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Prima di rituffarsi nel tour a caccia di punti per le Finals, è tempo di Laver Cup. A Ginevra (e in diretta su SuperTennis), venerdì torna una manifestazione nata tra tante perplessità, che continua a dividere appassionati e addetti ai lavori, ma che ha guadagnato credibilità (e un posto ufficiale in calendario) grazie al responso del campo e al gradimento del pubblico.
di Marco Mazzoni | 20 settembre 2019
Con l'arrivo dell'autunno il tennis si sposta in Asia e nei palasport europei. Inizia la corsa agli ultimi posti per le ATP Next Gen Finals di Milano e le ATP Finals di Londra, con Matteo Berrettini e Fabio Fognini in lizza per un posto tra i magnifici otto, dove un azzurro manca dal 1978 (Corrado Barazzutti l'ultimo qualificato). Prima di rituffarsi nel tour a caccia di punti, Fognini il prossimo weekend sarà protagonista nella Laver Cup di Ginevra. La cittadina svizzera ospiterà la terza edizione dell'evento, trasmesso in diretta su SuperTennis (Questi gli orari: venerdì 20 settembre - LIVE alle ore 13.00 e alle ore 19.00; sabato 21 settembre - LIVE alle ore 13.00 e alle ore 19.00; domenica 22 settembre - LIVE alle ore 12.00).
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Una manifestazione nata tra mille perplessità, che continua a dividere appassionati e addetti ai lavori, ma che ha guadagnato credibilità grazie al responso del campo e al gradimento del pubblico.
Federer in persona è l'artefice del lancio dell'iniziativa, visto che l'idea e il format sono nati da una sua intuizione, sviluppata con il management group “Team 8” (dello stesso Roger e del manager Tony Godsick).
“Laver è sempre stato la mia fonte di ispirazione, l'unico a completare due volte il Grande Slam, è giusto che esista un evento con il suo nome”, disse lo svizzero alla presentazione, a cui seguì un battage mediatico massivo, trainato da sponsor di alto livello che immediatamente fiutarono il potenziale business e la qualità del progetto.
Tutto molto fashion, classico e moderno allo stesso tempo. Novità e tradizione, con il nome “pesante” di Rod Laver come trademark, portando un format non dissimile alla storica Ryder Cup di golf nel mondo del tennis. C'era voglia di stupire, di ritagliarsi un posto al sole in un calendario tennistico affollato, con l'obiettivo di diventare un classico. Nell'ambiente aleggiava un discreto scetticismo. In molti pensavano che tutto si sarebbe risolto in un bel circo e poco più, non dissimile alle esibizioni che Roger disputò con Sampras in Asia alcuni anni fa. Invece no, stavolta l'iniziava era concepita con un piano studiato in ogni dettaglio, per essere da subito forte e credibile, per stupire gli appassionati. E durare nel tempo.
Praga, 22 settembre 2017: la Laver Cup alzò il sipario con in campo Marin Cilic e Frances Tiafoe. Vinse il croato, i primi punti della manifestazione andarono al Team Europe. Grandi nomi presenti: Thiem, Zverev, Kyrgios, Shapovalov, Berdych (in casa), ma soprattutto Federer e Nadal. Il climax del weekend fu il doppio al sabato sera, tutto il mondo del tennis incollato alla tv per ammirare la super coppia Roger & Rafa. Vinsero 10-5 al super tiebreak su Querrey/Sock, e in effetti fu un grande spettacolo. La domenica Roger sconfisse Kyrgios, nell'ultimo divertente match che diede la coppa al team europeo per 15 punti a 9.
La prima edizione fu un successo, e non era scontato fare sold out con pubblico soddisfatto, garantire un'eccellente organizzazione per spettatori e media, portare buon tennis in campo e gustosi siparietti in panchina. Pure gli ascolti tv furono sorprendenti.
La seconda edizione, nel settembre 2018 a Chicago, fu il vero banco di prova, negli Usa ma senza il traino di campionissimi americani, senza l'effetto novità, senza Nadal in campo. L'esame fu ampiamente superato: 93.584 spettatori paganti nella “Windy City”, ascolti notevoli in tv, Djokovic e Federer a orchestrare un'altra tre giorni di tennis di buona qualità.
Vinse di nuovo il team azzurro europeo, per 13 punti a 8. Stavolta il super doppio Roger/Novak scese in campo già il primo giorno, ma perse da Sock e Anderson. Molti scettici iniziarono a cambiare idea: “Quel campo nero buca lo schermo, la gente si diverte. È un'esibizione, ma si vedono i campioni, giocano un buon tennis e la formula è coinvolgente”.
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