-
Eventi internazionali

Coppa Davis in Italia, i grandi match-evento

La Coppa Davis torna in Italia. Torino sarà la casa dei grandi eventi del tennis a fine stagione. Riviviamo allora i match-evento, le semifinali e le finali della manifestazione in Italia: dalla sfida agli USA nel 1961 alla sfida per il titolo contro la Svezia del 1998

di | 12 aprile 2021

La Coppa Davis torna in Italia. Torino ospiterà le Davis Cup by Rakuten Finals, il grande evento che chiude la stagione. Al Pala Alpitour, sede anche delle Nitto ATO Finals per la prima volta disputate in Italia, si giocheranno di due gironi, compreso quello degli azzurri, e il quarto di finale tra le relative prime classificate. 

Ritorna l'atmosfera dei grandi eventi, delle sfide che valevano la coppa o la possibilità di andare a sfidare i campioni come succedeva nell'antico formato della Davis prima dell'introduzione del Challenge Round. Proprio sessant'anni fa, ad esempio, nel 1961, a Roma l'Italia batteva gli Stati Uniti nella finale che garantiva l'accesso al Challenge Round contro l'Australia. E' un déjà-vu per l'Italia che nel 1960 ha sconfitto sempre gli USA a Perth ma ha perso contro l'Australia la prima finale della sua storia.

A Roma, l'Italia fa di nuovo appassionare. Sulle tribune si vede anche Renato Rascel, che nel 1960 ha vinto il Festival di Sanremo cantando "Romantica" con Tony Dallara, capostipite dei cosiddetti urlatori.

C'è anche la sua segretaria, che diventerà sua moglie: la francese Huguette Cartier. La finale comincia male. Fausto Gardini, "tribuno" del tennis azzurro che ha trascinato generazioni di tifosi agli Internazionali d'Italia, vince i primi due set e sale 5-2 nel terzo contro Jon Douglas. Poi però ha un attacco di crampi.

Protagonista nei turni precedenti contro Svezia e Francia, Gardini non può reggere. Douglas, tennista dignitoso e poco più, monocorde ma con un buon servizio, vince al quinto. Nicola Pietrangeli perde i primi due set contro Whitney Reed ma il match viene sospeso per oscurità. 

Il secondo giorno Pietrangeli completa la rimonta: 2-6, 6-8, 6-4, 6-4, 6-4. L'incontro dura quattro giorni. In doppio Pietrangeli e Sirola, che pure ha un problema al gomito e non gioca da due mesi, piegano Reed e Donald Dell, che sarà il primo agente nella storia dello sport: è a lui che Stan Smith deve il contratto per le scarpe più famose del tennis.

Il pubblico del Foro Italico può festeggiare il 16 ottobre 1961. Pietrangeli domina Douglas in tre set poi, a punteggio acquisito ma comunque in cinque set, Gardin batte Reed dopo tre ore di lotta. Come nel 1960, però, l'Italia sarà sconfitta in finale sull'erba del Kooyong Stadium di Melbourne dai campioni australiani Roy Emerson, Neale Fraser e Rod Laver che avrebbe completato nel 1962 il primo Grande Slam della sua carriera.

Nicola Pietrangeli e Corrado Barazzutti durante Italia-Australia di Coppa Davis 1976 (foto Tonelli)

L'Australia accompagna le tappe più significative della storia azzurra in Coppa Davis. Nel 1976 li battiamo, sempre al Foro Italico di Roma, nella semifinale della zona mondiale. Per arrivarci l'Australia ha sconfitto la Nuova Zelanda in un incontro iniziato a febbraio a Brisbane e finito a giugno a Nottingham, prima di Wimbledon, a causa di un improvviso ciclone tropicale.

La prima giornata si chiude 1-1, un po' come previsto. Ma ci si arriva per vie opposte a quelle attese. Corrado Barazzutti vince il match sulla carta più difficile, contro il baffuto John Newcombe che però non è quello dei giorni migliori, 7-5 6-1 6-4.

Panatta manca la chance del 2-0, perde in tre set,contro John Alexander che prende costantemente la rete e lo attacca sistematicamente sul rovescio. L'australiano, numero 8 del mondo come best ranking nel 1975 e futuro deputato per il partito liberale, vince 7-5 6-3 6-4. La vera impresa che sposta gli equilibri la completano in doppio Paolo Bertolucci e Adriano Panatta capaci di dominare 6-3 6-4 6-3 Tony Roche e John Newcombe, cinque volte campioni a Wimbledon.

Quella che dovrebbe essere l'ultima giornata si rivela una maratona infinita, quanto gradita ai tifosi. Barazzutti perde al quinto contro Alexander: 2-2. Il singolare decisivo vede di fronte Panatta e Newcombe, che invano il capitano Fraser ha cercato di sostituire con Ross Case.

