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Eventi internazionali

Bergamo story: 18 anni da Challenger portafortuna

Dei quindici giocatori capaci di vincere il Challenger di Bergamo, ben sette vantano un best ranking nei primi 20 del mondo. Un dato che la dice lunga sul prestigio di un torneo prossimo a diventare maggiorenne, che ha lanciato Sinner, applaudito i trionfi di Berrettini e Rune, e ammirato tanti altri volti noti della racchetta

26 ottobre 2023

Jannik Sinner, vincitore del Challenger di Bergamo nel 2019 (foto Antonio Milesi)

Portare fortuna ai suoi protagonisti, che a loro volta fanno la fortuna del torneo. In 18 anni di storia è diventata la bella abitudine del Trofeo Faip-Perrel, il Challenger di Bergamo che torna da domenica 29 ottobre a domenica 5 novembre con una nuova edizione, ricca di spunti e di nomi pronti a deliziare un pubblico abituato – come pochi altri – ad ammirare i campioni di domani. Basta guardare l’albo d’oro: non dice tutto, perché di stelle del futuro (o del passato) dalla città lombarda ne sono passate molte più di quelle capaci di prendersi il titolo, eppure dei 15 vincitori diversi spalmati dal 2006 al 2022 addirittura in sette vantano un best ranking nei primi 20 della classifica mondiale e in tredici nei primi 60.

Gli unici due campioni a non aver mai raggiunto la top-100 sono il primo e l’ultimo: il britannico Alex Bogdanovic campione nell’edizione inaugurale (si è fermato al numero 108) e il finlandese Otto Virtanen, che non ci è ancora riuscito ma sarebbe una grande sorpresa se non ce la facesse da qui in avanti, perché in quanto a potenziale ha poco da invidiare a molti di coloro che l’hanno preceduto. Per il resto, Bergamo ha rappresentato una tappa importante – o spesso determinante – per tutti gli altri, entrando nel cuore dei giocatori e ritagliandosi un posto in prima classe nel panorama mondiale dei Challenger.

Grazie Bergamo: i tanti volti noti nell'albo d'oro

Il clou, il torneo del vecchio Palazzetto dello Sport (che quest’anno migrerà per la prima volta in un altro impianto della città, causa nuova destinazione d'uso del precedente) l’ha vissuto fra 2018 e 2021, inanellando tre vincitori di fila capaci poi di arrivare fra i primi 10 del mondo. La tradizione l’ha inaugurata Matteo Berrettini nel 2018, conquistando l’edizione più italiana di sempre con tre azzurri in semifinale. Lorenzo Sonego si fermò a un passo dalla finale, contesa fra Stefano Napolitano e il gigante laziale, che trionfò portandosi a ridosso dei primi 100 del mondo, agguantati di lì a poco.

L’anno seguente, invece, la favola di Jannik Sinner: in gara con una wild card, da numero 546 ATP e ancora sostanzialmente sconosciuto al grande pubblico, l’altoatesino vinse a Bergamo la sua seconda partita a livello Challenger, poi anche la terza, quarta, quinta, sesta e settima. Al tempo pareva addirittura spaesato in un palcoscenico dalle dimensioni mai calcate prima, ma in campo si rivelò spietato come un giocatore navigato, dominando la finale con Roberto Marcora e lasciando ai quasi 2.500 presenti sugli spalti la sensazione (poi più volte confermata) di aver assistito alla nascita della futura stella del tennis italiano.

Poi, dopo la triste edizione 2020 con la finale non giocata a causa dell’esplosione della pandemia, il riscatto del 2021 col trionfo di Holger Rune, che un anno (e un giorno) più tardi avrebbe vinto il Masters 1000 di Parigi-Bercy, battendo Novak Djokovic in finale e prendendosi la top-10.

