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Salvatore Caruso subentra a Novak Djokovic nel draw dell'Australian Open: dunque non dovrà sfidare teste di serie nei primi due turni. Berrettini resta la testa di serie più alta nel suo ottavo, in cui c'è anche Sonego
di Alessandro Mastroluca | 16 gennaio 2022
La sentenza della Federal Court di confermare la revoca del visto a Novak Djokovic lascia il tabellone dell'Australian Open senza la testa di serie numero 1. Al posto del serbo entra Salvatore Caruso, lucky loser con un percorso senza teste di serie come avversari almeno fino al terzo turno. Dovesse vincere i primi due match, contro il serbo Miomir Kecmanovic e uno tra Mikhail Kukushkin e Tommy Paul, otterrebbe il suo miglior risultato all'Australian Open.
Diventano così 14 gli italiani nel main draw di singolare del primo Slam dell'anno, dieci uomini e quattro donne.
Il ventinovenne di Avola, numero 150 del mondo, la scorsa settimana ha raggiunto la semifinale del Challenger di Bendigo. Battuto all'ultimo turno delle qualificazioni per l'Australian Open dal giapponese Taro Daniel, a Melbourne non è mai andato oltre il secondo turno.
La decisione del giudice Allsop che ha escluso Djokovic dal torneo e dall'Australia inevitabilmente beneficia Lorenzo Sonego, che avrebbe dovuto affrontare il serbo al terzo turno, e soprattutto Matteo Berrettini. Il primo azzurro finalista a Wimbledon è la testa di serie più alta nel suo ottavo di tabellone, e non incontrerà il numero 1 del mondo che l'ha sconfitto negli ultimi tre Slam.
Nell'ottavo di finale, il romano è in teoria avviato a un ottavo di finale contro Christian Garin, se saranno rispettate le teste di serie, ma dalla sezione del cileno può emergere anche Gael Monfils. Nei quarti, poi, possibile sfida contro Alexander Zverev o Rafael Nadal.
Berrettini, che mai ha raggiunto i quarti a Melbourne, debutta stanotte (ora italiana) contro Brandon Nakashima, statunitense che nel 2021 ha guadagnato quasi cento posizioni nel ranking ATP passando da numero 166 a numero 68.
Domenica il numero 1 azzurro si è allenato con la sua fidanzata Ajla Tomljanovic, seconda australiana in classifica dietro solo alla n.1 WTA Ashleigh Barty, che nello Slam di casa ha raggiunto al massimo il secondo turno in otto partecipazioni.
La coppia più glamour del tennis ha vissuto le due settimane migliori della rispettiva carriera a Wimbledon, come l'azzurro ha confermato sabato. "Quando sei lì, pensi solo a vincere una partita alla volta. Con Ajla è stato bello perché giocavamo sempre lo stesso giorno" ha detto, come riporta The Age.
I risultati hanno aumentato la gioia: quarti per lei, finale con tanto di festa successiva insieme alla nazionale di calcio campione d'Europa per lui. "Ero davvero felice per Ajla, penso che abbia giocato il suo tennis migliore eppure continuava a ripetere che l'erba non fosse la sua superficie migliore" ha aggiunto Berrettini, che ha trascorso una serata tranquilla, a cena in un ristorante italiano molto rinomato a Melbourne.
"E' importante sfruttare al meglio queste occasioni. Quando possiamo, ci piace rilassarci, andare al ristorante, vestirci come persone normali" ha raccontato Berrettini, unico azzurro capace di chiudere tre stagioni consecutive in Top 10 nell'era del ranking computerizzato introdotto nel circuito ATP nel 1973.
L'australiana, opposta per la seconda settimana consecutiva al primo turno alla spagnola Paula Badosa, ha sottolineato i vantaggi di essere fidanzata con un giocatore di tennis.
"Nel nostro mondo, c'è chi dice che non uscirebbe mai un altro giocatore, perché fanno la stessa cosa, si parlerebbe sempre e solo di tennis. Ma io e Matteo non parliamo tanto di tennis - ha raccontato -. Certo, lo facciamo quando c'è bisogno, magari prima di una partita importante o dopo una sconfitta dura, perché capiamo al meglio come possiamo reagire. E' bello e decisamente funziona".
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