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Se le ricorderà per un pezzo Sonego le due palle corte micidiali che gli hanno regalato i suoi primi ottavi in uno Slam. E se le ricorderà anche Taylor Fritz…
di Tiziana Tricarico | 02 ottobre 2020
Ha la faccia simpatica - con tanto di pizzetto e baffetti - di Lorenzo Sonego la prima istantanea azzurra di un piovoso venerdì parigino. Sorride il 25enne torinese: ha appena salutato con urlaccio al cielo i suoi primo ottavi in uno Slam. Rimandando alla prossima volta le velleità di Taylor Fritz, che inseguiva lo stesso traguardo.
“L’ultimo tie-break è stato fantastico - racconta il piemontese - senza ombra di dubbio il migliore che ho giocato in tutta la mia vita. Ero stanchissimo. Negli ultimi due punti ho cercato di giocare i drop-shot perché non ne avevo più. Ma volevo più di ogni altra cosa vincere questa partita”.
E’ dalla scorsa stagione che la il tennista seguito da “Gipo” Arbino “ha svoltato”. L’ingresso nei top cento e poi nei top 50, i primi quarti in un Masters 1000 in quel di Montecarlo partendo dalle qualificazioni, il primo titolo ATP conquistato sull’erba di Antalya e poi ancora la semifinale a Kitzbuhel. Continuava a mancare, però, un bel risultato in uno Slam: che finalmente è arrivato.
A Parigi Lorenzo è scatenato. Il 25enne torinese, n.46 ATP, dopo aver lottato per oltre quattro ore prima di riuscire a sbarazzarsi in cinque set del qualificato ecuadoregno Emilio Gomez, n.156 ATP, firmando la sua prima vittoria al Roland Garros, ed aver concesso il bis imponendosi in tre set sul kazako Alexander Bublik, n.49 ATP (che aveva eliminato a sorpresa il francese Gael Monfils, n.9 ATP ed ottava testa di serie), si è ripetuto anche ai danni dello statunitense Taylor Fritz, n.30 del ranking e 27 del seeding, sconfitto 76(5) 63 76(17) dopo tre ore e sette minuti di una partita bellissima.
Il 22enne californiano di Rancho santa Fe, per la prima volta al terzo turno a Parigi, si era aggiudicato entrambe le sfide precedenti: al primo turno delle qualificazioni del Queen’s e al primo turno di Wimbledon, sempre nel 2018 e sempre sull’erba. Quindi Sonego sa che deve stare molto attento. Primo set praticamente perfetto: unica “pecca” di Lorenzo non aver sfruttato le due palle-break offerte da Fritz, una nel primo game, l’altra nel quinto. In compenso, pur abbandonato dalla prima di servizio, il piemontese gioca un ottimo tie-break dove, sotto 1-4, infila un parziale di sei punti ad uno aggiudicandoselo per 7 a 5 con un imprendibile diritto in lungolinea.
Il secondo set si apre con una palla break in favore di Fritz, complici due erori di Sonego. Annullato il pericolo con una prima robusta, ecco che arriva la prima svolta. Nel game successivo è infatti Fritz a capitolare, concedendo il primo break del match dopo essere stato avanti 40-0. Un break che l'azzurro conserva fino al 6-3.
Intanto la pioggia, tornata protagonista a Parigi, provoca un’interruzione, nel momento migliore per Sonego. Dopo due ore e mezza di stop si ricomincia. Entrambi restano attaccati ai rispettivi turni di servizio anche se nei suoi primi quattro l’azzurro cede solo tre punti contro i sei dello statunitense. Nel quinto turno di servizio l’equilibrio ha uno scossone perché Fritz lo tiene a zero mentre Sonego è costretto a salvare tre palle-break che sono altrettanti set-point (splendido il diritto lungolinea al termine di uno scambio mozzafiato con il quale Lorenzo annulla il secondo).
A decidere è un altro tie-break, che dura 30 minuti e che da solo vale il prezzo del biglietto: l’azzurro prende un mini-break di vantaggio grazie a due drop-shot consecutivi strepitosi (5-4) ma lo restituisce subito (5-5). Sonego arriva comunque al match-point ma il suo rovescio finisce fuori di un niente: annulla un set-point poi sull’8-7, si vede cancellare il secondo match-point da una prima robusta di Fritz, annulla un secondo set-point con lo schiaffo al volo di diritto che stavolta funziona, un terzo con il passante. E poi sull’11-10 arriva il terzo match-point, il primo che può giocare sul servizio ma l’americano non molla.
Sul 12-11 al quarto match-point la palla muore sul nastro. Sonego annulla con la volée il quarto set-point (13-13) e poi con un diritto anomalo-inside in si procura la quinta chance per chiudere ma è proprio il diritto a tradirlo (14-14). Quinto set-point per Fritz e si cambia di nuovo campo (15-15). Con un rovescio lungolinea Lorenzo si procura il sesto match-point: Fritz rompe le corde sulla prima di servizio, cambia racchetta ma ancora una volta il net dice no all’azzurro (16-16). Sesto set-point per l’americano (nono complessivo) e si continua (17-17).
Ancora un drop-shot e match-point numero sette: un'altra palla corta per il 19 a 17 ed arriva l’urlo liberatorio di Lorenzo. Ed il sorriso per i primi ottavi in uno Slam.
Eccezionale partita di diritto per entrambi ma Sonego è un po’ più bravo del suo avversario. E lo dicono anche i numeri: 4 ace e nessun doppio fallo, 66% di prime in campo con il 78% dei punti vinti, 4 palle-break concesse e annullate, 84% di punti conquistati a rete, e 50 vincenti contro 42 gratuiti (34 contro 36 il bilancio dello statunitense).
Domenica Sonego si giocherà un posto nei quarti con l’argentino Diego Schwartzman, n.14 del ranking e 12 del seeding (al secondo turno ha fermato la corsa di Lorenzo Giustino). Tra l’azzurro ed il 28enne di Buenos Aires, per la seconda volta negli ottavi a Parigi (due anni fa si è poi spinto fino ai quarti), non ci sono precedenti. Sognare non costa nulla.