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Campioni nazionali

Lucia Bronzetti on fire, a un passo dalle top 300

La 22enne riminese sta vivendo uno splendido avvio di 2021: ha vinto due titoli ITF ed è appena arrivata in finale in un 60 mila dollari in Svizzera, salendo al numero 301 WTA. La pandemia l’ha aiutata a ricalibrare priorità e ambizioni, sconfiggere le insicurezze e ripartire più serena e più forte. Con l’aiuto di Karin Knapp

15 aprile 2021

Lucia Bronzetti e Francesco Piccari ITF Le Havre

Lucia Bronzetti con il coach Francesco Piccari

Quello che non ti aspetti arriva all’improvviso e ti regala emozioni uniche”. Per informazioni citofonare Aslan Karatsev, il russo che nei primi tre mesi del 2021 si è scoperto un giocatore nettamente superiore a quanto aveva fatto credere (anche a se stesso) negli anni precedenti, ma l’aforisma social del giorno l’hanno digitato le dita di Lucia Bronzetti, un’altra che in questo avvio di stagione sta trovando risultati attesi da tempo.
A inizio anno il palmarès della 22enne riminese di Villa Verucchio contava su due titoli Itf, vinti fra 2016 e 2017 e poi rimasti a lungo a farsi compagnia a vicenda, ma tra febbraio e marzo la romagnola li ha raddoppiati imponendosi a Sharm El Sheikh (Egitto) e a Le Havre (Francia), e la scorsa settimana a Bellinzona (nella Svizzera italiana) ha fatto ancora di più, arrivando in finale in un torneo da 60.000 dollari di montepremi dopo essere partita dalle qualificazioni.

Lucia Bronzetti è salita al numero 301 del ranking WTA (foto Marta Magni)

Casualità? Non proprio. Il tennis è così: quando si lavora a testa bassa, per mesi e mesi, i frutti possono arrivare da un momento all’altro. Anche per chi ha iniziato a giocare a tennis solamente a dieci anni, dopo aver tentato senza successo con ginnastica ritmica, nuoto, pallavolo e basket. Poi un giorno la zia ha portato Lucia a provare il tennis a Pietracuta, e lei su quel campo ci è rimasta, anche grazie alla fortuna di poter lavorare da subito con un tecnico preparatissimo come Patricio Remondegui, che l’Italia ricorda come lo scopritore delle sorelle Adriana e Antonella Serra Zanetti, entrambe arrivate nel circuito WTA, 38 il best ranking della prima, 60 quello della seconda. Lucia si è allenata con lui fino a circa tre anni fa, quando ha deciso di trasferirsi ad Anzio per lavorare con i fratelli Francesco e Alessandro Piccari, ai quali più recentemente si è unita a tempo pieno Karin Knapp, moglie del primo. Un innesto preziosissimo, per tutto ciò che l’altoatesina può dare.

Di certo ha fatto bene alla giocatrice cresciuta alle pendici della Valmarecchia, che alla vigilia della nuova stagione puntava a disputare tante partite per alzare il livello. In tre mesi e spiccioli ne ha già vinte 22, raccogliendo sicurezze su sicurezze che hanno polverizzato le difficoltà di un anno fa, quando - prima che la pandemia stravolgesse le vite di tutti - a portare scompiglio nella sua carriera ci aveva pensato il rovescio. È stato da sempre il suo colpo migliore, eppure da un giorno all’altro si è trovata in enormi difficoltà anche solo a buttare la palla dall’altra parte della rete. Una crisi di fiducia che ha dovuto affrontare e superare, combattendo l’insicurezza con la stessa forza mentale con la quale ai tempi dell’under 12 si allenava sempre al cento per cento, anche se nei tornei raccoglieva sconfitte su sconfitte contro avversarie molto più abituate al tennis di lei. Ha stretto i denti, anche a costo di dover puntare la sveglia alle 5.30 ai tempi del liceo (pubblico) per studiare ciò che il giorno prima era costretta a rimandare perché troppo stanca al termine degli allenamenti, e ha avuto ragione lei.

Lucia Bronzetti con il coach Alessandro Piccari

Con i punti di Bellinzona, l’azzurra ha ritoccato il best ranking portandosi al numero 301 del ranking Wta, a un passo dalle prime 300, ma il rendimento e la costanza mostrate nei sette match vinti nel Canton Ticino suggeriscono di guardare più lontano. L’importante è farlo con serenità, senza vedere gli obiettivi come un assillo e senza lasciarsi schiacciare dalle aspettative come le era già capitato. In passato, la voglia di emergere aveva finito per trasformarsi in un peso, togliendole il sorriso fino a generare i problemi già citati. Lo stop per l’emergenza sanitaria poteva aggravarli, invece per Lucia è arrivato nel momento ideale. L’ha aiutata a ricalibrare priorità e ambizioni, e ora gli obiettivi sono solamente quelli di giocare, scendere in campo col sorriso per godersi ogni partita, far funzionare il suo tennis piatto e mettere in pratica i consigli del suo gruppo di allenatori, che hanno già ottenuto ottimi risultati con numerose altre giocatrici.

Se il lavoro va nella giusta direzione, i risultati arrivano quando meglio credono, ragion per cui forzare certe situazioni diventa solo controproducente. Lucia l’ha sperimentato sulla sua pelle e ne ha pagato le conseguenze, ma ora l’ha capito e certi errori non li commetterà più. Dopo le difficoltà è arrivato il momento di raccogliere, col prossimo step fissato nel miglioramento di altri due aspetti importanti del suo tennis: servizio e gioco di volo. Il primo può aiutare a raccogliere qualche punto gratuito senza faticare troppo, il secondo a verticalizzare il gioco e abbreviare gli scambi. Il fine è quello di avere più chance di chiudere il punto senza doversi dannare: arma importantissima per fare sempre più strada ad alti livelli.

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