C'è anche un Rafael
Una speranza che parte da molto lontano. Wondwosen Ymer è un mezzofondista etiope di buon livello specializzato nei 10.000 metri. Nel 1987, con il Paese natìo perennemente in guerra, decide che è tempo di cambiare vita. La meta è la Svezia e più precisamente Skara, paesino di 20.000 abitanti a 150 chilometri da Goteborg. Qui, dopo il matrimonio con Kelemework, nascono Elias (1996), Mikael (1998) e Rafael (2006). Il sogno di Wondwosen è che i figli (
qui una gallery) ripercorrano le sue orme, correndo e raggiungendo il gotha dell’atletica leggera. Ma a 4 anni Elias prende in mano la sua prima racchetta da tennis e così inizia la storia da romanzo della famiglia Ymer. Poco dopo sarà la volta di Mikael e quindi di Rafael.
Elias, 23 anni, è giunto a ridosso della Top 100 a metà della scorsa stagione, non riuscendo però a varcare la soglia. La sensazione è che il potente ‘colored’ svedese avrà la possibilità di vivere una carriera di livello buono, seppur non eccelso. Ma le grandi aspettative vanno riposte in Mikael, di due anni più piccolo, che nelle ultime settimane sta dominando il circuito challenger a suon di successi. In questo periodo in Francia il tennis del circuito minore è molto competitivo, tant’è vero che Ymer, per trionfare nei tornei di Orleans e Mouilleron-le-Captif ha sconfitto giocatori del calibro di Tsonga, Vesely e Bedene.
Venti set vinti, due persi, e una clamorosa rimonta nella ‘Race to Milano’ che vede ora Mikael al nono posto e pronto a prendersi uno degli ultimi spot utili per le Next Gen Atp Finals. E Rafael? Il ‘cucciolo’ della famiglia Ymer si sta disimpegnando con buoni risultati nel circuito Tennis Europe under 14 e, in questi giorni, osserva i fratelli maggiori, con il solito tifo scalmanato, dagli spalti del torneo di casa.
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