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Campioni next gen

Tre fratelli e una sorella, tutti pro: l'incredibile storia dei Blanch

Il primo è stato Ulises, finalista al Bonfiglio e oggi 323 Atp. Poi è arrivato Dali, 18 anni, 896 al mondo. Quindi è stata la volta del 14enne Darwin, che ha colto il primo punto. Non solo. C'è anche Krystal, 17 anni, che ha già avuto classifica Wta. Ecco la famiglia dei record

24 febbraio 2022

Il tennis, come tutti gli sport, è magico anche per le storie che racconta. Storie di titoli, di vittorie e sconfitte, di campioni folli e tornei da ricordare. Emozioni e sentimenti che in casi sempre meno sporadici sono addirittura condivisi nella stessa famiglia. Da Marat Safin e Dinara Safina, l’unica coppia di fratello e sorella in grado di arrivare al numero uno delle rispettive classifiche mondiali di singolare, fino ai gemelli Bryan, che per oltre un decennio hanno dominato il circuito di doppio.

Passando poi per Andy e Jamie Murray, Arantxa e i fratelli Javier ed Emilio Sanchez, l’intramontabile mito di Serena e Venus Williams. E ancora, chi non ricorda le sorelle Maleeva? Manuela, Magdalena e Katerina riuscirono addirittura in tre ad arrivare tra le prime 10 del mondo. Attenzione, allora, perché la famiglia Blanch sta mettendo le basi per lasciare un segno indelebile nel libro dei ricordi: Ulises, Dali, Krystal e Darwin giocano tutti e quattro. E sono tutti e quattro professionisti, o aspiranti talti. Stili diversi e percorsi diversi, accomunati dalla stessa, sfrenata passione.

ULISES BLANCH, 23 ANNI

Nella mitologia greca, Ulisse è uno degli eroi narrati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea. Il suo personaggio rappresenta l’uomo moderno, animato da una sconfinata curiosità e dalla capacità di aggirare ogni ostacolo con successo. Il “nostro” Ulisse è nato il 25 marzo del 1998 a San Juan, capitale di Porto Rico, ed è il classico cittadino del mondo. Un tennista professionista è costretto per natura a immergersi in culture diverse ogni settimana dell’anno. Imparare a farlo quando ancora non si è certi di cosa riserverà il futuro è un valore aggiunto. Papà Ernesto lavorava per la Coca-Cola, un impegno che ha portato la famiglia a vivere in Cina, India e per otto anni in Thailandia.

È lì che Ulises ha preso per la prima volta in mano una racchetta. Altro giro, altra corsa, dall’Argentina (dove si è innamorato della carne al barbecue) a Seattle. Poi la Florida, ad Orlando, dove in uno dei centri tecnici USTA ha trovato la base per i suoi allenamenti. Suo padre lo ha sempre incoraggiato a fare degli Stati Uniti una parte della sua identità, così ha frequentato scuole americane dappertutto. E il tennis? Bene, grazie. A giugno del 2016 è stato numero 2 del mondo Under 18, l’anno della finale al Trofeo Bonfiglio persa con Stefanos Tsitsipas e della semifinale a Wimbledon con Alex De Minaur. Al suo primo main draw Challenger, Perugia 2018, non avrebbe nemmeno dovuto prendere parte. Ripescato in qualità di lucky loser fece cadere come birilli Almagro, Taberner, Zapata Miralles, Balazs e il nostro Gianluigi Quinzi.

E vinse. “Sento che la più grande differenza tra junior e pro – dichiarò dopo il titolo – è l’aspetto mentale. Posso giocare bene tutta la settimana, ma nel momento in cui la concentrazione cala, a questi livelli l’avversario è pronto a mangiarti vivo”. Per una seconda finale ha dovuto attendere poco più di un anno e mezzo. A gennaio del 2020, prima che il pianeta intero si fermasse, è volato al traguardo nella città di Ann Arbor, in Michigan, superando in finale il dominicano Roberto Cid. Oggi Ulises Blanch ha 23 anni ed è numero 323 del mondo. Probabilmente, fino ad ora, il viaggio non è andato come avrebbe desiderato. Con un nome così, però, si può soltanto guardare avanti. Senza niente da temere.

