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Maturo in modo impressionante sul campo ma anche straordinariamente maturo fuori: le considerazioni di Jannik dopo la sua sfida contro Nadal al Roland Garros
di Enzo Anderloni | 07 ottobre 2020
L’abbiamo visto giocare per due set alla pari con il più forte di sempre sulla terra battuta. E’ stato il primo del torneo a strappargli il servizio (due volte). Alla sua prima partecipazione al Roland Garros, a 19 anni, è arrivato fino a i quarti di finale, un risultato che per tanto ottimi giocatori varrebbe una carriera. A notte fonda si è presentato in conferenza stampa e ha detto poche cose ma molto chiare, che aiutano a capire come ragiona un ragazzo che vuole diventare un numero uno.
E che nella partita più difficile è riuscito ad alzare il livello anche di quegli aspetti del suo gioco nei quali ha ancora ampi margini di miglioramento, come l’approccio a rete e le volée.
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Tutti dicono che entro un anno sarai tra i primi 10 del mondo…
“Non saprei. Non sono uno che non guarda troppo al futuro o al passato: guardo al presente. E’ bello sentirselo dire ma alla fine devi dimostrare ogni cosa. E finora non ho vinto niente. Okay, le Next Gen Atp Finals, sono un torneo. Ma alla fine non ho ancora vinto niente. C’è solo da mettere giù la testa e cercare di migliorare. Stare sul campo a lavorare ore e ore: questo è che mi serve. Ho un grande team che mi supporta. Vedremo dove sarò tra 12 mesi”.
Hai giocato un grande primo set, poi la partita è girata più in suo favore. Qual è stata la maggiore difficoltà che hai trovato giocando contro Nadal oggi?
“Ho avuto le mie chance nel primo set e le ho avute anche nel secondo. Non le ho sfruttate. Sono stato avanti un break in entrambi i set. Se hai un break di vantaggio quello che devi fare è giocare al meglio i tuoi turni di servizio. Cosa che oggi io non ho fatto. Ovviamente è dura giocare contro di lui. Non ti concede granchè. La sua palla è piuttosto pesante. Devi trovare un equilibrio perfetto: non devi esagerare, non devi rallentare. Se non picchi forte ti tira dei vincenti o comincia a farti correre, come ha fatto nel suo primo game al servizio all’inizio della partita. Quando ha il gioco in mano comincia muoverti, muoverti, muoverti. Allora ho cercato di stare il più possibile dentro il campo, di aumentare la velocità, rubargli il tempo. E ha funzionato piuttosto bene. Come dicevo, ho avuto le mie opportunità sia nel primo che nel secondo set. Purtroppo non sono riuscito a sfruttarle. Poi, quando è andato sopra di due set e un break, non era facile tenere. Ho provato a stare lì. Sullo 0-2 nel terzo set ho servito con le palle nuove, lui ha spinto un po’ di più, io ho sbagliato due palle: 0-3. A quel punto non era facile recuperare. Comunque lui merita di essere dov’è. Non posso che congratularmi con lui”
Come ti sei trovato nell’ affrontare uno come Nadal che ha vinto 12 Roland Garros, 19 Slam?
“Bisogna andare sempre in campo con il giusto atteggiamento, avendo un piano chiaro su come affrontarlo. Io oggi l’avevo. Secondo me il mio piano era davvero buono e ha funzionato piuttosto bene. Io non guardo ai record, a quello che uno ha vinto. So chi c’è dall’altra parte della rete e ho un gran rispetto per lui; alla fine però si gioca per vincere. Si va in campo a giocare il proprio tennis con la propria personalità. Cerchi di fare il tuo gioco e ovviamente cerchi di vincere. Devi avere il giusto rispetto per tutti gli avversari, dentro e soprattutto fuori dal campo. Credo che Nadal sia un grande esempio per tutti: è una gran persona. Mi sono allenato qualche volta con lui ed è davvero una persona squisita”