Lo show con Nastase
Avrebbe dovuto essere squalificato anche Ilie Nastase, al secondo turno dello Us Open 1979. Il rumeno, ormai 33enne, non è più il genio ribelle che appassiona e divide. Ha vinto lo Us Open 1972 e il Roland Garros 1973, ha conquistato quattro volte il Masters, l'ultima nel 1975 nonostante la doppia squalifica e doppia sconfitta senza precedenti nel round robin contro Arthur Ashe (che si appellerà e avrà partita vinta). Nastase affronta un giovane McEnroe, viene punito con un penalty point nel terzo set e un penalty game sul 3-1 nel quarto. Dagli spalti volano lattine, bicchieri, carte, bottiglie. Nastase urla, McEnroe grida di più. L’arbitro Frank Hammond, che è stato scelto proprio per le capacità di tenere a bada giocatori di temperamento e tifosi esagitati, ordina a Nastase di riprendere il gioco. Il rumeno si rifiuta e viene squalificato. Il pubblico, defraudato dello show, protesta ancora più forte. Per 17 minuti, è caos. Il direttore del torneo Bill Talbert sostituisce il giudice di sedia con il referee Mike Blanchard, cancella la squalifica e fa terminare la partita. McEnroe vince e Nastase, la sera, lo invita a cena. Superbrat, manco a dirlo, accetta.
Non ci sono commenti