-
Eventi internazionali

Come viaggiano Nadal e Zverev, Mannarino sorprende Karatsev

Rafa supera in 4 set Khachanov e centra per la 15esima volta gli ottavi Down Under, Sascha domina Albot e troverà sulla sua strada Shapovalov che doma Opelka. Monfils batte Garin e l'altro froncese dopo Hurkacz elimina anche il semifinalista 2021

di | 21 gennaio 2022

Alexander Zverev Australian Open

L'esultanza di Alexander Zverev (foto Getty Images)

Due set da padrone assoluto, un passaggio a vuoto nel terzo (anche per i dovuti meriti dell’avversario), per poi rimettere di nuovo la freccia nel quarto. Ecco l’istantanea del modo in cui Rafael Nadal si è guadagnato un posto negli ottavi di finale per la quindicesima volta in diciassette partecipazioni all'Australian Open, 56esima complessiva in ambito Slam: 61 62 36 61 il punteggio con cui in due ore e 50 minuti, lo spagnolo, attualmente numero 5 del ranking e 6 del tabellone, ha sconfitto il russo Karen Khachanov, n.30 ATP e 28esima testa di serie, nel match che chiudeva il programma di giornata sulla Rod Laver Arena.

Il tennista di Mosca, sempre battuto nei sette precedenti incroci, non è riuscito a sovvertire il trend neppure questa volta. Salvo che nella terza partita quando, dopo aver mancato una chance di break sull’1-1, il maiorchino ha ceduto per la prima volta la battuta nel quarto game (era avanti 40-0), vantaggio che il 25enne di Mosca ha conservato, così da togliere appena il secondo set al mancino spagnolo nei loro otto testa a testa. Per un po’ l’espressione di Rafa – qui trionfatore nell’edizione 2009 - si è rabbuiata, ma da campione di razza ha saputo spingere di nuovo sull’acceleratore in avvio di quarta frazione (break al secondo gioco con un passante di rovescio da applausi) e rialzare i giri del motore a una velocità che ha messo in crisi il tennis di Khachanov, in difficoltà quando si ritrova ad avere meno tempo per l’esecuzione dei suoi colpi. E così il russo ha dovuto rimandare ancora una volta la vittoria su un top 5 in uno Slam, incassando la decima sconfitta di fila con uno dei primi cinque del mondo (ultima affermazione quella nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy 2018 su Novak Djokovic).

AUSTRALIAN OPEN - RISULTATI E TABELLONI AGGIORNATI IN DIRETTA

Il sorriso sul volto di Nadal, che brilla quanto la sua maglia color magenta, sa tanto di ritrovata consapevolezza dopo i dubbi che inevitabilmente dovevano essere sorti dentro di lui alla luce dei problemi fisici che lo hanno tormentato a lungo nella passata stagione.

E’ senza dubbio il mio miglior match del torneo – riconosce il 35enne di Manacor, che ha allungato a sei la serie di vittorie nel 2022 in altrettante partite, intervistato a caldo da Sam Groth – fra l’altro disputato contro un buon amico come Karen, una bella persona al quale auguro il meglio per il proseguo dell’annata. E’ una settimana speciale per me, pensando da dove sono partito già solo tornare a giocare qui è davvero qualcosa di speciale. Ho passato alcuni mesi difficili nella seconda parte dell’anno scorso, ma abbiamo lavorato tanto per tornare al punto in cui sono ora insieme al mio team e alla mia famiglia, è doveroso ringraziarli, come anche voi tifosi per il sostegno. E il ricordo di quel periodo complicato non ha fatto che aumentare la mia energia”.

MANNARINO SORPRENDE ANCHE KARATSEV

Prossimo ostacolo per Rafa sarà il francese Adrian Mannarino, n.69 ATP, che dopo aver estromesso al secondo turno il polacco Hubert Hurkacz, n.11 ATP e decimo favorito del seeding si è ripetuto ai danni del russo Aslan Karatsev, n.15 del ranking, grande rivelazione della passata edizione del torneo quando raggiunse le semifinali partendo dalle qualificazioni: 76(4) 67(4) 75 64 il punteggio con cui il 33enne mancino l’ha spuntata dopo una battaglia durata 4 ore e 38 minuti sulla Margaret Court Arena e terminata oltre le due e mezza di notte australiane.

