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A Belgrado, il mancino slovacco Alex Molcan ha vissuto una settimana da sogno. Non aveva mai vinto una partita ATP, ha centrato la sua prima finale.
di Alessandro Mastroluca | 29 maggio 2021
Lo slovacco Alex Molcan avrebbe voluto allenarsi con Novak Djokovic questa settimana. Ma il serbo, che ospita il torneo di Belgrado nel suo Tennis Centre, aveva già programmato tutte le sessioni per il torneo. "Potremmo incontrarci in finale" ha scherzato il numero 1 del mondo. Andrà proprio così.
Molcan, numero 255 del ranking, ha raggiunto la finale nel secondo "250" della stagione a Belgrado. Mancino di 23 anni, non aveva vinto nemmeno una partita ATP prima di questa settimana. Ha sconfitto nell'ordine il numero 672 Medjedovic, il numero 285 Krstin senza perdere un game, il numero 107 ed ex Top 10 Verdasco, il numero 52 Delbonis.
"Sono felicissimo, è la più grande vittoria della mia carriera - ha detto dopo la semifinale vinta in rimonta contro il mancino argentino -, Giocherò la mia prima finale contro Djokovic e non potrei essere più felice. Cercherò di godermi la partita il più possibile e vedremo come andrà".
La missione di togliere a Djokovic il trofeo numero 83 in carriera nel giorno della sua finale numero 119 appare davvero impossibile. Il serbo insegue il terzo titolo a Belgrado dopo quelli vinti nel 2009 e nel 2011. Nel primo dei tornei organizzati nella sua accademia, si è fermato in una semifinale sfiancante, durata tre ore e 25 minuti, contro il russo Aslan Karatsev.
Quinto nella lista dei giocatori più titolati nel circuito ATP nell'era Open, Djokovic punta al secondo titolo stagionale dopo il nono trionfo all'Australian Open. L'obiettivo di unirsi a Nikoloz Basilashvili, Hubert Hurkacz, Rafael Nadal, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev, i giocatori che finora hanno conquistato almeno due trofei in stagione, è francamente vicino.
E' dal 1994, peraltro, che un giocatore fuori dai primi 200 non batte un numero 1 del mondo. E' successo l'ultima volta a Doha, quando Karim Alami sorprese Pete Sampras. Di scontri di questo tipo, da allora, se ne sono registrati settanta nel circuito maggiore. L'ultimo l'ha vinto proprio Djokovic all'esordio nel torneo contro il tedesco Mats Moraing, con tanto di racchetta spaccata all'inizio del secondo set.
Molcan è sicuro comunque di entrare per la prima volta in Top 200 la prossima settimana. Sarà almeno numero 181 del mondo, 152 se dovesse completare l'impresa più incredibile della carriera.
Lo slovacco ha avuto una buona carriera junior, culminata nella finale all'Australian Open under 18 di doppio nel 2015, persa in coppia con Hurkacz. Finalista al Challenger di Siviglia nel 2018 da qualificato, quest'anno ha sconfitto Lorenzo Musetti al Gran Canaria Challenger 1 in due tiebreak.
“Ho battuto un giocatore fortissimo, è quasi top 100 ed era il numero 1 del tabellone. È stato un match altalenante, avrei potuto perdere entrambi i set ma non ho mai abbassato l’intensità, e alla fine ce l’ho fatta” ha detto dopo quella partita.
Contro Musetti allora, e per tutta la srttimana a Belgrado, Molcan ha confermato il suo spirito competitivo e anche la capacità di aprirsi il campo con le rotazioni in topspin e una certa scioltezza nell'esecuzione dei passanti. Per battere Djokovic, però, serve molto, molto di più.