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Sinner alla prova... del Bublik (live ora in tv)

Jannik sfida Alexander Bublik a Dubai: è un confronto con un tennista atipico, n. 43 del mondo ma capace di battere anche i Top 10, che può dare all'azzurro molte indicazioni utili. Una sorta di test, da più punti di vista

di | 16 marzo 2021

Affrontare Alexander Bublik è una prova. Un test per misurarsi di fronte all'imprevedibile. Jannik Sinner, metodico indagatore delle geometrie, sfida l'avversario forse meno codificabile, meno inquadrabile tra i primi 50 del mondo. Il match è in programma a Dubai, al termine di Sonego-Zapata Miralles che inizia alle 10 ora italiana: saranno entrambi trasmessi in diretta su SuperTennis.

Bublik, 23 anni, è un “maverick”, un dissidente, un cane sciolto con la lingua lunga. “Odio il tennis, gioco solo per i soldi” ha detto all'Equipe a inizio 2020. E non per la prima volta. Magari ci crede davvero, magari è solo per darsi un aria da giullare shakesperiano, che con una battuta caustica può rivelare verità inammissibili per tutti gli altri.

Si diverte, il kazako, a costruire il personaggio di giocatore fuori dagli schemi. Induce osservatori e avversari a ritenerlo un tennista che pensa “fuori dalla scatola”. Più semplicemente, elimina l'idea stessa della scatola come limite o confine. È il segreto della scalata di Daniil Medvedev fino al numero 2 del mondo, primo giocatore diverso dai Fab 4 a riuscirci da luglio 2005.

 

La sua successione di colpi può ricordare, a uno sguardo distratto, la riproduzione casuale delle canzoni in una playlist. Ma nemmeno la riproduzione casuale è davvero casuale. Il suo è un tennis finalizzato a non metterlo nelle condizioni di dover fare quel che non gli piace: correre e difendere.

Nel 2021, stando ai dati raccolti dall'ATP, evita di servire 'al corpo'. Con la 'prima', sia da destra sia da sinistra, cerca soprattutto il rovescio dell'avversario. Tende a servire con poca rotazione, per cui Sinner potrebbe anche fare un passo indietro come ha provato a fare a Melbourne nella seconda parte del match-evento contro il canadese Denis Shapovalov per proteggersi dalla slice esterna da sinistra. In quel caso, la posizione più rivolta all'esterno lo rendeva vulnerabile alle prime di servizio al centro da sinistra. Contro Bublik, la scelta potrebbe anche avere meno effetti collaterali.

 

Il cambio di posizione in risposta ha aiutato molto il ventunenne australiano Popyrin che così ha ribaltato la partita contro il kazako dopo aver perso il primo set nella finale di Singapore.

Sinner ha la possibilità di aprirsi il campo, di spostare da subito l'equilibrio dello scambio rispondendo profondo, al centro o in diagonale. Due opzioni che possono metterlo nelle condizioni di guadagnare campo e aumentare il vantaggio spaziale con il colpo successivo.

Pericolo Bublik, il bombardiere tatuato

Il tennis di Bublik, n.43 del mondo che è anche il suo best ranking in carriera, è caratterizzato da movimenti brevi e veloci, dalla costante ricerca del risparmio di tempo e di energie. A questo, si abbina l'altrettanto costante ricerca del colpo spiazzante, del gioco mentale come servire 'da sotto'. Lo fa praticamente ad ogni partita, l'avversario sa che lo farà ma non ha quasi mai modo di capire quando.

 

Riuscire a non farsi prendere nella rete, a non lasciarsi troppo condizionare dal pensiero delle molte alternative fra cui scegliere richiede esperienza. Per questo è importante passare attraverso partite così.

Sinner si metterà alla prova contro una tipologia di avversario che gli pone una sfida peculiare. Non è il primo che incontra. A Marsiglia ha dominato il francese Gaston, minuto re dei tagli in slice e delle palle corte, e ha perso dal cerebrale Medvedev. La sconfitta, però, gli ha indicato la strada e gli ha fornito una misura. “Sono molto migliorato rispetto all'anno scorso” ha riconosciuto, anche se nel 2020 sempre a Marsiglia aveva vinto il primo set contro Medvedev.

La determinazione di Jannik Sinner (foto Open 13/Dubreuil)

Contro Bublik conteranno i colpi di inizio gioco. I dati ATP delle ultime 52 settimane indicano che Sinner fa decisamente meno punti con la prima di servizio, ma è decisamente più efficace con la seconda. Anche perché il kazako, con più frequenza rispetto a Medvedev che ricorre a questa strategia quando è con le spalle al muro, serve di fatto due 'prime'.

 

Il kazako ha dalla sua la patina di apparente confusione che stende sulla partita, la sua capacità di rendere meno solidi i punti di riferimento degli avversari. Sinner, invece, sa come rendere il campo più stretto per sé e più ampio per l'avversario. Sfrutta angoli inusuali, soprattutto quando spinge con il rovescio diagonale o quando ha tempo di liberare il dritto in accelerazione. La ricerca degli angoli più acuti potrebbe fare la differenza. Perché il velo che Bublik stende sul campo spesso non copre tutta la superficie. E chi riesce ad attaccarne i bordi, poi ne svela e ne depotenzia i trucchi.

Infine, la prova Bublik ha un ultimo aspetto. L'atteggiamento del kazako potrebbe dare a Sinner indizi su come gli avversari lo vedono. Il 25enne nato in Russia è uno showman che si esalta contro i grandi performer. Ha sconfitto Shapovalov a Marsiglia l'anno scorso, quest'anno a Rotterdam ha battuto Alexander Zverev e festeggiato la terza vittoria di fila contro un top 10. Contro altri avversari, invece, è più svogliato soprattutto se il punteggio assume dimensioni sfavorevoli.

 

Il tipo di atteggiamento, l'intensità della presenza scenica diranno chiaramente se, per il numero 43 del ranking ATP, il miglior teenager in classifica rientra nei top performer che scatenano quel plus di adrenalina. Sarà uno specchio, per un giorno servo delle sue brame.

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