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Campioni next gen

A Parigi spunta Junior Stricker: “Studio da Federer”

Dominic, vincitore del Roland Garros 2020 Under 18, è svizzero come Roger. Col quale si è allenato più di una volta come dimostra il suo profilo Instagram. Il successo elvetico nel torneo juniores di Parigi arriva 17 anni dopo quello di Stan Wawrinka: “Che fortuna avere due campioni così davanti agli occhi”.

di | 10 ottobre 2020

Dominic Stricker

Dominic Stricker, 18 anni, Svizzera

Giocare con Federer non è una novità per Dominic. Come dimostra il profilo Instagram del 18enne Stricker, l’ultima sessione di allenamento con Roger l’ha sostenuta a inizio 2020, proprio prima degli Australian Open Juniores. Una stagione e un lockdown più tardi, per lui è arrivato il primo titolo in un evento del Grand Slam Under 18.

Un alloro conquistato a Parigi ai danni del connazionale Leandro Riedi, pure lui nel gruppetto di giovanissimi elvetici alla corte di Re Roger e ai comandi di Severin Luthi per fare da sparring al più grande di sempre durante la pre-season e non solo.

Deve aver funzionato bene, quella mini-preparazione invernale con Federer, perché adesso, a una decina di mesi di distanza, Dominic e Leandro si sono ritrovati in fondo al tabellone di questa versione autunnale del Roland Garros, un torneo che si è rivelato dalle forti tinte rosso-crociate.

Stricker è il primo a rimettere la bandiera della Confederazione sull’albo d’oro del torneo giovanile parigino dai tempi di Stan Wawrinka, che sulla medesima terra rossa vinse agli albori del Millennio (2003).

Roger Federer e Dominic Stricker insieme dopo un allenamento a inizio 2020

La cornice del primo grande successo di Dominic, ragazzotto mancino nato il 16 agosto (una manciata di giorni di calendario dopo Federer, nato l’8 agosto 1981) è stato il campo 14 del Roland Garros, dove è riuscito a comandare fin dai primi scambi senza poi concedere all’avversario concrete possibilità di rientrare nel match. Soffocate le velleità di rimonta del compagno d’allenamenti, Sticker s’è involato verso il traguardo e il piatto riservato al vincitore.

Dominic Stricker, a sinistra, e il finalista Leanndro Reidi

Una riga in più, certamente la più preziosa fin qui, utile per arricchire il profilo personale del suo sito web ufficiale, un po’ artigianale ma certamente completo. Tanto da riportare tutti i suoi risultati più significativi dal 2014, vale a dire da quando ha cominciato a racimolare coppe e vittorie in giro per la Svizzera (e non solo). Successi raccolti tra una puntata al lago, a pescare, e una sui fairway del golf, grandi passioni extra-tennistiche del ragazzino elvetico insieme a calcio e bicicletta.

Viene da Grosshöchstetten, Dominic, nei sobborghi sud-orientali di Berna. Una manciata di chilometri più a Sud rispetto alla Basilea federeriana. Come per Roger, anche per Dominic la prima lingua è il tedesco.

Ovviamente non è l’unica cosa a legarli: “Per me Federer è un’ispirazione incredibile, averlo visto giocare crescendo è stato fantastico e col tempo ho avuto molte occasione per vederlo da vicino, anche in campo”.

Così come Stan Wawrinka: “Poter avere come punto di riferimento due campioni così è stato ed è tuttora fantastico”, ha spiegato Stricker. Lo è per crescere e per salire, imparando da chi ce l’ha già fatta. E come. Dominic al momento ha collezionato soltanto i primi punti Atp, una manciata, abbastanza da attestarsi appena fuori dai primi 1.100 giocatori del mondo (1.148).

Avere come punti di riferimento Federer e Wawrinka è stato ed è fantastico

- Dominic Stricker

Il viaggio appena intrapreso lo compie sotto la guida della Federtennis elvetica. A SwissTennis appartengono il coach, Sven Swinnen, e i preparatori atletici, Beni Linder e Christoph Biaggi. La sua esperienza fin qui si riduce a qualche torneo del circuito pro ITF, subordinato nella programmazione agli eventi Under 18 che gli hanno permesso di costruirsi una mini-carriera da Top 10 di categoria, culminata ora con la ciliegina rossa dello Slam su terra. Non basta per assicurarsi un futuro brillante nel tennis dei grandi, questo è noto a tutti, ma certamente è un primo passo importante.

Lo stesso che ha compiuto anche Elsa Jacquemot, la prima tennista francese a conquistare il Roland Garros junior dai tempi di Kristina Mladenovic, vincitrice nel 2009.

La 17enne di Lione è andata a poco più di un passo dal baratro, sotto per 6-4 4-2 in finale contro la russa Alina Caravella, riuscendo però a recuperare lo svantaggio e colmando pure il gap anagrafico (un anno in meno per la transalpina…). Per lei, come per Dominic Stricker, il vero viaggio comincia adesso.

La 17enne di Lione Elsa Jacquemot


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