Chiudi

-
Eventi internazionali

Nadal&co col sombrero: lusso, surf e notti bianche

Il combined di Acapulco, ultimo evento latino-americano prima della doppietta Indian Wells-Miami, è un torneo ricco di fascino per la cornice unica in cui si svolge, un'oasi verde all'interno di un hotel a cinque stelle affacciato sull'oceano Pacifico. È una meta ambita dai turisti del tennis, ma amata anche dai giocatori per la calda accoglienza messicana

di | 24 febbraio 2020

Tramonto sul campo centrale dell'Atp 5000 di Acapulco

Tramonto sul campo centrale dell'Atp 5000 di Acapulco

Ci sarà un motivo se i big del tennis ad Acapulco non mancano mai: questa volta a capeggiare il tabellone c’è Rafel Nadal, con Alexander Zverev, Nick Kyrgios, Stan Wawrinka e tanti altri a ravvivare la settimana che vede anche in campo le ragazze della Wta, con Sloane Sthephens in testa. Non è un Atp 500 come gli altri. In primis perché il teatro delle gare non è un posto come un altro.

Uno dei motivi del successo del torneo di Acapulco è infatti la sua straordinaria location, affacciata sull'oceano Pacifico. L'evento si disputa nella nota località turistica messicana all'interno di un hotel di lusso, il “Princess Mundo Imperial”, inserito tra le 500 migliori strutture alberghiere al mondo. L’hotel ha la forma di una piramide azteca, con i balconi delle suites che grondano di fiori e piante tropicali. Le 1.011 stanze sono dotate di ogni comfort e prendono luce anche dall'incredibile atrio centrale, arricchito da mosaici e giochi d'acqua. Le aree comuni sono curate come un museo a cielo aperto, con pezzi d'arte e continui richiami alla cultura del paese. Intorno un'area verde lussureggiante di 480 ettari, con palme, animali e un giardino botanico rigoglioso. Piscine, spiaggia privata sull'oceano e un percorso di golf di livello professionistico rendono l'offerta turistica davvero allettante.

Uno dei punti di forza della struttura e del torneo è anche il cibo: cinque ristoranti gourmet, per tutti i giusti, con la maggior parte dei tennisti in gara che alloggiano presso l'hotel e degustano le prelibatezze degli chef, a contatto con i fortunati turisti che affollano il “Princess” nel corso del torneo. Tra le proposte, uova con machaca, tamales, molletes, sopes e succhi di mamey, per iniziare alla grande una giornata a tutto tennis.

Il nuovo campo centrale nel 2021

Alla presentazione dell'“Abierto Mexicano de Tenis Telcel 2020” uno dei focus principali è stato l'annuncio del nuovo stadio, pronto per l'edizione del prossimo anno. L'architetto José Moyao ha presentato il progetto, definendolo come la più innovativa arena tennistica dell'America Latina, che “permetterà agli spettatori di sentirsi come in campo, ed ai giocatori di vivere un'esperienza molto intima”. Lo stadio avrà una capienza di 10.195 spettatori, sarà dislocato in modo che le ombre non diano in alcun modo fastidio al gioco, con un occhio di riguardo alla protezione dal vento, visto che l'oceano Pacifico è a pochi metri dall'arena. L'impianto sarà completamente ecosostenibile con un impatto molto vicino allo zero, sia per i materiali da costruzione che per la gestione energetica ed il consumo dell'acqua. L'arena di gioco è stata concepita per essere multifunzionale, potrà ospitare altre discipline e concerti musicali.

Flavia Pennetta Superstar

Nella baia di Acapulco la tennista più amata resta Flavia Pennetta. Dopo il rilancio della versione femminile dell'“Abierto de Tenis” nel 2001, la brindisina è stata tra più assidue frequentatrici del torneo, raggiungendo ben sette finali, di cui sei consecutive dal 2004 al 2009, con due titoli (2005 e 2008). “L'accoglienza dei messicani è unica” commentava Flavia in un'intervista, “si mangia benissimo e il torneo è in un hotel meraviglioso, a due passi dalla spiaggia e con un clima caldo, come piace a me”. Forte, bella e simpatica, l'azzurra fece breccia nei cuori degli appassionati locali diventando l'indiscussa superstar dell'evento, seguitissima anche dai media e magazine nazionali. Una passione che ha spinto il miglior ristorante italiano della città a dedicarle uno dei piatti di pasta più richiesti del proprio menù: spaghetti di mare, saporiti e piccanti.

Flavia Pennetta con il trofeo Acapulco e il sombrero

Guga Kuerten e il surf al Revolcadero

Quando nel 2000 il torneo si spostò da Città del Messico ad Acapulco, uno dei giocatori più felici fu Gustavo Kuerten. Il motivo? Il tre volte campione a Roland Garros è un grandissimo appassionato di sport acquatici, tuffi e soprattutto surf, e la splendida città messicana è una delle mete preferite per gli appassionati questi sport. Notissima la scogliera “Quebrada” (letteralmente il crepaccio), a nord della città, dove impavidi tuffatori si lanciano da un'altezza di 45 metri, sfidando non solo le onde ma soprattutto il flusso e riflusso del mare sottostante. Non sappiamo se Kuerten abbia mai provato un tuffo da quell'altezza, ma di sicuro si è dedicato al surf – suo passatempo preferito – nella spiaggia di fronte alla sede del torneo, chiamata “Revolcadero” per la sue onde “che ti ribaltano” (traduzione del nome), ideali ad esser cavalcate dagli appassionati della disciplina.

