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Dopo il salto di qualità della passata stagione, Luca Nardi è pronto a lanciarsi in un 2023 ricco di sogni e consapevolezza nei propri mezzi. “Sarebbe bello chiudere l’anno in top-100 – spiega coach Francesco Sani -, anche se l’importante è continuare a lavorare con passione”
12 febbraio 2023
Classe da vendere, oggi con un pizzico di esperienza in più. Dopo il salto di qualità della passata stagione, Luca Nardi è pronto a lanciarsi in un 2023 ricco di sogni e consapevolezza nei propri mezzi. Il talento marchigiano, reduce dalla sconfitta nel primo turno del torneo ATP 250 di Montpellier, interromperà per alcune settimane l’attività a livello ATP per continuare a farsi le ossa nei Challenger. “Sarebbe bello chiudere l’anno in top-100 – spiega coach Francesco Sani -, anche se l’importante è continuare a lavorare con passione”.
Gli obiettivi per il 2022 erano quelli di giocare le qualificazioni Slam e gravitare alla fine dell’anno intorno alla posizione numero 150. Risultato raggiunto.
“Sì – continua il coach – siamo riusciti a centrare i nostri obiettivi lavorando duramente. È normale che quando i risultati arrivano ci si debba porre altri traguardi per continuare a crescere. Adesso vorremmo trovare maggiore continuità nei tabelloni principali dei tornei dello Slam e magari avere qualche possibilità in più nei tornei ATP”.
Luca Nardi in allenamento al Foro Italico (foto Sposito)
Dopo cinque sconfitte consecutive possiamo parlare di Montpellier come snodo di questa prima parte della stagione?
“Senza dubbio è stato un momento importante ma dobbiamo tornare indietro di alcune settimane per avere più chiaro il quadro della situazione. Abbiamo svolto la preparazione invernale tra Pesaro e Tirrenia, alla ricerca della forma migliore. Luca ha lavorato tre settimane soprattutto dal punto di vista fisico, cercando di rinforzare sia gli arti superiori che quelli inferiori. Purtroppo abbiamo avuto un piccolo intoppo, con una brutta influenza che l’ha costretto a saltare oltre una settimana di allenamenti. Tutto questo è accaduto pochi giorni prima della partenza per l’Australia e nonostante le difficoltà riscontrate abbiamo continuano a lavorare anche durante i tornei per colmare il più possibile il gap. All’inizio della stagione è normale avere un po’ di problemi, i frutti li raccoglieremo più avanti”.
Tra i momenti più significativi del 2022 spiccano sicuramente l’esordio agli Internazionali BNL d’Italia con Norrie e l’ottima prova con Tsitsipas negli ottavi di finale dell’ATP 500 di Astana. Che ricordo ha di quelle partite?
“Roma ha dato a Luca una spinta importante dal punto di vista emotivo. Per un tennista italiano giocare su quei campi, con tutto il pubblico che tifa e ti sostiene, è una grande emozione. Sicuramente la tensione da gestire è maggiore rispetto ad altre circostanze, ma anche queste sono occasioni fondamentali per crescere. Quando è iniziato il match ha capito che poteva essere lì e giocarsela fino alla fine, ma la partita è stata positiva a 360 gradi. Astana? Siamo stati molto orgogliosi non solo del risultato ma dell’approccio a un match così difficile, da questo punto di vista l’esperienza del Foro Italico è stata senza dubbio molto utile. Luca è ancora giovane, cimentarsi a livello ATP non è semplice ma con il tempo le cose cambieranno”.
Luca Nardi colpisce di diritto (foto Lolli)
Del periodo buio vissuto nell’ITF di Antalya nel 2021 all’ottima prova con un campione come Tsitsipas: quante cose cambiano in un anno quando si ha l’età di Luca?
“Davvero tante. Basta un minimo di consapevolezza in più e di fiducia nei propri mezzi per capire che si possono fare passi avanti importanti. Anche l’allenatore ed il resto dello staff devono essere bravi a cogliere i passi avanti del ragazzo e organizzarsi di conseguenza per mettersi nelle condizioni di farlo rendere al meglio. Il tennis, come la vita, è fatto di cambiamenti e della capacità di adattarsi alle situazioni”.
Nel tennis si parla sempre più di depressione e del prezzo che si paga per riuscire a gestire le aspettative. Da allenatore è un pericolo che avverte?
“Ultimamente devo dire che se ne parla spesso ed è un tema molto importante a mio avviso. Quanto a Luca è un pericolo che in questo momento non sento perché l’ambiente intorno a lui è sano ed è un ragazzo umile che lavora nel miglior modo possibile. In generale, però, capisco il rischio perché esistono alcune dinamiche che sono impossibili da controllare. La vita di un professionista di alto livello va veloce ed è sempre sotto la luce dei riflettori a causa dei social e della televisione. Il nostro ruolo è anche quello di fare da scudo, capire i momenti personali che vanno oltre il tennis e rispettarli per quello che sono”.
Luca Nardi (foto Milesi)
Il salto di qualità passa inevitabilmente dalle sconfitte. Siete pronti da questo punto di vista?
“Partiamo dal presupposto che a ogni atleta non piace mai perdere e che le sconfitte sono sempre difficili da digerire. A mio avviso c’è partita e partita, così come c’è sconfitta e sconfitta. Alcune battute d’arresto è inevitabile che lascino strascichi ed è lì che bisogna essere bravi a ripartire subito. Il match perso a Montpellier con Rinderknech è stato preso nel modo giusto, tanto che ci siamo messi subito al lavoro per migliorare ancora. Guardiamo sempre Sinner con grande ammirazione, poterci allenare con lui è stato un valore aggiunto”.
Programmazione è la parola chiave. Quali saranno gli appuntamenti delle prossime settimane?
“Luca giocherà due o tre tornei Challenger in India, è un’esperienza che avevamo già programmato dall’inizio. Poi, in base a come andrà, proveremo a reimpostare il tutto sperando di avere una classifica migliore. Il 2023? Sarebbe bello chiuderlo nei primi 100 anche se la concorrenza è sempre più agguerrita”.