A fare la differenza in favore del transalpino la maggiore solidità, con appena 22 errori gratuiti contro gli 86 commessi da Karatsev (77 vincenti a fronte dei 32 di Mannarino). “Ogni tanto guardavo l’ora e dentro di me dicevo ‘mamma mia quanto è tardi’, però mi sono sforzato solo di rimanere concentrato e giocare un punto dopo l’altro. Sono esausto ma felice”, le prime parole dell’avversario domenica del fuoriclasse spagnolo – sempre più in rotta di collisione con Alexander Zverev nei quarti - che punta a diventare il quarto uomo a vincere ogni major almeno due volte dopo Roy Emerson, Rod Laver e Novak Djokovic.

La gioia di Adrian Mannarino (foto Getty Images)

MONFILS IS BACK

Le lacrime di dodici mesi fa, quando in conferenza stampa non era riuscito a trattenere tutta l’amarezza e frustrazione per la sua seconda uscita di scena all’esordio a Melbourne in un periodo di crisi di risultati (originata anche dalla pandemia), sono ormai solo un lontano ricordo. Gael Monfils ha ritrovato il sorriso e il suo tennis da istrione: il 35enne di Parigi, fresco vincitore ad Adelaide del suo 11esimo titolo in carriera che lo ha riportato al 20esimo posto del ranking mondiale, ha staccato per la quinta volta il pass per gli ottavi di finale degli Australian Open in 17 partecipazioni, imponendosi per 76(4) 61 63, in due ore e un minuto di gioco, sul cileno Cristian Garin, n.19 ATP.

Nella giornata in cui nel torneo femminile la sua signora Elina Svitolina ha incassato una severa lezione da Vika Azarenka, in un testa a testa fra due “cavalieri neri” (ma vestiti da brand diversi) il francese ha messo a segno 14 ace, con 30 vincenti a fronte di 27 errori non forzati, e soprattutto uno score di 103 punti totali a fronte degli 80 dell’avversario, così da cogliere il 117esimo successo a livello Major.

Gael Monfils esulta (foto Getty Images)

L'impatto di rovescio di Gael Monfils (foto Getty Images)

Subito in vantaggio per 3-1, Monfils nel game seguente è rotolato a terra dopo essersi storto la caviglia destra. Una smorfia ha fatto temere il peggio, ma dopo alcuni secondi seduto il parigino ha ripreso a giocare, anche se con molta cautela negli spostamenti.

Garin ne ha approfittato per recuperare lo svantaggio e portare la frazione al tie-break, dove è salito 4 a 1. Ma Gael ha messo a segno sei punti di fila per far suo il set e prendere in mano la partita, mentre il cileno sembrava privo di soluzioni e ha finito per commettere molti errori non forzati (45 in totale).

Anche per questo si è meritato una sorta di standing ovation all’uscita dalla Kia Arena il talento transalpino, per la 20esima volta capace di spingersi agli ottavi di un Major (ne ha disputati 58 finora): è il terzo “Bleu” a riuscirci nell’Era Open dopo i connazionali Jo-Wilfried Tsonga (25) e Richard Gasquet (22) lasciandosi dietro un certo Yannick Noah (19). E lo ha fatto senza lasciare per strada alcun set nei tre incontri disputati, perdendo appena 20 game.

KECMANOVIC FA LE VECI
DI... DJOKOVIC

A contendergli un posto nei quarti troverà domenica il serbo Miomir Kecmanovic, che sta tenendo fede fin qui al proposito di “vendicare” sul campo il connazionale e per certi aspetti mentore nei suoi confronti Novak Djokovic dopo l’espulsione da parte dell’Australia che ha chiuso il tira e molla a colpi di carte bollate sul visto d’ingresso nel Paese del numero uno del mondo.

Il 22enne di Belgrado, n.77 ATP, grazie anche ai consigli di un coach che di Slam se ne intende come David Nalbandian, ha raggiunto per la prima volta gli ottavi in un Major (in precedenza non era mai andato oltre il secondo turno) sfruttando proprio il corridoio che si è venuto a creare nel draw con la “scomparsa” di Nole e due dei tre avversari eliminati sono italiani (prima Salvatore Caruso e poi al terzo turno Lorenzo Sonego, in mezzo lo statunitense Tommy Paul).

