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Andrea, solo nel 2022, ha cambiato 11 compagni diversi, perché le sue ambizioni in singolare gli impongono di scegliere volta per volta. Ma gli obiettivi nella sua testa sono chiari: le Nitto ATP Finals da raggiungere a breve con Lorenzo Sonego, e un futuro 'in famiglia' con il fratello Matteo
di Cristian Sonzogni | 09 ottobre 2022
Il sogno Nitto ATP Finals non è solo per i primi due o tre italiani del ranking di singolare. Il doppio, infatti, è un'altra occasione importante per approdare al torneo dei Maestri, un'occasione che in diversi, tra le fila degli azzurri, possono accarezzare. Se Fabio Fognini e Simone Bolelli si stanno giocando le ultima chance di partecipare all'edizione 2022, c'è chi per adesso resta un po' più indietro, ma sposta l'obiettivo solamente di qualche mese, rimandando l'attacco al 2023.
Tra loro, Andrea Vavassori, che ha l'ulteriore stimolo di essere di casa in Piemonte: oggi numero 52 al mondo nel ranking di specialità (con un best ranking recente di 51), il 27enne torinese occupa la posizione numero 34 nella Race, insieme al concittadino (e amico) Lorenzo Sonego. Le sue apparizioni più recenti nel circuito, tuttavia, lo hanno visto protagonista anche con il funambolo tedesco-giamaicano Dustin Brown, con cui ha vinto tre Challenger di fila (Cordenons, Szczecin e Genova). E con altri colleghi, 11 in totale, solo nel corso del 2022.
Vavassori e gli 11 compagni di doppio (più uno)
“Le Finals a Torino – spiega Andrea – sono davvero qualcosa di speciale per noi torinesi, che ci ritroviamo in casa uno degli eventi più importanti al mondo. L'Italia ormai da tanti anni sta lavorando bene sul fronte dell'organizzazione di eventi, partendo dai tanti Challenger che hanno consentito a me e a tutti gli altri azzurri di programmare buona parte della stagione in casa. Poi c'è Roma, come momento clou, e adesso Torino che si va ad affiancare allo stesso livello. Lo scorso anno non sono potuto andare ad assistere all'evento, ma stavolta conto di esserci. In attesa di tornare da protagonista nei prossimi anni, senz'altro è uno dei miei obiettivi”.
Se la programmazione inevitabilmente diversa – vista la distanza in classifica – non permette al duo Vavassori-Sonego di giocare insieme tutto l'anno, i buoni risultati recenti di Andrea in singolare avvicinano la possibilità di poter strutturare il 2023 in un altro modo, che sia più utile in vista della Race di specialità, e quindi della qualificazione alle Finals.
“L'obiettivo è salire in entrambe le classifiche. Che vuol dire, in questo momento, avvicinarsi alla top 100 di singolare e alla top 30 di doppio, per poter giocare con continuità i grandi tornei, Masters 1000 compresi. A quel punto cambia tutto, anche in termini di programmazione. Con Lorenzo stiamo crescendo, se parliamo di rendimento in coppia. Per esempio, agli Us Open abbiamo raggiunto il terzo turno (battendo anche una coppia di grande qualità come Bopanna/Middelkoop, ndr) e non vediamo l'ora di continuare a fare progressi”.
Per un futuro un po' più lontano, tuttavia, c'è anche un altro nome che potrebbe emergere come partner di Vavassori. Il cognome peraltro è lo stesso, visto che parliamo di Matteo, 17enne fratello minore di Andrea. Giocatore in crescita, con la stessa propensione al tennis offensivo che, evidentemente, è una dote di famiglia. Il suo esordio nel circuito pro è avvenuto a Forlì, nel Challenger di fine 2021, grazie a una wild card che gli ha permesso di fare esperienza in singolare, malgrado la sconfitta all'esordio contro Francesco Maestrelli. Adesso, anche per Matteo, comincia il periodo di avvicinamento al mondo dei pro.
Andrea Vavassori (foto Oeiras Challenger website)
“Mio padre – spiega Andrea – ha sempre cresciuto entrambi, tanto me quanto mio fratello, con l'intento di esprimere un buon gioco di attacco. Quindi continueremo su questa strada. Vedere Matteo che si allena con me e vedere che sta cominciando il mio stesso percorso è senz'altro un orgoglio per tutta la famiglia. Pensare che un giorno potrei fare coppia con lui nei tornei è qualcosa che mi stimola e che rappresenta un altro obiettivo da raggiungere in futuro. Si dovesse realizzare, sarebbe davvero qualcosa di straordinario, perché non c'è niente di meglio che condividere un sogno tra due fratelli”.