Tenniste surfiste ad Acapulco: Kania e Sizikova

L'assalto fallito al Master1000 di Indian Wells

Dopo i primissimi anni di assestamento, l'“Abierto” visse una crescita esponenziale grazie al sostegno del magnate messicano delle telecomunicazioni Carlos Slim, uno degli uomini più ricchi al mondo. Nel 2005 fu presentato all'ATP un piano ambizioso e ben finanziato per strappare data e status al torneo di Indian Wells, che in quegli anni non godeva di buona salute finanziaria. Il progetto prevedeva un Master Series su cemento ad Acapulco dal 2008, nella data di Indian Wells (di fatto declassato), insieme a molti altri investimenti collaterali. Pare che il progetto fosse piaciuto moltissimo ai vertici del circuito, e che per l'accordo mancassero soltanto le firme. Quando lo spumante era già stato tolto dal frigo, arrivò il colpo di coda di Charlie Pasarell, mentore di Indian Wells, che grazie a rinnovata copertura finanziaria riuscì a salvare il suo torneo. In Messico non la presero affatto bene, con l'intero staff direttivo del torneo che rassegnò le dimissioni all'attuale direttore Raúl Zurutuza. Per compensare lo smacco subito, fu promesso un pronto “upgrade”, avvenuto nel 2009. La crescita degli Open messicani non si arrestò, e il cambio di superficie da terra battuta a cemento nel 2014 ha contribuito notevolmente a riportare campioni come Djokovic, Nadal e Del Potro sulle sponde del Pacifico.

Il magnate messicano Carlos Slim in tribuna ad Acapulco

I fenicotteri di Venus

Venus Williams resta una delle star del torneo femminile, trasmesso in esclusiva da Super Tennis. Sbarcò ad Acapulco nel 2009, vincendo il torneo in finale contro Flavia Pennetta. Fu amore a prima vista, tanto da esser tornata per molte edizioni: “L'idea di scendere in Messico per giocare sulla terra non mi convinceva molto” dichiarò dopo il primo successo Venus”, però una volta arrivata qua, è stato incredibile! Mai trovata un'accoglienza così, c'è una dimensione umana che in altri tornei non si vive. Quando cammino per l'hotel penso di stare in vacanza e invece, oh mio Dio, devo scendere in campo per un match! A volte non è facile trovare la concentrazione, perché l'atmosfera è così rilassata, e poi adoro i fenicotteri nei giardini”. Vista la passione della statunitense per gli eleganti uccelli del parco, il direttore del torneo ingaggiò a sorpresa un ornitologo che accompagnò la campionessa in un tour nei rigogliosi giardini della struttura, alla scoperta delle molte specie presenti.

Venus Williams ad Acapulco con il trofeo e il sombrero

Allarme “Narcos”

Il Messico è un paese affascinante, ricchissimo di bellezze naturali, storia e cultura, ma assai complicato per gli accesi conflitti sociali e la presenza massiccia di narcotrafficanti, che hanno reso intere aree della nazione davvero pericolose (soprattutto il nord, al confine con gli USA). Il “cartello di Sinaloa”, uno dei più violenti, intorno al 2010 aveva fatto base proprio ad Acapulco, seminando il terrore tra la popolazione e forzando i principali vettori di crociere statunitensi a cancellare la città dai propri itinerari. Per fortuna da qualche anno il peggio sembra passato e la situazione è tornata alla normalità. In quel difficile periodo, il torneo ATP e WTA si svolse regolarmente, ma ai campioni della racchetta veniva sconsigliato di uscire da soli per la città, soprattutto alla sera, per motivi di sicurezza. Non fu un caso che proprio allora nacquero le famose “noches blancas”, feste vip svolte all'interno dell'hotel nel corso del torneo, oggi amatissime dal jet set e star televisive del paese, con la presenza di alcuni giocatori ad animare le serate.

La convenzione con le navi da crociera

Visto che il turismo è uno dei motori dell’economia messicana, ancor più per una località come Acapulco, i manager del torneo hanno sfruttato al massimo la leva turistica per alimentare l’interesse e l’affluenza. L'“Abierto” ha da sempre una stretta collaborazione con i tour operator statunitensi che fanno sbarcare nella baia migliaia di turisti al giorno da lussuose navi da crociera, offrendo loro la possibilità di unire alla visita della città e delle spiagge anche l'ingresso alla sessione pomeridiana o serale del torneo. 

Tennis al porticciolo di Acapulco


    Non ci sono commenti