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I due azzurri hanno in comune sia il coach Massimo Sartori sia il preparatore fisico Massimiliano Pinducciu e possono così lavorare al meglio per le due settimane di ‘quarantena attiva’ in vista dello Slam
di Enzo Anderloni | 21 gennaio 2021
Campioni che si sentono in prigione, campionesse con i topi in camera, politici sprezzanti verso i tennisti ‘bamboccioni’, tennisti che se la prendono con i politici “che non capiscono niente delle problematiche di chi gioca”. Per fortuna però da Melbourne non arriva solo questo genere di notizie: c’è anche chi si è organizzato e sia pure nelle difficoltà, sta bene e si sta preparando a dovere per gli Open d’Australia come i due azzurri doc Andreas Seppi e Marco Cecchinato.
Le loro vicende di inizio 2021 sono andate a incastrarsi alla perfezione, anche per l’influsso di astri favorevoli, cosa che non guasta mai.
Andreas (36 anni, oggi n.106 del mondo ma solidamente tra i top 100 negli ultimi 15 anni) era il ‘primo fuori’ dal main draw dello Slam, secondo la prima entry list. Dunque gli sarebbero toccate le qualificazioni a Doha. E’ bastata però la defezione del francese Tsonga a garantirgli un biglietto diretto per Melbourne. E, con il senno di poi, la possibilità di evitare quel volo con i “qualificati” da Doha che adesso sono quasi tutti in quarantena dura causa il ‘positivo’ a bordo.
Marco, 28 anni e n.79 del mondo, era invece tranquillamente tra gli ammessi e si sarebbe dovuto allenare nella prima settimana di “quarantena attiva” con il canadese Vasek Pospisil. Che però è finito in “quarantena dura”.
Seppi e Cecchinato hanno una cosa fondamentale in comune: il coach Massimo Sartori, che ha cresciuto l’altoatesino da quando aveva 11 anni e il palermitano dai 17 anni (con periodi in cui il semifinalista di Roland Garros 2018 è stato seguito da altri tecnici, tra i quali Simone Vagnozzi, a sua volta allievo di Sartori).
L’appartenenza di entrambi alla Horizon Tennis Home di Vicenza permette loto di condividere anche il preparatore fisico Massimiliano Pinducciu (per gli amici ‘Pindu’) e questa combinazione permette di formare a Melbourne uno dei team più completi ed affiatati.
Come è ormai noto le norme di sicurezza previste dagli organizzatori dello Slam Australiano prevedono due settimane di quarantena attiva (i giocatori devono rimanere nella loro stanza tutto il giorno salvo 5 ore di ‘libertà’: 2 per il campo, 2 per la palestra e una per pranzare) e possono avere un solo accompagnatore.
Dunque tutti hanno dovuto scegliere tra coach e preparatore. Tutti tranne Seppi e Cecchinato, che hanno al loro fianco sia Max che ‘Pindu’ e dunque possono cercare di sfruttare al massimo, in sinergia, le ore quotidiane di attività.
La situazione non è comunque facile. “Siamo riusciti ad andare per la prima volta in campo l’altro ieri – ci racconta Sartori da Melbourne – e abbiamo potuto giocare solo un’ora per un problema di ritardo della trasportation. Poi abbiamo lavorato in palestra. Poterci muovere insieme tutti e quattro ci aiuta moltissimo in una situazione complicata come questa. Andreas e marco si alleneranno insieme per tutte e due le settimane e poi vedremo come andrà. Il clima è abbastanza teso, perché il Governo ha messo un sacco di paletti e gli organizzatori cercano di trovare soluzioni ma non sempre riescono ad accontentare tutti”.
Lo Slam Australiano è una bella opportunità per entrambi gli azzurri. Cecchinato, in piena ripresa nella seconda metà del 2020, non ha niente da perdere: ‘Down under’ non è mai andato oltre il primo turno ma ha dimostrato in più occasioni di poter fare molto bene anche lontano da quella terra battuta su cui ha colto i suoi maggiori successi.
Seppi al contrario ha sempre dato il meglio di sé a Melbourne. Si è piazzato tra i primi 16 (cioè negli ottavi di finale) in ben quattro occasioni (2013, 2015, 2017, 2018). E nel 2015 ha colto una delle più belle vittorie della sua carriera, superando al terzo turno un certo Roger Federer, allora n.2 del mondo.
Quella partita fantastica rimane negli annali come il più bel successo di un italiano sul “migliore di sempre”, perché è l’unica ottenuta in uno Slam, 6-4 7-6(5) 4-6 7-6(5) il punteggio, e su una superficie (e in un torneo) in cui lo svizzero ha sempre fatto benissimo (ha centrato 6 dei suoi 20 Slam).
Dunque Andreas e Ceck (entrambi diventati padri per la prima volta nel 2020, rispettivamente di Liv ed Edoardo) ci mandano una bella cartolina dall’Australia: con Max e Pindu a bordo campo sono pronti a giocarsi tutte le loro carte.