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Campioni nazionali

Ecco Luca Nardi: dritto alla Federer, passione per Djokovic e per… Spiderman!

Con l’aiuto del supertecnico Fit, Galoppini, caccontiamo il 18enne neo vincitore del Challenger di Forlì, fra i più precoci italiani di sempre e fra i più dotati di tecnica…

di | 10 gennaio 2022

Luca Nardi non è un nome nuovo nella galassia del Rinascimento del tennis italiano. Se ne parla da anni come di un talento ancora acerbo, dalle grandi qualità da mettere però insieme per costruire un ottimo tennista.

Del resto parliamo di un ragazzo nato il 6 agosto del 2003. Ma domenica il pesarese è salito alla ribalta aggiudicandosi il torneo Challenger di Forlì, nel trittico messo insieme dal solito attivissimo Cosimo Napolitano, papà di Stefano (che s’è un po’ arenato strada facendo).

Luca s’è imposto su avversari di classifica non trascendentale, dal numero 256 del mondo Christian Harrison al 414 Mukund Sasikumar che ha battuto in finale, nella tappa che metteva in palio 32mila euro. “Ma vincere non è mai facile e ha confermato di potersi esprimere a quel livello”, come sottolinea Claudio Galoppìni, il super-tecnico che il settore tecnico Fit ha affiancato al maestro di sempre, Francesco Sani, per accompagnarlo anche in qualche trasferta.

E, a conferma delle sue qualità, a 18 anni e 5 mesi, Luca è entrato nella hit parade dei più giovani azzurri di sempre ad imporsi a livello Challenger, dopo Sinner a 17 anni e 6 mesi, e Pescosolido, a 17 e 10 mesi e prima di Musetti, a 18 anni e 6 mesi, sempre al torneo di Forlì. “Che è un’ulteriore conferma di come questo circuito di tornei sia una dei segreti del sistema-Italia, una palestra perché offre tante possibilità ai ragazzi di giocare tanto, misurandosi con se stessi e con gli avversari di vari livelli”, chiosa sempre Galoppini.

Non mi sono stupito del successo di Luca perché il livello ce l’ha: anche l’anno scorso aveva già fatto risultato sia a livello di tornei Future che Challenger, dimostrando di essere competitivo a questi livelli - specifica -. Ma sono particolarmente contento che dia un seguito alla sua nuova attitudine e al buon momento di forma che sta esprimendo. Tanto che, per lasciargli giocare proprio questi tornei di Forlì, abbiamo rimandato la preparazione invernale di 6 settimane che farà un po’ al centro tecnico federale di Tirrenia e un po’ a casa, a Pesaro, quindi due settimane col nostro preparatore atletico, Stefano Barsacchi, e una, alternata, col suo, Matteo Baldini”.

Luca Nardi premiato dai dirigenti del Tennis Villa Carpena Forlì

La gestione del talento pesarese è delicata, soprattutto ora che Luca ha deciso di dare una svolta alla sua attività. “Da marzo, dopo una parentesi con coach Antonini, abbiamo intensificato la collaborazione tecnica a Tirrenia. Ha cambiato rotta ha deciso di provare davvero a fare il professionista. L’ha proprio dichiarato. Ed è diventato più professionale dentro e fuori del campo. Non è che prima facesse cose strane, anzi, è un ragazzo molto quadrato ed equilibrato, oltre che rispettoso, ha da tempo la fidanzata e non è uno che va calmato perché ha reazioni scomposte, è sempre stato un ragazzo molto a posto. Ma ora è più maturo, si allena molto meglio, dà sempre il massimo, mentre prima a volte è stato più indolente. Così veniva difficile chiedergli di più. Si capisce che ha davvero deciso di fare questa vita, senza pressioni da parte di nessuno, e che il tennis è la sua prima priorità. Anche in famiglia hanno piacere che segua questa strada, sono tennisti, il fratello maggiore è stato un buon seconda categoria”.

Magari ha contribuito anche il preparatore mentale FIT, Danilo De Gasperi. “Non c’è stato un motivo o un match in particolare che mi ha portato a  cambiare mentalità”, racconta Nardi. “La prima motivazione resta quella che mi piace giocare a tennis, credo di cavarmela e da settembre ho avuto un atteggiamento anche più maturo”.

Galoppini illustra le grandi qualità di Luca Nardi: “Possiede una grande qualità di gioco, un ottimo feeling con la palla, soprattutto di dritto è capace di grandi accelerazioni. E’ un giocatore completo che può stare vicino come lontano e trova tutti gli angoli, sa spingere anche sulle palle basse”. Crescendo, ha anche limato il limite dell’altezza: “E’ 1.85, serve bene, a 195/200 all’ora, e con la mano che ha trova anche angoli e rotazioni”. 

Un primo piano di Luca Nardi

Il dritto di Nardi è un colpo importante. “Con le debite proporzioni ricorda quello di Federer per l’anticipo con cui colpisce, mentre il rovescio è a due mani. Come giocatore, per la facilità che ha e il gioco a tutto campo, somiglia a Dimitrov, sa anche difendersi molto bene, rimandando palle insidiose”, chiosa Galoppini. “In campo mi piace fare un po’ tutto, soprattutto mi piace sorprendere l’avversario facendo qualcosa che non s’aspetta e che lo mette in difficoltà, togliendogli i punti di riferimento”, spiega Nardi.

“Il giocatore che più ho guardato all’inizio e che mi piace di più ancora adesso è Novak Djokovic”. Chiarissimo è il lato che gli piace di meno nel tennis: “Che il duro lavoro non è direttamente proporzionato al risultato”. Per distrarsi ha il Padel, il calcetto a 5, la fidanzata (“da qualche anno”), e i film: “Spiderman l’ho visto il giorno stesso che è uscito”. 

Sul campo da tennis qualcuno lo vede proprio così, come il leggendario uomo-ragno, fulmineo, imprevedibile, super. 

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