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Padre orobico e madre belga, Samuel giusto un anno fa conquistava il suo primo punto Atp. Oggi, a 19 anni, può vantare un titolo e tre finali in singolare, oltre a cinque trofei in doppio (con quattro compagni diversi). Volerà nei top 600 Atp, nei top 50 Next Gen ed è già nei primi 20 al mondo sotto ai 20 anni
di Cristian Sonzogni | 23 marzo 2022
Un anno fa centrava il primo punto Atp della carriera, dopo un percorso interessante tra gli Juniores (top 50 al mondo). Oggi, sugli stessi campi di Sharm El Sheikh, può festeggiare il primo titolo in singolare (oltre che il quinto in doppio) e i top 600 del ranking mondiale in arrivo a breve (adesso è 623). Samuel Vincent Ruggeri, 19enne di Albino (provincia di Bergamo, quella più martoriata dall'incubo Covid) è un Next Gen anomalo, perché non ha alle spalle strutture importanti (si allena con papà Roberto vicino a casa sua) e non ha mai avuto i riflettori accesi su di lui nemmeno in una stagione nella quale ha guadagnato più o meno 1400 posizioni. Un'impresa non semplice e affatto comune.
Il suo ingresso nel ranking Atp è datato 5 aprile 2021. Meno di dodici mesi dopo, Samuel – padre bergamasco e madre belga – andrà ad abbattere il muro dei top 600, nel ranking che sarà ufficializzato dopo il Masters 1000 di Miami. Entrando pure nei top 50 Under 21, davanti a personaggi ben più sponsorizzati e attesi di lui. Per un lungo periodo di base all'Accademia Vavassori di Palazzolo sull'Oglio, dove il suo coach di riferimento era Christian Merlato, nel maggio del 2021 Samuel ha deciso di tornare in famiglia, anche per quanto riguarda il suo percorso nel tennis.
“Papà Roberto – spiega Samuel da Sharm, dove è ormai presenza fissa da un paio di mesi – è costantemente in contatto con me prima e dopo le partite. Cerchiamo di analizzare cosa funziona e cosa no, cerchiamo di capire dove devo migliorare”. Intanto, qualche risposta in questo senso è già arrivata: “Servizio, risposta e gioco di volo sono in progresso, anche grazie all'attività in doppio”. Doppio dove, per inciso, il bergamasco non sbaglia quasi mai: cinque finali Itf e cinque titoli conquistati, con quattro compagni diversi.
Il problema era vincere in singolare, dopo tre finali perse, due nel 2021 e una quest'anno – sempre a Sharm – contro Matteo Gigante. “Stavolta sono stato più attento al mio gioco, non ho pensato tanto al fatto che fosse una finale”. Così a farne le spese è stato un altro azzurro, Giovanni Oradini, 24 anni da Rovereto. “Ho giocato meglio i punti importanti del primo set – sottolinea Vincent Ruggeri – mentre nel secondo lui ha avuto un calo fisico e io sono stato ordinato dall'inizio alla fine”.
Giocatore moderno, dotato di un fisico importante e di un bagaglio tecnico completo, Vincent Ruggeri (destrorso, rovescio bimane) ha cominciato da piccolo a vincere, a livello nazionale e non solo. Oggi non ha ancora costruito un colpo definitivo (almeno per l'alto livello), ma quando comanda non è semplice tenere il ritmo, anche perché i colpi filano via con poca rotazione e con buone geometrie.
L'obiettivo del 2022 sono i top 300 del ranking, per cominciare a vedere le qualificazioni degli Slam e i tornei Challenger. “Ma l'importante è migliorare tutti i colpi, poi i risultati arriveranno. Perché così tante settimane a Sharm? Stare lontano da casa non è semplice, ma in Egitto ho trovato una buona soluzione, un appartamento condiviso vicino ai campi, con una palestra non lontano e un ristorante dove si mangia bene. Che non era così scontato. Diciamo che ormai mi sento a mio agio. Resterò altre due settimane, poi valuteremo i risultati”.
Erano più di 11 anni che un giocatore bergamasco non vinceva un titolo professionistico in campo maschile. L'ultimo era stato Andrea Falgheri nell'ottobre del 2010. “Non sapevo fosse passato così tanto tempo, ma questa notizia mi rende felice e orgoglioso. Mi piace l'idea di poter portare in alto il luogo dove sono nato, anche se poi i riferimenti dovranno essere altri”.
Appunto, i riferimenti: detto dei top 50 Next Gen ormai in arrivo, c'è un altro dato ancora più significativo. Se prendiamo in considerazione solo i ragazzi con meno di 20 anni, Samuel è addirittura fra i migliori 20 al mondo. Davanti, ha personaggi come Carlos Alcaraz, Holger Rune, Flavio Cobolli, Dominic Stricker, Luca Nardi. Alle sue spalle, altri talenti come Martin Damm, Sean Cuenin, Hamad Medjedovic. Insomma, da qualunque lato si guardi la vicenda, il bergamasco è in buona compagnia.
Chissà in quanti gli avranno scritto, dopo il suo primo trionfo fra i pro. Sì, chissà, ma in realtà non lo sapremo mai di preciso, visto che proprio mentre stava giocando la migliore settimana della carriera, Samuel ha perso il suo telefono non si sa dove. “Mantengo i contatti grazie ai social, ma di certo qualcuno ancora non sa di questa disavventura e si starà chiedendo perché non rispondo”. Proprio lui che, da buon bergamasco, mantiene i piedi ben saldi a terra e risponde sempre a tutti, appena può. “Adesso ho ritrovato fiducia – chiude – mentre a inizio stagione mi mancavano alcuni match e alcune vittorie per sentirmi davvero bene. Spero di proseguire su questa strada, pensando ai progressi da fare e provando a vincere ancora, in singolare e in doppio”.