L'australiano vince il primo set, Panatta il secondo. Sul 2-2 nel terzo non si vede più: il match finisde lunedì. L'allora numero 1 azzurro, nella sua stagione migliore, gioca un set e mezzo di livello altissimo e riporta l'Italia in finale di Coppa Davis dopo quindici anni. Chiude 5-7 8-6 6-4 6-2. Il resto è storia.

Un anno dopo, in semifinale, l'Italia gioca di nuovo al Foro Italico. Di fronte la Francia di Francois Jauffret e Patrice Dominguez, futuro direttore tecnico della Federazione tennis francese. Due anni prima han vinto i Bleus al Roland Garros. Per la rivincita, l'Italia ha un'arma in più: Giuseppe Serafini, per tutti è Serafino. Tifoso di professione delle squadre italiane, Serafino è spesso al di là dei limiti. Durante il primo singolare della semifinale, viene portato via dai carabinieri. 

Panatta si impone al quinto set su Dominguez, Barazzutti supera 6-1 al quinto Jauffret in un match chiuso il sabato mattina. Jauffret torna in campo dopo due ore per il doppio con Dominguez, Bertolucci e Panatta più riposati trionfano in quattro set.

Gli ultimi due singolari valgono per la statistica, che recita Italia-Francia 4-1. Panatta e Bertolucci vinceranno anche il doppio in finale, sempre contro l'Australia, contro Phil Dent e Alexander. Ma sarà l'unico punto azzurro: a Sydney finisce per 3-1 per gli Aussie.

Italia-Francia, Coppa Davis 1977 (foto Tonelli)

Nel 1979, la semifinale Interzona regala una grande emozione al pubblico del Foro Italico. Nella prima giornata della sfida contro la Cecoslovacchia, Panatta cancella gli effetti della sconfitta iniziale di Barazzutti contro Tomas Smid. Affronta un ancor giovane Ivan Lendl a cui rifila un doppio 6-0 nel terzo e nel quarto set.

Il punto decisivo per la finale lo conquisterà Barazzutti, sempre contro Lendl, 7-5 al quinto. In finale, non ci sarà storia: 5-0 per gli Stati Uniti di Vitas Gerulaitis, John McEnroe, Bob Lutz e Stan Smith.

Il classico di Coppa Davis Italia-Australia torna a infiammare il pubblico di Roma nella semifinale del 1980. La semifinale si apre con la vittoria di Panatta su Paul McNamee. L'atmosfera si accende durante il secondo singolare Barazzutti-Alexander. L'australiano sale in vantaggio due set a uno, ma Barazzutti protesta per il punto che ha chiuso il terzo parziale. Il giudice di linea ha chiamato out il servizio di Alexander, il giudice di sedia assegna l'ace, il pubblico lancia monetine in campo e colpisce Alexander.

Italia Australia 1980 Coppa Davis (foto Tonelli)

Il match è sospeso per oscurità dopo quattro game del quarto set, alla ripresa l'azzurro non lo ribalta. L'Italia vince anche il doppio contro McNamara e McNamee, campioni di Wimbledon, e nell'ultima giornata centra la finale per la gioia dei tifosi.

Tanti, racconta l'inviato Gian Paolo Ormezzano sulla Stampa, con la stessa spilla: c'è la scritta Forza Roma e il volto sorridente del calciatore brasiliano Falcao, il nuovo acquisto della squadra. La sesta finale nella storia dell'Italia, a Praga contro la Cecoslovacchia, sarà condizionata dalle decisioni fin troppo casalinghe dell'arbitro Antonin Bubenik.

La settima, l'unica giocata in casa, si disputa al al Forum di Assago di Milano. E' il 1998, l'Italia affronta la Svezia davanti a 15 mila tifosi pieni di speranza e di orgoglio. Si gioca su terra rossa, particolarmente lenta, al coperto. Il sogno dura fino al 6-5 nel quinto set del primo singolare.

E' il momento in cui Andrea Gaudenzi, oggi presidente dell'ATP, sente un crack. Ha ceduto il tendine della spalla destra. Il primo punto va a Magnus Norman, allora numero 50 ATP ma futuro numero 2 del mondo, più famoso per la love story con Martina Hingis. Lo svedese avrà molto più successo da allenatore di Stan Wawrinka.

La delusione coinvolge anche Davide Sanguinetti, velocemente battuto dal numero 31 del mondo, ma con un passato da top.10, Magnus Gustafsson. Si chiude rapidamente anche il doppio, Sanguinetti e Nargiso cedono contro Nicklas Kulti e Jonas Bjorkman, letale con le sue risposte anticipate sulla terra lenta. 

Quella finale però resta un momento simbolo nella storia sportiva italiana, un momento unificante nel segno della determinazione, della passione. E' la conferma del fascino che la Coppa Davis ha sempre esercitato in Italia, perché la maglia della nazionale è sempre speciale per chi la indossa e per chi semplicemente fa il tifo. Succederà, ne siamo certi, anche a Torino per le Davis Cup by Rakuten Finals.

BADBBE56-B607-4379-9471-04DA495F4889
Play
Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti