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Challenger

Barletta, oggi finale Mayot-Dzumhur live alle 14.30

Jacopo Berrettini non sfigura nella sua prima semifinale Challenger, ma si ferma contro il francesew Mayot

06 aprile 2024

E' Harold Mayot il primo finalista dell'Open Città della Disfida, Challenger 75 con montepremi di € 74,825 trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTenniX, che si concluderà domenica 7 aprile al circolo tennis “Hugo Simmen” di Barletta.

Il francese ha sconfitto 63 76(3) Jacopo Berrettini, ritocca il best ranking, secondo le proiezioni in tempo reale è virtualmente numero 119 del mondo, e raggiunge la terza finale Challenger in carriera. Si prende anche i fischi del pubblico per l'esultanza con cui zittisce i tifosi. In finale affronterà il bosniaco Damir Dzumhur, numero 159, che ha battuto 16 63 64 il kazako Timofey Skatov, numero 277.

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Si mette in salita subito il primo set per Berrettini, che perde il servizio nel primo turno di battuta. Dopo aver salvato tre palle break, con freddezza e bei colpi, ma alla quarta finisce per cedere.

Mayot, che in percentuale ottiene più punti con la prima di servizio e perde solo tre punti con la seconda, cede il servizio nel game successivo ma firma un secondo break di fila e allunga 3-1. Tanto basta per amministrare il vantaggio. E chiude il set dopo 45 minuti.

Anche nel secondo l'italiano inizia con un break di svantaggio. Ma Berrettini riaccende le speranze sue e dei tifosi con un gran rovescio per prendersi il contro-break immediato. 

L'atteggiamento tiene in partita Berrettini, che ottiene un nuovo contro-break anche grazie a un pallonetto da applausi e a un'intelligente risposta corta sulla palla break che induce Mayot in tentazione e in errore col diritto dal centro.

E' proprio col diritto, con cui spinge di più ma sbaglia anche di più, completa il sorpasso (4-3) dopo aver salvato tre palle break. Incredulo Mayot di fronte all'espressione di geometrica potenza con cui Berrettini ha completato il game.

Da sinistra, certamente Berrettini junior è più continuo e incisivo, ma perde con preoccupante frequenza la misura del campo quando si trova a colpire di diritto soprattutto in corsa. 

Più esperto al di là di quanto dica l'anagrafe, ha giocato sette semifinali Challenger, Mayot mette pressione a Berrettini assumento sistematicamente una posizione molto avanzata in risposta. Quando il punto pesa, la strategia funziona. Berrettini rischia la seconda, commette doppio fallo e cede così il break che manda il francese a servire per il match.

Ma non è finita, perché Mayot non è esattamente sicuro nella gestione dei suoi turni di battuta. Berrettini non può che giocarsi tutto e l'all-in si rivela una strategia vincente. Ne ricava il terzo break di un secondo set in continuo saliscendi, e accende anche i tifosi che partecipano e parteggiano. Giocano un po' anche loro insieme a Jacopo che sale 6-5 15-40, ma manca due set point in risposta: peccato soprattutto per il secondo, una controsmorzata a rete tutt'altro che impossibile. Berrettini di fatto rimane inchiodato lì, al pensiero di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Chiude il suo torneo con un tie-break praticamente non giocato, ma con un ritorno in Top 800 come bagaglio con cui ripartire per nuove strade e più grandi orizzonti.


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