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Campioni next gen

Linda Fruhvirtova, 15 anni. Segni particolari: fenomeno

In meno di due anni, la ceca è passata dai tornei under 14 al professionismo, esordendo a livello Wta e raggiungendo a 15 anni la prima finale Itf. Ha le stimmate della predestinata, e insieme alla sorella minore Brenda promette un futuro scintillante

31 dicembre 2020

Dal titolo al Les Petits As alla prima finale nel circuito Itf in meno di due anni, con in mezzo una semifinale al Trofeo Bonfiglio, la Top-10 del ranking mondiale juniores e l’esordio nel circuito maggiore Wta. Vuol dire passare dall’under 14 al professionismo senza quasi accorgersene, come riuscito solamente a pochissime. Fra le ultime a bussare alla porta delle predestinate c’è la ceca Linda Fruhvirtova, classe 2005, che sui banchi di scuola – quelle poche volte che riesce a esserci – ha iniziato da poco la prima superiore, ma con la racchetta sta già approcciando l’università. Con l’apparecchio ai denti che rammenta i suoi 15 anni, ma con un’aggressività già degna del tennis delle grandi.

Linda puntava a frequentarlo spesso in questo 2020, possibilmente dopo aver messo in bacheca uno Slam juniores, invece la pandemia le ha stravolto l’agenda. Ma la giovane che fa la spola fra la sua Praga e la Costa Azzurra ha trovato comunque lo spazio per barrare un’altra casella nella lista dei record di precocità. Ci è riuscita a inizio dicembre a Monastir, in Tunisia, dove è diventata la prima fra le nate nel 2005 a giocare una finale fra le professioniste. L’ha persa in tre set contro la bielorussa Yuliya Hatouka, segno che oggi il suo livello è quello dei tornei da 15 mila dollari, ma presto sarà ben altro, come scommettono in tanti.

In cima alla lista di chi crede in lei c’è coach Patrick Mouratoglou, che ne supervisiona il lavoro con regolarità e punta sulla ceca come i talent scout di mezzo mondo, che hanno annotato il suo cognome già da anni, con accanto un 2. Perché se citiamo Fruhvirtova risponde anche la sorella Brenda, di due anni più giovane ma ugualmente promettente, tanto che la scorsa estate in un torneo di esibizione ha sconfitto la n. 54 del mondo Katerina Siniakova. In esibizione, certo. Ma a 13 anni. Insieme, nel 2019, le due sorelle hanno regalato alla Repubblica Ceca la vittoria nel mondiale giovanile per nazioni, e adesso fanno sognare ancora più in grande una nazione che di soddisfazioni in passato se ne è tolte parecchie, e già dorme sonni tranquilli per il futuro, con 4 giocatrici nelle prime 30 e tante altre che sgomitano poco più indietro.

A sponsorizzare il progetto Fruhvirtova c’è anche Alizé Cornet, una che di precocità se ne intende (a 18 anni era in finale agli Internazionali BNL d’Italia), ma è rimasta impressionata dal loro livello dopo un allenamento insieme. “Sia Linda sia la sorella Brenda – ha detto la francese ex n.11 del mondo – hanno qualcosa di miracoloso. Se consideriamo l’età, il loro livello di gioco è incredibile, così come il loro potenziale. Saranno sicuramente fra le star del futuro”.

Linda e Brenda saranno sicuramente fra le star del futuro. (Alizé Cornet)

Parole che riempiono d’orgoglio papà Hynek: è stato lui a mettere la racchetta in mano alle figlie, e da un paio d’anni – come la moglie – ha lasciato il lavoro nel mondo dell’interior design per dedicarsi completamente alla carriera della ragazze. Una scelta rischiosa, ma fondata su basi concrete che per Linda profumano già di certezze. “Cerchiamo di lavorare con un progetto a lungo termine – ha detto il padre – ma naturalmente i risultati già ottenuti ci fanno piacere. Sono lo stimolo per lavorare ancora meglio, e la prova che ci stiamo muovendo nella direzione giusta”.

Lo dimostra anche la wild card ricevuta a soli 15 anni per il Wta di Praga, dove Linda ha fatto un figurone contro Kristyna Pliskova, e ai microfoni dei giornalisti ha ripetuto senza mezze misure di puntare al numero uno del mondo e a vincere i tornei del Grande Slam. Per ora deve accontentarsi del numero 746, e di una targa da seconda classificata in uno dei centinaia di tornei dell’Itf Womens Tour, ma come inizio non è niente male.

Al resto potrà pensarci a partire dal 2021, senza particolare fretta, anche perché il suo tennis aggressivo da fondocampo è tanto dirompente quanto ancora grezzo, e negli ultimi due anni è stato rimodellato di continuo in base a delle esigenze cambiate a ripetizione. Da under 14 poteva permettersi di entrare e uscire dal match più spesso, fra le juniores deve alzare l’attenzione ma può ancora rischiare (e sbagliare) qualcosina di troppo, mentre per essere sempre competitiva fra le professioniste deve ridurre il più possibile blackout ed errori. Passaggi che normalmente per essere assimilati richiedono mesi di esperienze, vittorie e delusioni. Ma Linda è abituata a fare tutto in anticipo.

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