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Challenger

Challenger, da Agassi a Murray: i trionfi di big e numeri 1

Nella storia del circuito Challenger troviamo anche successi di grandi campioni, spesso costretti a ripartire dal basso a causa di infortuni.

di | 20 dicembre 2023

Andre Agassi in azione nel 1997 (Getty Images)

Andre Agassi in azione nel 1997 (Getty Images)

Anche i campioni, ogni tanto, mangiano fagioli. L'evidente omaggio al titolo del film cult con Bud Spencer e Giuliano Gemma serve a introdurre questo nostro viaggio nella memoria, per ripercorrere le presenze di maggior prestigio nel circuito Challenger. Le occasioni in cui campioni Slam, numeri 1 del mondo, già affermati, hanno dovuto tornare indietro alla base per riprendere il volo.

Succede spesso a causa di lunghe assenze che fanno scivolare i big molto indietro in classifica. Celebre l'esempio di Andre Agassi, numero 1 del mondo a inizio febbraio 1996 ma arretrato fino alla posizione 141 a novembre del 1997 quando si iscrive a un Challenger in casa a Las Vegas. Perde in finale contro il tedesco Christian Vinck, allora numero 202 del mpndo. Una settimana dopo Agassi vince il titolo a Burbank battendo Sargis Sargsian e guadagnando così 68 posizioni nel ranking.

E' ripartito dai Challenger anche Tomas Muster nel 1990 dopo l'infortunio alla gamba. Ne vince due, al Cairo e ad Agadir, che contribuiscono a rilanciarlo in classifica. A fine stagione verrà eletto "Comeback player of the year". 

Sergi Bruguera, due volte campione del Roland Garros nel 1993 e nel 1994, l'anno in cui ha raggiunto il best ranking di numero 3 ATP, ha giocato 15 Challenger tra il 1998 e il 2002. Ne vince due, il più prestigioso a Segovia nel 2000, l'ultimo a Barletta nel 2002.

In quello stesso 2002 Michael Chang torna nel circuito Challenger per una sorta di ultimo giro di giostra (avrebbe annunciato il ritiro dal tennis allo US Open del 2003). Chang in carriera ha vinto 662 partite e 34 tornei in singolare e raggiunto un best ranking di numero 2 del mondo, nel 1996. Nel 1990 ha contribuito al trionfo degli Stati Uniti in Coppa Davis. Ma nessuna impresa eguaglierà mai il suo trionfo al Roland Garros 1989: ancora oggi, rimane il più giovane campione Slam in singolare maschile. In quel 2002, conquista al Challenger di Calabasas il suo ultimo titolo da professionista in singolare.

Tre anni dopo, nel 2005, Ivan Ljubicic vince il Challenger di Zagabria. E' già numero 14 del mondo allora. Ed è il terzo vincitore con la miglior classifica di sempre nella storia del circuito Challenger dopo lo svedese Joachim Johansson (numero 12, Lussemburgo 2004) e l'olandese Sjeng Schalken (numero 13, Praga 2003). Ljubicic, comunque, ha ottenuto risultati decisamente migliori in carriera. Anche se guardiamo alla singola stagione, in quel 2005 ha centrato due finali negli ATP Masters 1000 e si è qualificato per quelle che oggi chiamiamo Nitto ATP Finals. 

Significativa nel 2009 la vittoria di Robin Soderling al Challenger di Sunrise. Lo svedese si iscrive al torneo dopo la sconfitta al primo turno a Indian Wells e lo vince battendo Tomas Berdych in una finale molto superiore agli standard del circuito. Due mesi dopo, Soderling infliggerà a Rafa Nadal la sua prima sconfitta in carriera al Roland Garros.

Sono invece le conseguenze di un infortunio al ginocchio a spingere Gael Monfils al Challenger di Bordeaux del 2013. Finito fuori dalla Top 100, è in tabellone con una wild card ma non figura tra le teste di serie. Vince comunque il titolo battendo tra gli altri il belga David Goffin e il connazionale Michael Llodra. 

Più recenti i titoli di Kei Nishikori e Andy Murray. Il giapponese quest'anno è diventato a Palmas del Mar, Porto Rico, il primo giocatore senza classifica a vincere un Challenger. Nel 2018 è stato solo il terzo giocatore dal 1999 a vincere un Challenger (Dallas) e qualificarsi per le Nitto ATP Finals nella stessa stagione (dopo Soderling e Ljubicic).

Infine Murray, uno dei cinque giocatori in campo in un Challenger dopo essere stati numero 1 del mondo (dopo Gustavo Kuerten, Agassi, Muster e Marcelo Rios), quest'anno ha vinto tre titoli a Aix-en Provence, Surbiton e Nottingham. 


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