta il toscano, che rivela di non avere alcun vizio o tic particolare: “L’unico rito scaramantico durante i tornei è che quando scelgo una doccia poi uso sempre quella, a maggior ragione se porta bene, come capitato ad esempio a Roma”.
Ma nella chiacchierata “a cuore aperto” realizzata a La Spezia anche la sfida dell’enfant prodige sul campo con il padre o quale giocatrice inviterebbe a cena, o ancora il ‘test di cattiveria’ di Max Giusti.