Holger Rune, vincitore nel 2021: è stato il terzo vincitore consecutivo del Challenger di Bergamo poi arrivato in top-10 (foto Antonio Milesi)

Ma anche prima del suo triennio magico, Bergamo coi campioni aveva già un legame stretto. Chiedere ad Andreas Seppi, che lì vinse il suo primo titolo Challenger (nel 2008, battendo Julien Benneteau) ed è stato l’unico capace di entrare nell’albo d’oro per due volte, grazie al bis di tre anni più tardi nella finale contro Gilles Muller. Oltre all’altoatesino, fra i campioni anche Simone Bolelli (2014); un giovane Lukas Rosol che nel 2009 mostrò sprazzi del tennis dirompente che tre anni dopo a Wimbledon gli avrebbe permesso di infliggere a Rafael Nadal una delle sconfitte Slam più dolorose; il “Mago” Fabrice Santoro (2007) che fu la prima vera star della racchetta a diventare l’idolo del pubblico bergamasco.

E poi ancora Benoit Paire (2015), un ex semifinalista di Wimbledon come Jerzy Janowicz (2017) e tanti altri. Tutti giocatori capaci di creare una connessione speciale con un pubblico degno di eventi del circuito maggiore.

Andreas Seppi, unico capace di vincere due volte a Bergamo: nel 2008 e nel 2011 (foto Antonio Milesi)

L'EDIZIONE 2023
Come accennato, per la prima volta nella sua storia quest’anno il torneo cambia sede, spostando il Centrale alla Palestra Italcementi, in passato casa del campo secondario. Sarà un ridimensionamento perché l’impianto potrà accogliere non più di 850 spettatori (contro gli oltre 2.000 del vecchio Palasport, sempre pienissimo per le fasi finali), ma è una tappa di transizione in vista del possibile approdo dal 2024 all’Arena del Chorus Life, nuovissima struttura privata in realizzazione in città. Un’opportunità che potrebbe accrescere ulteriormente la dimensione – e magari anche la categoria – degli Internazionali. “Abbiamo già iniziato le discussioni con i responsabili dell’impianto – ha detto il direttore del torneo Marco Fermi nella conferenza stampa di mercoledì –, e ci sono buone intenzioni da ambo le parti. Riprenderemo il discorso durante il torneo”.

Un torneo che avrà Jack Draper, David Goffin, Brandon Nakashima e Flavio Cobolli (che ha accettato una wild card) come attrazioni principali, ma potrebbe guadagnarne un'altra nelle prossime ore. Sono infatti in corso le trattative per assegnare un invito a Fabio Fognini: una mossa che sarebbe tanto importante per l’edizione 2023 quanto significativa per la storia del torneo, visto che fra gli italiani capaci di arrivare in altissimo l’ex top-10 ligure è uno dei pochissimi mai passati dal Challenger. Ma con Bergamo ha anche lui un rapporto felice, visto che nel 2005 vinse in città il suo secondo titolo internazionale in carriera, un Futures al Tennis Club Città dei Mille. Chissà che il torneo portafortuna non possa rivelarsi prezioso anche per lui.

L'ALBO D'ORO DEL CHALLENGER DI BERGAMO
2022
– Otto Virtanen (Finlandia)
2021 – Holger Rune (Danimarca)
2020 Finale non disputata causa Covid-19
2019 – Jannik Sinner (Italia)
2018 – Matteo Berrettini (Italia)
2017 – Jerzy Janowicz (Polonia)
2016 – Pierre-Hugues Herbert (Francia)
2015 – Benoit Paire (Francia)
2014 – Simone Bolelli (Italia)
2013 – Michal Przysiezny (Polonia)
2012 – Bjorn Phau (Germania)
2011 – Andreas Seppi (Italia)
2010 – Karol Beck (Slovacchia)
2009 – Lukas Rosol (Repubblica Ceca)
2008 – Andreas Seppi (Italia)
2007 – Fabrice Santoro (Francia)
2006 – Alex Bogdanovic (Regno Unito)

Matteo Berrettini, uno dei 4 italiani a vincere a Bergamo insieme a Sinner, Seppi e Bolelli (foto Antonio Milesi)

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