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Il faentino, ex n.18 del mondo e azzurro di Davis, oggi manager e imprenditore, esperto di start-up ma anche di sponsorizzazioni e diritti televisivi, è dato come favorito alla successione di Chris Kermode, che lascerà a fine 2019
di Enzo Anderloni | 24 ottobre 2019
E’ bastato un tweet di Simon Briggs, firma del Daily Telegraph, a far fare il giro del mondo alla notizia: Andrea Gaudenzi pare essere il candidato n.1 alla successione di Chris Kermode, il CEO, o presidente se preferite, dell’Atp, l’Associazione dei Tennisti Professionsiti che governa il circuito mondiale.
Le due cariche, presidente e amministratore delegato, sarebbero previste da statuto ma da anni l’Atp ha preferito unificarle in una sola persona e dopo l’annuncio delle dimissioni di Kermode (il padre dell’idea Next Gen) a fine 2019, Gaudenzi, già n.18 del mondo, 31 partite in Coppa Davis (tra cui la finalissima del 1998 in cui lasciò una spalla combattendo con lo svedese Magnus Norman) sembra essere il candidato ideale.
Il profilo e le qualità dimostrate dentro e fuori dal campo calzano alla perfezione con il tipo di problematiche che un buon CEO Atp dovrà affrontare nei prossimi anni.
Andrea Gaudenzi è stato campione mondiale under 18 e, da grande speranza azzurra, ha vissuto un travagliato passaggio al tennis professionistico che l’ha visto comunque approdare alle alte sfere del ranking allenandosi insieme all’austrico Thomas Muster, grande lottatore della terra battuta e n.1 del mondo. Dunque conosce bene le problematiche dei ‘peones’ della racchetta e quelle dei ‘big’.
Ai tempi della militanza in Coppa Davis ha condotto una forte campagna “sindacale” a favore dei guadagni dei giocatori (allora modesti) rispetto agli introiti che derivavano a livello organizzativo ad altri, tra cui l’allora tecnico e dirigente federale Adriano Panatta.
Giocava e studiava, il faentino. E mentre chiudeva la carriera con racchetta si è laureato in Giurisprudenza a Bologna. E a quel titolo ha fatto seguire un master in Business Administration diventando poi manager e imprenditore. Ha lavorato con Bwin gestendo le sponsorizzazioni di Milan e Real madrid, ha creato una propria società di management che ha gestito per anni i nostri Top Player Fabio Fognini e Andreas Seppi.
Oggi vive a Londra, come tanti italiani di successo, ha creato varie start-up nel settore musicale e dei giochi on-line. Negli anni ha sviluppato una collaborazione ad alto livello anche con la Federazione Italiana Tennis. Anche in virtù di questa esperienza è diventato prima consulente e poi membro del Board di Atp Media, la società che cura i diritti Media dei grandi eventi Atp, dai Masters 1000 alle Atp Finals, fino ai tornei Atp 500. Cosa di cui Gaudenzi si è occupato, con buoni risultati evidentemente.
Ora si aspetta la decisione del board Atp, prevista tra un paio di settimane a Parigi in occasione del Masters 1000 di Bercy. Tra i candidati c’era anche lo statunitense Justin Gimelstob, ex giocatore pure lui, che però non convince Federer e Nadal. Perché alla fine all’interno del Board, i pezzi da novanta Djokovic, Roger e Rafa finiranno per tracciare la linea. E un europeo, giovane ma molto esperto (di tennis e di finanza) potrebbe metterli d’accordo.
Per ora è solo un tweet. Però è bello sonoro, anche in prospettiva del quinquennio (2021-2025) di Atp Finals a Torino.