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Archiviata l’esperienza Slam agli Australian Open, dove ha avuto l’opportunità di allenarsi con alcuni “big” del nostro tennis, il mancino romano ha conquistato due titoli juniores nelle ultime due settimane, al Cairo e a Casablanca. Da lunedì salirà fino al numero sei della classifica mondiale under 18
22 febbraio 2025
Il giocatore più in forma del momento nel circuito under 18? Jacopo Vasamì. Dopo il secondo turno agli Australian Open juniores, il diciassettenne romano è ripartito alla grande sulla terra battuta, vincendo due titoli in due settimane: prima il J500 del Cairo e poi, nelle scorse ore, il J300 di Casablanca, torneo nel quale tra semifinale e finale ha avuto ragione dei due connazionali Michele Mecarelli (6-1 6-2) e Gabriele Crivellaro (6-2 6-2). Con questi risultati, l’allievo di Fabrizio Zeppieri al Club Nomentano di Roma si è garantito per la prima volta l’ingresso nella top-10 del ranking mondiale giovanile: da lunedì sarà numero sei, non lontano dalla quinta posizione occupata dal finlandese Oskari Paldanius.
Nato ad Avezzano, in Abruzzo, nel dicembre 2007, Vasamì ha cominciato a giocare a tennis da piccolissimo, ottenendo sin da subito risultati di rilievo nei primi tornei under ed entrando nel giro delle nazionali giovanili. Un capitolo importante della sua storia è arrivato nel 2020, quando all’età di tredici anni non ha esitato ad accettare la proposta della Rafa Nadal Academy, trasferendosi in pianta stabile alle Baleari per affrontare un’esperienza a tuttotondo, tra tennis e studio. Un percorso, quello spagnolo, proseguito fino a qualche mese fa, quando Jacopo ha deciso di tornare nella “sua” Roma e ha riabbracciato lo storico coach Fabrizio Zeppieri, colui che lo ha cresciuto e all’epoca del trasferimento in Spagna assecondò la sua volontà di lanciarsi in una nuova sfida, utile soprattutto per la crescita umana e personale.
Il secondo capitolo della carriera di Vasamì al Club Nomentano è cominciato subito con una soddisfazione, la conquista dei primi punti ATP (e l’ingresso nel ranking mondiale dei “pro”) nel novembre scorso a San Gregorio di Catania, ed è proseguito in avvio di 2025 con altri risultati positivi che lo hanno consacrato come uno dei migliori giovani italiani in circolazione. La vittoria nel J500 del Cairo, torneo tradizionalmente favorevole ai nostri colori (nel 2023 vinse Federico Bondioli), è giunta in modo piuttosto netto con un 6-2 6-2 in finale sull’outsider russo Savva Rybkin e un solo set perso in sei partite, ai quarti di finale contro il francese Mickael Kaouk. Il bis sulla terra battuta di Casablanca, nel J300 organizzato dal Club Olympique, è stato altrettanto convincente, con un Vasamì capace di offrire prestazioni sempre migliori col passare dei giorni, fino ai due successi per nulla scontati nei derby contro i compagni di avventura Mecarelli e Crivellaro.
Come accennato, i punti in ingresso lo porteranno a occupare da lunedì la sesta posizione della classifica mondiale di categoria. Già raggiunto il primo obiettivo stagionale (poche settimane fa aveva dichiarato di puntare alla top-10), Jacopo mette ora nel mirino la vetta del ranking, attualmente parecchio distante ma non certo impossibile da raggiungere nei prossimi mesi, a maggior ragione se dovesse continuare a esprimersi a questo livello e con tale continuità di rendimento.
Mancino, dotato di un ottimo servizio e tennista per caratteristiche poco incline ad attendere l’errore dell’avversario, Vasamì continuerà a giocare nel corso dell’anno le manifestazioni più importanti del calendario Under 18, Trofeo Bonfiglio compreso. Il tutto per provare a entrare nello Junior Accelerator Programme, il piano dell’ITF che garantisce ai giovani che terminano la stagione in Top-20 la possibilità di disputare alcuni tornei Futures e Challenger partendo direttamente dal tabellone principale. “Oltre agli eventi juniores – ha ammesso Jacopo – ho in programma di giocare anche alcuni tornei ITF, oltre che di iniziare l’attività Challenger per confrontarmi a un livello ancora più alto”.
L’improvviso balzo del romano nella classifica Under 18 è giunto a poche settimane dalla conclusione degli Australian Open. Un caso? Difficile pensarlo, perché proprio a Melbourne Park, oltre ad aver preso parte al torneo juniores, Jacopo ha messo in cascina una notevole esperienza al fianco di due “big” del nostro movimento, allenandosi con Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Il torinese, in particolare, ha scelto Vasamì come sparring partner in avvicinamento alla sfida degli ottavi di finale contro Learner Tien e a quella dei quarti di finale contro Ben Shelton, e non soltanto perché mancino proprio come i suoi futuri avversari. Evidentemente ha notato in lui qualità importanti.
“In Australia – ha detto Vasamì al rientro dalla trasferta – ho vissuto dei momenti bellissimi e ho capito di voler tornare lì anche da professionista. Stare a contatto con i campioni, seguire i loro allenamenti e le loro abitudini, è un’esperienza che ti forma moltissimo. Oggi sono più consapevole dei miei mezzi”. Saper fare tesoro delle esperienze vissute è molto importante e Jacopo ha dimostrato di aver sfruttato al meglio il suo percorso agli Australian Open, traducendo le sensazioni positive in 11 vittorie di fila che gli hanno fruttato due titoli, con la ciliegina sulla torta data dall’ingresso in top-10. Traguardi di spessore, ma che non possono rappresentare altro che un punto di partenza. Il percorso di Jacopo sarà ancora lungo e ricco di insidie, ma ci sono tutti i presupposti per sognare in grande.