Basterà per fermare un Monfils così in palla, mosso dalla motivazione di eguagliare il suo miglior piazzamento Down Under, i quarti di finale raggiunti nel 2016?

Un'esecuzione acrobatica di Gael Monfils (foto Getty Images)

Denis Shapovalov firma autografi all'uscita dal campo (foto Getty Images)

'SHAPO', PRIMA VOLTA AGLI OTTAVI

E’ invece una prima volta quella di Denis Shapovalov negli ottavi degli Australian Open. Il 22enne canadese, numero 14 ATP e del seeding, ha domato in quattro set il gigante statunitense Reilly Opelka, n.29 della classifica mondiale e 23esima testa di serie: 76(4) 56 63 64 lo score, in poco più di tre ore di gioco, per il biondo mancino che ha comunque mostrato di aver ben recuperato dopo la maratona vincente contro il sud-coreano Soonkwo Kwon (quasi quattro ore e mezza di lotta).

Shapovalov, al primo Slam con il nuovo coach Jamie Delgado ad affiancare mamma Tessa, ha saputo gestire con padronanza un incontro dalle tante insidie, a parte un piccolo passaggio a vuoto nel secondo set. E’ stato assai solido in risposta, costringendo a spendere tante energie l’americano, calato alla distanza: non sono bastati 17 ace ad Opelka e i tre match point annullati sul 3-5 nel quarto per proseguire la sua avventura a Melbourne, dove comunque il terzo turno è il miglior risultato per il 24enne di St. Joseph.

Insomma, dopo il trionfo in ATP Cup con il suo Canada (al fianco dell’amico Felix Auger-Aliassime), Denis pare aver acquisito quella maturità che spesso gli è mancata nel recente passato. "E’ sempre difficile affrontare un avversario come Reilly, sai che devi cercare di sfruttare al massimo ogni chance – il commento a caldo di ‘Shapo’ -. Ho cercato di mettere la racchetta su ogni suo servizio e rispondere il più possibile, e devo dire che sono contento di come ci sono riuscito. In campo oltre tre ore anche oggi? Beh, a recuperare energie in questi giorni mi hanno aiutato molto i bagni di ghiaccio, anche se devo ringraziare davvero il mio preparatore atletico per come mi sento fisicamente in campo".

ZVEREV SUL VELLUTO CON ALBOT

Condizione fisica che sarà fondamentale nella prossima sfida visto che dall’altra parte della rete troverà niente meno che Alexander Zverev, numero 3 del mondo e del torneo, un altro che è approdato agli ottavi senza perdere alcun set, intenzionato a dimostrare che può finalmente dire la sua fino in fondo anche negli Slam dopo essersi messo al collo la medaglia d’oro olimpica a Tokyo.

Il 24enne tedesco, laureatosi a Torino nel novembre scorso “maestro” per la seconda volta (5 i titoli Masters 1000 in bacheca), senza doversi dannare più di tanto si è sbarazzato per 63 64 64 del moldavo Radu Albot, n.124 ATP, partito dalle qualificazioni, che agli US Open 2019 aveva costretto al quinto set il ragazzone di Amburgo. Sascha ha piazzato 16 ace (commettendo pure 7 doppi falli) con il 78% di prime in campo, convertite in punti nell’83% dei casi, ma soprattutto ha inanellato 44 winners (30 i gratuiti).

Il rovescio di Alexander Zverev (foto Getty Images)

Man mano che avanza nel tabellone, aumenta progressivamente anche la difficoltà degli esami, ma è proprio quello che serve a Zverev, a caccia di quell’acuto a livello Major che fin qui gli è mancato dopo essere arrivato negli ultimi due anni, in sette tornei, tre volte in semifinale (Australian Open 2020, Roland Garros e US Open 2021) e una volta all’ultimo atto, a Flushing Meadows 2020, quando sprecò un vantaggio di due set contro Dominic Thiem.

Una volee bassa in allungo di "Sascha" Zverev (foto Getty Images)

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti