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Diciannove anni fa lo svizzero Marco Rosset ne commise ben 30 nella sfida di Coppa Davis con il francese Clement. Ma in campo femminile c’è chi ha fatto… peggio. Oggi è il compleanno dell’ex azzurro Gianni Ocleppo, popolare commentatore televisivo
di Enzo Anderloni | 06 aprile 2020
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Il 6 aprile del 2001 Marc Rosset, n. 62 del mondo (già n.9 nel 1995) scese in campo come primo singolarista della squadra svizzera di Coppa Davis che affrontava nel 1° turno della competizione la Francia. Il suo avversario era Arnaud Clement, n. 10 del ranking Atp. Fu una partita lunghissima e tiratissima: cinque set e 5 ore e 47 minuti di battaglia in cui, nonostante avesse messo a segno ben 48 ace, “Pippo” Rosset, 201 centimetri di statura, alla fine dovette arrendersi. Clemente si impose 6-3 3-6 7-6(4) 6-7(6) 15-13.
Il problema per Rosset fu che, insieme a tutti quegli ace, commise anche 30 doppi falli, record assoluto per il tennis professionistico maschile (a titolo di curiosità, la Francia avrebbe poi vinto l’incontro 3-2, con il francese Nicolas Escude vittorioso sullo svizzero George Bastl 8-6 al quinto set del quinto, decisivo, match).
C’è però nel tennis professionistico qualcuno che ha fatto meglio o, per meglio dire, peggio di Rosset. Nel 2017, negli ottavi di finale del torneo ITF femminile da 15.000 dollari di Campos do Jordao la giocatrice dello Sri Lanka, naturalizzata statunitense, Rushri Wijesundera ha raggiunto la cifra primato di 37 doppi falli, giocando contro la statunitense Akilah James. Il fatto clamoroso è che, nonostante quegli errori, riuscì ugualmente ad arrivare al match- point a suo favore, sul 6-5 40-30 nel terso set. Lo sprecò: con un doppio fallo.
Akilah James, n.760 del mondo e vincitrice del match, commise a sua volta 25 doppi falli e, dunque, la partita andò in archivio con un record assoluto di “double faults” complessivi: ben 62.
COMPLEANNI
Gianni Ocleppo (63), nato a Canale d’Alba nel 1957, oggi popolare commentatore televisivo, è stato giocatore professionista di alto livello, n. 30 del mondo il 3 dicembre 1979.
Azzurro di Davis della generazione immediatamente successiva a quella dei quattro “moschettieri” Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli, ha conquistato un titolo Atp, a Linz nel 1981, dove superò in finale l’australiano Marc Edmonson.
A quell’affermazione vanno aggiunte tre finali, sempre a livello Atp: a Bologna nel 1979; a Bordeaux e a Metz nel 1980.
Nel 1979 ha raggiunto i quarti di finale agli Internazionali d’Italia, sconfitto dallo statunitense Vitas Gerulaitis, n.5 del mondo, dopo aver superato al secondo turno l’argento José-Luis Clerc, n.12. Il suo miglior risultato negli Slam è il terzo turno raggiunto agli Us Open nel 1978 e nel 1980.
In Coppa Davis resta negli annali la grande prestazione del 1984, nella sfida contro la Gran Bretagna che l’Italia si aggiudicò grazie ai suoi successi su Colin Dowdeswell e John Lloyd che gli valsero l’appellativo di “Eroe di Telford”.
A livello giovanile era stato campione italiano under 18 e si era aggiudicato il trofeo Bonfiglio (Campionati Internazionali d’Italia juniores) nel 1975.
Robin Haase (33), olandese nato a The Hague nel 1987, è attualmente n.170 del ranking Atp. Vincitore di due titoli nel circuito, entrambi sulla terra battuta di Kitzbuhel, nel 2011 e 2012, raggiunse proprio nell’anno di quell’ultima affermazione il n.33 della classifica mondiale.
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