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Lisa ed Eleonora, entrambe 17 anni, rispettivamente di Bergamo e di Barletta, portano l'Italia in trionfo nel doppio Juniores. Ma a Parigi non ci dovevano nemmeno andare. Storia di una coppia nata per caso e che adesso potrebbe diventare una piacevole abitudine
di Cristian Sonzogni | 10 ottobre 2020
Il loro torneo è cominciato come una favola e come una favola è finito. Di più: il loro torneo non doveva nemmeno cominciare, perché Lisa Pigato ed Eleonora Alvisi si erano iscritte inizialmente al singolare del Roland Garros Under 18, nella speranza che qualcuna di quelle davanti a loro rinunciasse alla trasferta parigina lasciando dunque aperti dei posti per chi stava nelle retrovie. Cosa che non è accaduta. A quel punto, Lisa ed Eleonora si sono parlate, hanno deciso che il ritorno a casa poteva aspettare, e si sono dette di provare col doppio. Con l'incognita di aver giocato insieme in precedenza una sola volta, da Under 12. Non esattamente la preparazione ideale per uno Slam.
Invece è accaduto che la coppia Pigato-Alvisi si è rivelata un doppio vero, talmente vero da conquistare il trofeo, giocando sempre meglio di partita in partita. Un trofeo che, vale la pena ricordarlo, due anni fa finiva nella bacheca di una certa Iga Swiatek, oggi campionessa (in singolare) tra le big. In finale, Lisa ed Eleonora hanno superato la resistenza del duo russo Bondarenko/Shnaider, al tappeto per 7-6 6-4 in un'ora e 28 minuti di gran tennis. Una cavalcata incredibile per le due azzurrine, passate pure sulle coppie Eala/Kalieva (numero 3 del seeding), Droguet/Janicijevic, Hasegawa/Matsuda e Bartone/Selekhmeteva (numero 2).
Lisa Pigato
Nella finale in particolare, le quattro protagoniste non hanno fatto rimpiangere una sfida del circuito maggiore. A furia di botte da fondo (Pigato e Bondarenko) e incursioni a rete (Alvisi e Shnaider) i pochi spettatori ammessi hanno avuto di fronte uno spettacolo degno di future protagoniste ad alto livello. Ma da dove vengono, Lisa ed Eleonora? La 17enne Pigato è bergamasca di nascita e di famiglia, cresciuta prima a Sanremo e adesso a Milano, dove si allena sui campi della Mta, allo Sporting Club Milano 2. Figlia d'arte, il padre e coach Ugo (che la segue insieme a Giacomo Oradini) è stato un ottimo giocatore negli anni Ottanta e adesso dirige l'accademia meneghina dove l'ambizione è quella di scovare futuri campioni. Il tutto sotto la supervisione di Francesca Schiavone, spesso in campo con i ragazzi, Pigato compresa.
Già da qualche mese, Lisa si è dedicata più al circuito pro che a quello Juniores, così la classifica Wta è diventata interessante (numero 606) mentre quella Itf Under 18 è scesa sotto il numero 100. Situazione che da un lato era inevitabile, dall'altra impediva alla giovane orobica di partecipare agli Slam. “Tornei che invece – come sottolinea papà Ugo – dovrebbero essere sempre disputati per la grande esperienza che ti permettono di fare”. Così Lisa, in una stagione nella quale Wimbledon era stato cancellato completamente e gli Us Open avevano dovuto chiudere le porte agli Under 18, ha deciso che un tentativo di volare a Parigi andava fatto. Ne esce con un trofeo e con tanta fiducia.
La stessa fiducia di Eleonora Alvisi, giocatrice brillante cresciuta a Barletta nella tradizione di famiglia, nipote di Isidoro che ancora oggi è uno dei pilastri del Consiglio federale. Eleonora ha mostrato coraggio da vendere e un tennis brillante, corredato da un'ottima attitudine al doppio.
Tra corse verso la rete, tagli per incrociare una volèe vincente, pallonetti e passanti, 'Ele' ha mostrato tutto il suo repertorio, che potrebbe portarla lontano pure in singolare. Intanto c'è questo titolo inatteso a darle morale e a farla conoscere, lei che per adesso era rimasta un po' all'ombra delle migliori della categoria.
"Giocare con Eleonora mi dona sicurezza. Siamo un doppio che potrebbe avere un futuro" (Lisa Pigato)
L'approccio da doppista ricorda quasi quello di Roberta Vinci, non a caso un'altra pugliese. E forse anche per questo approccio, la compagna Pigato si è sentita – parole sue – rassicurata, mentre le avversarie complessivamente ci hanno capito poco. Il traguardo è di valore enorme e allo stesso tempo è un punto di partenza, perché da qui si parte verso un'avventura che dovrà portare Lisa ed Eleonora verso il mondo delle professioniste. Un'avventura in cui tutto parte da zero, dove i titoli vinti a livello giovanile non regalano scorciatoie. Tuttavia, entrambe hanno 17 anni e dunque ancora una stagione per provare a lasciare una traccia negli Slam giovanili, magari in singolare. Poi sapranno sfruttare l'onda lunga di questo trionfo per mettere benzina nel motore in vista dei tornei delle grandi. Quelli che oggi vince Iga Swiatek, trionfatrice nel doppio Juniores due anni fa.