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Maradona, Del Potro e quel trionfo vissuto insieme

Il ricordo della Coppa Davis 2016 con gli occhi di Maradona nel capitolo di un libro dedicato a Juan Martin Del Potro, protagonista del trionfo in Croazia

di | 26 novembre 2020

"Juan Manuel Del Potro è entrato nel cuore degli argentini. Lo stadio era una bolgia ma lui l'ha spento. Grazie per avermi reso tanto felice". Diego Armando Maradona, scomparso per un arresto cardio-respiratorio, commentava così la conquista della prima Coppa Davis nella storia dell'Argentina.

Un tributo al condottiero che nel quarto singolare ha rimontato due set di svantaggio per la prima volta in carriera. Ha piegato Marin Cilic nonostante un dito rotto nel finale e lasciato la scena a Fedrico Delbonis, che ha completato l'opera contro Ivo Karlovic. "Siamo venuti in Croazia a vedere la finale di Coppa Davis, perdevamo 2-1 poi c'è stato un grande Del Potro che ha battuto un Cilic straordinario ma Delbo lo è stato di più" disse il Pibe de Oro.

Non è stata la prima presenza in finale da spettatore del Diez, che aveva richiesto il numero di Juan Martin Del Potro per potergli fare i complimenti dopo il successo su Novak Djokovic alle Olimpiadi di Rio. 

Nel 2006 c’era alla finale di Mosca. Entrò anche in spogliatoio, per la sorpresa e la soddisfazione dell’allora capitano Alberto Mancini, nuovo coach di Fabio Fognini. “Fu una finale molto difficile” ha ricordato David Nalbandian in uno speciale del quotidiano argentino La Nacion. qualche anno fa “Quando la domenica ci venne a parlare, noi entrammo in campo con molto più spirito, molta più convinzione. Purtroppo non bastò”.

Una volta rientrato in patria, Del Potro ha festeggiato quel trionfo del 2016 alzando la coppa con la maglia del Boca Juniors, la squadra d'elezione di Maradona, alla Bombonera prima di una partita di campionato. 

"Sei nel posto che ti appartiene, il cielo. Non morirai mai" ha scritto ieri Del Potro alla notizia della morte del Pibe de Oro.

Al rapporto fra i due è dedicato un capitolo del libro che il giornalista argentino Sebastian Torok ha scritto su "Palito, “Juan Martin del Potro: Il Gigante Gentile”.

"Del Potro quel giorno ha conquistato il cuore di tutti gli argentini. Martin, perché io lo chiamo così, il mio l'ha conquistato quel giorno. L'aveva già fatto, c'era ad accompagnarmi quando sono morti i miei genitori" ha detto Maradona, come riporta Torok.

Anche il tennis piange Diego Maradona - Le foto

In Croazia, l'Argentina diventò la prima nazione a vincere un'edizione della Coppa Davis giocando solo fuori casa. Maradona, ha rivelato, voleva esserci perché quella finale rispecchiava anche la sua di storia. Rispecchiava l'immagine di un campione rispettato dai potenti, vedere per credere l'elogio funebre del presidente francese Macron, che si shierava con i ribelli.

"Eravamo sfavoriti, giocavamo fuori casa. Tutto era contro di noi. E' così che mi piace. Per quello volevo esserci" ha detto il Pibe de Oro, come riporta Torok. "Volevo esserci per fare il tifo. Non sono nemmeno andato nell'hotel dei giocatori finché non mi hanno chiamato. Quel ragazzo magro e più alto della Tour Eiffel è scoppiato a ridere quando mi ha visto".

Quel gigante gentile, concludeva, "ha fatto qualcosa di incredibile. Ha toccato il cielo con un dito. Io ho conosciuto quella sensazione ai Mondiali del Messico nel 1986. Lui l'ha vissuta in Croazia". Dopo quella finale, ha rivelato, Del Potro gli ha fatto baciare la coppa e gli ha regalato una racchetta. Il simbolo della vittoria, la via per la felicità.

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