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Jannik Sinner è il secondo italiano ad aver raggiunto la finale di un Masters 1000. Nel 2013, l'incontro con Massimo Sartori decisivo per l'ingresso nella sua famiglia tennistica: il team di Riccardo Piatti a Bordighera. Tutte le fasi della costruzione di un progetto di campione
di Alessandro Mastroluca | 04 aprile 2021
"Il tennis è un gioco di poli opposti. Devi riuscire a colpire la palla con la forza maggiore possibile (violenza) ma allo stesso tempo con lo sforzo minore possibile grazie a un perfetto equilibrio (silenzio). Se riesci a fare le due cose contemporaneamente, governerai il mondo". Lo scrive su Twitter Craig O'Shannessy, coach e leader della match analysis, a lungo nello staff di Novak Djokovic e consulente della Federazione Italiana Tennis. Lo scrive sul suo profilo Twitter accompagnando il messaggio con un video delle Next Gen Finals del 2019 di Jannik Sinner. E' lui che, secondo O'Shannessy, riesce a comporre gli opposti.
O'Shannessy l'ha visto per la prima volta nel 2017 a Montecarlo, racconta sul suo sito in cui pubblica anche alcuni brevi spezzoni video dei suoi allenamenti di allora. Ma la favola di Jannik Sinner comincia da molto più lontano.
2019 #NextGen: #Sinner
— Craig O'Shannessy (@BrainGameTennis) April 3, 2021
Tennis is a game of polar opposites.
You need to be able to pole-axe the ball as hard as you can (violence) while putting in as little effort as possible with perfect balance (silence). If you can do both at the same time, you rule the world. ?????? pic.twitter.com/wxVzGtCFU0