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35 anni fa la 14enne argentina Gabriela Sabatini salì sulla grande ribalta del tennis mondiale, raggiungendo la sua prima finale, al torneo di Hilton Head, dove venne battuta da Chris Evert. Era nata una stella che avrebbe brillato soprattutto a Roma, dove avrebbe trionfato ben 4 volte
di Enzo Anderloni | 13 aprile 2020
Il 14 aprile del 1985 la statunitense Chris Evert Lloyd conquistò il titolo alla Family Circle Cup di Hilton Head battendo nel match decisivo l’argentina Gabriela Sabatini che a quel tempo aveva solo 14 anni. Per l’americana, già n.1 del mondo, si trattava dell’ottavo successo nella prova classica della Florida su terra battuta. Per la giovanissima sudamericana quella era invece la prima finale di una carriera che l’avrebbe vista raggiungere il n.3 della classifica mondiale.
La bella “Gaby”, a lungo principale rivale di Steffi Graf, ha avuto tifosi in tutto il mondo e vinto i sui 27 titoli nei cinque continenti. A livello Slam ha colto solo una vittoria, quella agli Us Open del 1990. Però è stata finalista a Wimbledon nel 1991, 5 volte semifinalista al Roland Garros e 4 volte agli Open d’Australia.
Speciale il suo legame con il pubblico italiano, costruito sulle grandi prestazioni agli Internazionali BNL d’Italia, il suo torneo d’elezione, visto che se l’è aggiudicato ben 4 volte.
Nel 1988 ha superato in finale la canadese Helen Kelesi in tre set; l’anno successivo ha battuto la spagnola Arantxa Sanchez Vicario 6-2 5-7 6-4; nel 1991 ha strapazzato una super-campionessa come Monica Seles 6-3 6-2 e l’anno successivo, il 1992, si è ripetuta con la Seles, ancora in due set, ma più combattuti: 7-5 6-4.
Gabriela Sabatini vanta anche una medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Seul del 1988 e due successi nel Virginia Slims Championships, il Masters femminile di fine stagione: il primo nel 1988 a New York battendo in finale la statunitense Pam Shriver 7-5 6-3 6-2; il secondo nel 1994, sempre a New York, superando in finale un’altra americana, Lindsay Davenport con un netto 6-3 6-2 6-4.
Si è ritirata dalle gare nel 1996, a soli 26 anni, rimanendo un’icona del bel gioco e del fascino femminile.
IL COMPLEANNO
Roberto Bautista Agut: 32. Spagnolo nato a Castellon de La Plana nel 1988, è l’attuale n.12 della classifica mondiale. Con il suo tennis di grande pulizia tecnica e impressionante continuità è riuscito a entrare, a fine 2019, nella Top 10, arrivando a occupare il n.9.
Solido su tutte le superfici e vincitore di 9 titoli Atp, ha nelle semifinali sull’erba di Wimbledon nel 2019 il suo migliore piazzamento Slam. Ha contribuito al successo della Spagna nell’ultima edizione della Coppa Davis, disputata nel novembre 2019 alla Caja Magica di Madrid, vincendo il suo singolare contro Felix Auger Aliassime nella finalissima che opponeva gli iberici al Canada.
ALTRI COMPLEANNI
Jim Grabb: 56. Statunitense, nato a Tucson nel 1964, è stato un ottimo giocatore di singolare (best ranking n. 24 del mondo con due titoli Atp nel palmares) ma soprattutto un grande doppista. Nella specialità vanta due titoli del Grande Slam: il primo al Roland Garros nel 1989 in coppia con Patrick McEnroe (fratello di John) e il secondo con il connazionale Richey Reneberg nel 1992 agli Us Open. Insieme a Pat McEnroe si è aggiudicato anche il Masters Atp nel 1989, anno in cui ha raggiunto la prima posizione nel ranking mondiale dei doppisti.
Jan Siemerink: 50. Olandese nato a Rijnsburg nel 1970, ha vinto 4 titoli Atp ed è stato n.14 della classifca mondiale il 12 ottobre del 1998. Mancino, con naturale predisposizione al gioco d’attacco, ha colto il suo risultato di maggior prestigio a Wimbledon, nel 1998, quando raggiunse i quarti di finale, battuto solo dal croato Goran Ivanisevic.
Petra Begerow: 45. Tedesca nata a Bad Kreuznach nel 1975, è stato n.29 della classifica mondiale nell’aprile del 1996