DALI BLANCH, 18 ANNI

Cinque anni più tardi, il 5 marzo del 2003, in una clinica di Miami nasce Dali. Anche lui, sulle orme del fratello maggiore, impugna presto la sua prima racchetta. Cresciuto sotto l’ala di mamma USTA, a settembre del 2019 ha rappresentato per la prima volta gli Stati Uniti nella Junior Davis Cup, esordendo con una vittoria in due set.

La compagine a stelle e strisce raggiunse la finale, prima di arrendersi al Giappone di Shintaro Mochizuki. “È divertente rappresentare il proprio Paese – raccontò Dali al termine del match – soprattutto quando c’è la tua gente a spingerti. Mi piace essere aggressivo, cercare di comandare subito il gioco. Al momento il mio miglior colpo è il diritto, ma so che c’è tanto da lavorare”.

La data del primo punto Atp è quella del 9 marzo 2020, sul veloce di Cancun. Da Under 18 continua a lavorare bene, Dali, raggiungendo la posizione numero 4 del ranking qualche mese prima dello stop nei quarti di finale del Trofeo Bonfiglio 2021. A novembre della passata stagione, sempre a Cancun, ha raggiunto la sua prima semifinale Itf varcando la soglia dei 1000 per piazzarsi oggi alla 896esima posizione.

KRYSTAL BLANCH, 17 ANNI

Dopo Dali e Darwin ecco Krystal, classe 2005, che dopo due vittorie in due anni a livello Itf è tornata a giocare da junior. “Io e mio padre abbiamo sempre aiutato i miei due fratelli e mia sorella col tennis – spiega Ulises –, mi piace parlare con loro e provare a trasferire un po’ della mia esperienza".

"Tutti facciamo molto sul serio, probabilmente i miei fratelli anche più di me, anche se non siamo in competizione tra di noi. Arriveranno momenti difficili e anche loro dovranno farsi trovare pronti".

Krystal si è spinta alle soglie della top 50 Under 18, vincendo tre titoli di Grado 3 (Sobota, Barcellona e Les Franqueses del Valles) e raggiungendo le semifinali del Grado 1 colombiano di Barranquilla. 

DARWIN BLANCH, 14 ANNI

Qualcosa che, in un modo o nell’altro, continuasse a legare la famiglia Blanch alla Thailandia doveva pur accadere. Il 28 settembre del 1917 la terra del Muay Thai adottava la nuova bandiera. Lo stesso giorno di 90 anni dopo, veniva alla luce Darwin Blanch.

Attuale numero 818 del ranking juniores, con qualche buon piazzamento nei tornei Grado 4, il più piccolo dei fratelli ha fatto recentemente parlare di sé per uno straordinario record di precocità. Già finalista all’Orange Bowl Under 14, si è guadagnato il primo punto Atp battendo Gerald Planelles per 3-6 6-3 6-4 al torneo Itf da 15 mila dollari di montepremi a Villena, in Spagna.

A 14 anni e 5 mesi è il primo giocatore classe 2007 ad aver raggiunto questo traguardo, il secondo più giovane di sempre dopo lo spagnolo Nicolas Alvarez Varona, che all’Itf di Oviedo nel 2015 aveva 14 anni e 3 mesi. Paragoni, in questo caso, è meglio non farne. Riportare un dato, invece, sì: Darwin ha raggiunto questo traguardo prima di attuali top player del calibro di Felix Auger-Aliassime (14 anni e 7 mesi) e Carlos Alcaraz (14 anni e 9 mesi). Il viaggio di questa famiglia speciale è stupendo e l’impressione è che sia appena cominciato.

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