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Andreas Seppi gioca la sua ultima partita da professionista nel Challenger di casa, a Ortisei. La perde dopo due ore contro il tedesco Yannick Hanfmann, poi si dedica al pubblico e ai ringraziamenti. Una serata speciale che resterà nel cuore di un uomo capace di trascinare col proprio esempio
25 ottobre 2022
Prima partita da professionista: 21 agosto 1999, Merano, qualificazione del satellite Italy 3, sconfitta contro il tedesco Costin Corneanu per 4-6 6-4 7-6. Ultima partita da professionista: 25 ottobre 2022, Challenger di Ortisei, sconfitta contro un altro tedesco, Yannick Hanfmann, per 5-7 6-3 6-4.
In mezzo, in questi 8466 giorni, Andreas Seppi ha scritto la sua meravigliosa storia sportiva e un pezzo di storia del tennis italiano. Andreas da Caldaro ha chiuso la carriera nel torneo che aveva vinto due volte in passato (2013 e 2014), emozionando tutti coloro che sono venuti a salutarlo per il suo addio al mondo dei professionisti. Famiglia, amici, appassionati, il coach Massimo Sartori.
Ha ceduto un match lottato, un incontro che sembrava avere in mano quando è andato a condurre per 3-1 (e tre chance per il 4-1) nel set decisivo. Ma che del resto pareva sfuggito via molto presto, sul 5-2 Hanfmann nel parziale di apertura, prima che Seppi si inventasse una rimonta delle sue, annullando anche quattro set-point a un avversario che ha 8 anni meno di lui. Nel terzo, una serie di break e contro-break ha alimentato le speranze del team di Andreas e del pubblico, ha fatto sperare in un proseguimento di questa settimana dei saluti. Invece al decimo game è arrivata la conclusione, dopo due ore esatte di gioco.
Seppi chiude con tre vittorie Atp, a Eastbourne (2011, erba), Belgrado e Mosca (2012, terra e cemento), con 10 trionfi Challenger (il primo a Bergamo nel 2008, l'ultimo a Biella lo scorso anno) e con un centro a livello Itf, in un Futures tedesco nel 2003. Ma chiude soprattutto con una standing ovation tributata dal pubblico di casa, riconoscimento a una carriera che deve essere da esempio per tanti giovani che si approcciano al mondo dei pro.
Non ha mai cercato scorciatoie, Andreas, ha sempre costruito mattone su mattone la propria storia, fino ad arrivare a essere numero 18 Atp, fino a battere mostri sacri come Roger Federer e Rafael Nadal, fino a giocare 66 Slam consecutivi e guidando a lungo il movimento tricolore maschile prima del periodo d'oro che stiamo vivendo.
Un Seppi emozionato ha poi preso il microfono, rispondendo in italiano a una domanda che inizialmente era stata fatta in tedesco. “Grazie a Max Sartori – ha detto l'ex numero 18 Atp – che ho conosciuto nel 1995 e che mi ha seguito fino a oggi, grazie alla mia famiglia, ai miei genitori che hanno permesso di giocare e di inseguire il mio sogno. Grazie anche al mio preparatore fisico Massimiliano Pinducciu per avermi permesso di rimanere competitivo fino a oggi”.
L'infinita carriera di Seppi in 12 momenti chiave
A seguire la sua ultima partita, tantissima gente, che ha riempito la tribuna di Ortisei fin da un'ora prima dell'inizio dell'incontro. Niente feste particolari, per adesso (anche perché la festa vera è prevista per venerdì sera, con la celebrazione ufficiale dell'addio al professionismo), ma tanto affetto da parte della sua gente. Quella che in fondo in Seppi si rispecchia, quella che crede nella cultura del lavoro e del sacrificio senza bisogno di finire per forza sotto ai riflettori.
Un dettaglio, su tutti, fa capire quanto sia stato importante Andreas Seppi per il tennis italiano: tutti i colleghi azzurri presenti a Ortisei - da Flavio Cobolli a Francesco Maestrelli, da Andrea Vavassori, a Federico Arnaboldi - hanno assistito all'incontro attendendo poi pazientemente che Andreas finisse le interviste per salutarlo. E per farsi una foto ricordo con lui. Come a dire che in fondo, l'obiettivo di Andreas è stato pienamente raggiunto: il suo esempio ha fatto breccia in tanti, e in tanti continuerà a farlo, considerato che la sua carriera finisce qui, ma il tennis continuerà a essere la sua vita.