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Una stagione palpitante, ricca di sorprese e conferme, pronta a culminare nell’evento più atteso e spettacolare. De Minaur, Sinner e tutti gli altri li abbiamo visti lottare, soffrire, gioire e sollevare al cielo trofei. Ma che interessi hanno, fuori dal campo, i campioni del futuro?
di Lorenzo Andreoli | 28 ottobre 2019
Non sarà a Milano per via di un problema fisico che lo ha obbligato al forfait, ma merita comunque attenzione: varcata la soglia della Top 100 a 18 anni e 6 mesi dopo una brillante carriera junior, il canadese Felix Auger-Aliassime non si è più fermato. Cinque successi su cinque nelle prime sfide contro top 20, una classifica che brilla e tante pagine di un radioso futuro ancora da scrivere. Artista in campo e fuori, il ragazzo di Montreal ha conservato intatta la sua grande passione per il pianoforte “con inevitabili risvolti sul campo”, come ammesso da coach Frederic Fontang. Un amore, quello per il piano, condiviso anche dal francese Ugo Humbert, tra gli otto qualificati per le Next Gen ATP Finals.
Figlio di ristoratori abili ad insegnargli la cultura del lavoro, il classe 1998 ha sempre considerato la musica il miglior modo per allontanarsi dai pensieri negativi. “Suono da quando avevo 5 anni e ho ancora la mia piccola tastiera. Ancora oggi è utile, mi aiuta a staccare dal tennis di tanto in tanto”. Il divario tra i due è ancora abbastanza netto, non solo sul rettangolo di gioco. 187 mila i followers su Instagram del canadese, poco meno di 13 mila quelli di Ugo. Solo questi ultimi, però, hanno potuto assistere ad una impeccabile esecuzione di “My heart will go on”, visibilmente apprezzata da numerosi colleghi.
Figlio di immigrati della Sierra Leone, fuggiti dall’Africa nel 1996 durante la guerra civile, Frances Tiafoe rappresenta esattamente il “sogno americano”. Dopo quattro successi Challenger arrivati tra il 2016 e il 2017, lo scorso anno a Delray Beach ha messo le mani sul suo primo titolo Atp dopo aver eliminato al secondo turno Juan Martin Del Potro, suo idolo da sempre. “Big Foe”, questo il nomignolo sui social, ha una grande passione per il cinema, le serie tv e il basket. Segue spesso le partite NBA dei Washington Wizards, riconoscendo LeBron James come totem indiscusso della palla a spicchi.
Anche Alexei Popyrin, che non si è qualificato per la terza edizione delle Next Gen ATP Finals, è cresciuto ammirando la potenza e l’esplosività di Del Potro, il cui gioco somiglia per certi aspetti a quello del classe 1999 australiano. Mentalità vincente e consapevolezza nei propri mezzi sono il suo pane quotidiano, anche se un po' di spazio per il sushi e le melodie di Ed Sheeran si trova sempre.